Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Festival Oriente Occidente, giunto all'edizione numero 42 Mediterranei, con il suo nome plurale, pone al centro del suo operato i temi dell'appartenenza, dell'identità, della comunità e delle relazioni, affrontandoli attraverso il linguaggio della danza, che supera per sua natura i confini e le barriere linguistiche, al quale si aggiunge quello della musica, che con la danza condivide queste caratteristiche.

Un Festival della durata di otto giorni, dal 3 settembre al 10 settembre, in cui si esibiranno 18 compagnie da tutto il mondo, e sarà possibile assistere a 34 eventi tra spettacoli e conferenze, nella città di Rovereto.

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A Bologna, tra il 5 e l’11 settembre, a scuola con maestri e compagnie della scena nazionale e internazionale: Anuradha Venkataraman, Teatro del Lemming, Cie Sargantana, Teatro Potlach

 

Sono aperte a Bologna le iscrizioni ai laboratori gratuiti condotti tra il 5 e l’11 settembre da compagnie storiche e maestri della scena nazionale e internazionale, ospiti dell’undicesima edizione di PerformAzioni – International Workshop Festival, ideata e organizzata dalla compagnia Instabili Vaganti con l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale attraverso il teatro e la danza, ricostruendo una comunità aperta e stimolando la creazione artistica in nuove occasioni di confronto e di condivisione. 

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L’11 luglio debutta al Marconi Teatro Festival, l’emozionante spettacolo di Teatro Danza “The time is out of joint” (il tempo è scaduto) con le coreografie originali di Giuliana Maglia che ne cura anche la regia, con i danzatori Madalina Banescu, Matteo Bonsignore, Laura Di Biagio, Giuliana Maglia, Federica Pinna. Le foto sono di Matteo Nardone.

Scorre inesorabile questo tempo, e ci ritroviamo dall’averne tanto da non sapere come riempirlo – afferma la coreografa Giuliana Maglia -  al non averne abbastanza ed arrivare con l’acqua alla gola, schiacciati dal pensiero di avere una “data di scadenza” come esseri umani, che non coincide con la nostra morte ma con la fine delle possibilità che il nostro tempo (inteso come momento storico) ci mette a disposizione una volta superata. Questa data di scadenza non è per tutti uguale, non corrisponde ad un’età precisa: può arrivare a 20 anni come a 40, come a 100, a seconda dell’evento, dell’aspirazione, del compito, del sogno, del contesto con cui ci confrontiamo.

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Recensione dello spettacolo La nuova abitudine, in scena il 13 e 14 novembre 2021 al teatro studio Borgna - Auditorio Parco della musica di Roma nell’ ambito della rassegna Romaeuropa festival

 

Il teatro studio Borgna è la sala più piccola e forse quella più nascosta dell’ Auditorium Parco della musica di Roma; ci si arriva attraversando un lungo corridoio, il palco è addossato alla platea, gli spettatori possono toccare lo spettacolo. Il palco all’ ingresso è vuoto, pulito, non ci sono quinte, ma solo un tenda di tessuto leggero che contorna la scena e la ricama, la forma c’è, ma è indelebile. Le luci si abbassano, ma non si spengono e dietro arrivano le voci che intonano canti, in una fila ordinata entrano dieci persone, quattro di loro, tutti maschi si dispongono sulla destra del palco dinanzi alle aste dei loro microfoni sottili. Gli alti sei artisti, tre uomini e tre donne occupano il fondo del palco in modo equidistante e iniziano a danzare seguendo la forma del canto.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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