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“Omega ha tradito il mondo”: anche il tradimento è rivoluzione?

Recensione del libro Omega ha tradito il mondo, di Diego Altobelli - Bakemono Lab - 2018

 

Quando si prende in mano per la prima volta Omega ha tradito il mondo, si rimane interdetti. Siamo difronte ad un manga, ad un fumetto, ad una grafic novel? La copertina lascia ampio spazio all’immaginazione.

Aprendo il libro è chiaro invece che siamo davanti ad un romanzo e basta leggere le prime pagine per rimanere coinvolti e piacevolmente incuriositi dal mondo futuristico creato da Diego Altobelli.

Uno stile fluido, quello dell’autore, ma in grado di nascondere ampi crateri che vengono man mano finemente diramati. Le immagini sceniche sono forti e chiare: dai bassifondi popolati dalla creature più meschine, passando per le vie labirintiche della grande metropoli, fino a rimanere paralizzati fra i palazzi rigidi che concedono al verde solo qualche sprazzo qua e là.

Il paragone con un mostro sacro, un precursore, del genere è subito immediato: George Orwell. Come in 1984 vi era un Grande Fratello che con il suo occhio tutto vedeva e controllava, così a Kölln vi è un Cervello Centrale pronto a distorcere la realtà a suo piacimento.

Omega è un cyborg, che si ritrova a dover fare i conti proprio con la realtà distorta nella quale vive. Dotato di occhi robotici in grado di vedere ben oltre le capacità umane, si ritroverà a dover scegliere da che parte volgere lo sguardo per trovare il suo posto nel mondo. Un mondo dove gli “Operativi” di cui egli stesso fa parte, collaborano per far sì che le cose debbano andare come il Cervello Centrale impone, a qualsiasi costo. 

La chiave di tutto il romanzo sta in una sola parola: Rivoluzione. E se è vero che le origini sono importanti, allora è necessario anche soffermarci sull’origine di questa parola chiave che in latino sta ad indicare un “rivolgimento”, ma anche un “ritorno” o un “rovesciare”. Ogni protagonista della storia, comprese le due amanti di Omega, Vicky e Kozue, si ritroveranno a dover affrontare la loro personale rivoluzione. Unico atto senza il quale è impossibile rovesciare le sorti e far sì che la realtà, quella vera, possa far ritorno.

Ad arricchire il tutto vi è un movimento sotterraneo, quasi impalpabile e proprio per questo difficile da estirpare. Si tratta del “Vandalismo Sociale” che cerca di riportare l’ordine provando a scardinare un semplice concetto “La soluzione alla paura è il controllo”. Ma nel romanzo di Altobelli niente è scontato, ciò lo garantisce un’altra parola, presente nel titolo stesso del libro “tradimento”. 

Il tradimento che i Cyborg hanno fatto nei confronti del genere umano. Il tradimento che gli umani hanno fatto a loro stessi smettendo di lottare per i loro diritti e sostituendo, di volta i volta, i pezzi difettosi con bulloni, circuiti e microcip. Il tradimento che il Cervello Centrale cerca di inculcare nelle menti degli Operativi per ottenere la giusta fiducia. 

“Ognuno ha in serbo la sua rivoluzione”, recita la quarta di copertina. Quella di questo romanzo è sicuramente compiuta ed a fine lettura lascia campo aperto ad interessanti questioni sulle quali pensare ma soprattutto ragionare. Forse è proprio questo l’unico modo per evitare che un domani un Cervello Centrale possa imporre a menti vuote e sterili il proprio pensiero.

 

 

Enrico Ferdinandi

11 giugno 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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