Giovedì, 28 Marzo 2024
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Recensione dello spettacolo Iliade, il gioco degli dei in scena al teatro Ambra Jovinelli dal 13 al 24 marzo 2024

 

Alessio Boni porta in scena un'”Iliade” rivisitata con taglio moderno restituendo i fatti principali della leggenda con originalità.

Viene coadiuvato alla regia dell'opera da Roberto Aldorasi e Marcello Prayer e alla scrittura da Francesco Niccolini e dagli stessi, con cui in passato ha già realizzato “I duellanti” e “Don Chisciotte”. Creano un impianto registico e scenico accattivante e interessante dividendo la narrazione in due parti: il mondo degli dèi da un lato e quello degli umani impegnati nella guerra di Troia, dall'altro.

Intreccia gli eventi con l'ingresso di dei onniscenti e apparentemente onnipotenti nel mondo umano attraverso porte e piani sospesi che si aprono in pareti laterali di specchi riflettenti lo sfondo. Questi sono classici artifici da deus ex machina che intervengono raddrizzando il comportamento dei guerrieri o risolvendo alcune vicende.

La scenografia è quindi essenziale ma efficace e accattivante.

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Recensione dello spettacolo Meglio stasera in scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 14 al 17 marzo 2024

 

Ha indovinato la formula per risultare simpatico e divertente anche ai suoi non-fans: Stefano De Martino ne ha fatta di strada dall’essere l’ex-ballerino di Amici di Maria de Filippi e si è emancipato anche dall’essere l’ex di Belen. Ormai ha raggiunto quella notorietà che desiderava per essere riconosciuto dal pubblico della tv generalista, e non solo per un selfie. È interessante come un ragazzo così giovane abbia capito cosa mancasse da tempo sia a teatro che in tv: uno show à la Renzo Arbore (presente in platea), che semplicemente intrattenesse il pubblico come poteva fare Drive In negli anni ’80, solo con quell’unica pretesa, o presunzione, di strappare una risata. 

E questo è precisamente l’effetto di “Meglio stasera”: nel suo quasi one-man show De Martino dimostra la sua maturità prendendosi in giro con un’autoironia invidiabile, mostra il suo talento naturale per il palco nelle vesti di conduttore, ballerino e cantante e con una certa generosità condivide la scena con chi lo affianca. Non a caso è un quasi one-man show: Stefano ride e scherza insieme agli otto orchestrali della Disperata Erotica Band del M° Pino Perris, che qui ha curato la direzione musicale e gli arrangiamenti, e insieme al corpo di ballo che lo accompagna. 

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Recensione di ‘Il coraggio dell’amore’ con Amara, Franca Drioli e l’Accademia musicale Naonis, in scena dal 9 al 12 marzo 2024 nei teatri della rete ERT Friuli Venezia Giulia

 

L’ert  ha proposto, in tre dei teatri della sua rete, lo spettacolo ‘Il coraggio dell’ amore’, con Amara, di fatto la protagonista della serata, assieme a Franca Drioli  ed ai solisti dell’Accademia Musicale Naonis,diretti da Valter Sivilotti. 

Abbiamo assistito alla replica al Teatro Sociale di Gemona del Friuli, dove la cantautrice si era esibita lo scorso anno con Simone Cristicchi, nel concerto mistico ‘Torneremo ancora’.

Scelta coraggiosa e desueta quella di riproporre per due anni di seguito  lo stesso artista in un teatro di provincia, rinunciando all’effetto curiosità e rischiando di essere accusati di mancanza di fantasia.

Il risultato è stato  l’entusiasmo di un pubblico numerosissimo che ha accompagnato la serata con applausi convinti e lacrime di commozione a dimostrazione del fatto che, quando la proposta è di qualità, la semina della cultura porta frutti fecondi.

‘Il coraggio dell’amore’ è una forma di spettacolo che non è facile inserire in una precisa categoria: ci sono molta musica, tante canzoni, ma anche una profondissima componente poetica, testi incisivi, parole scolpite e ripulite da stereotipi  per brillare del  nitore delle sensazioni più vere.

A provare come, in certe occasioni, gli schemi e le classificazioni siano orpelli inutili: siamo davanti ad una magnifica performance, che travolge e commuove, con parole e suoni, poesia ed armonie.

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Recensione dello spettacolo Panicabaret in scena allo spazio Recherche il 1° marzo 2024

 

C’è una donna dall’aria a metà tra l’angustiato e il compiaciuto (Chiara Migliorini) ad attendere il pubblico che si è dato appuntamento nei sempre accoglienti e ricercati spazi creati all’interno di Recherche per Panicabaret: la creazione che, dopo Red room e Toxic game, è chiamata a chiudere la cosiddetta Trilogia clandestina o dei mostri. Felice di velare il suo sguardo nel proprio cappello, l’ospite racconta di quanto ami i prima e detesti i dopo, sia per ciò che riguarda gli incontri nel foyer del teatro sia nel suo privato. Un invito ad avere il coraggio di bere ognuno dal bicchiere offerto, che predisporrà all’esperienza, ed eccole le visioni scaturite: dalla fantasia di chi ci parla o dalla nostra? Un tragico pagliaccio in frac (Filippo Nencioni) e una specie di bambola vivente (Benedetta Rustici) iniziano a seminare interrogativi invece di risposte, che aumenteranno con il proseguire della serata, accompagnati dagli interventi dal vivo di un candido musicista (Marco Bonucci) che sembra sempre più esposto al pericolo. 

Dove segneresti un corpo che ti viene presentato, non sapendo se si tratta di un cadavere o di una donna in stato di incoscienza? Cosa provi di fronte a una possessione? Quanto è credibile la verità di una bambola umana con lacrime dipinte di rosso? Ti andrebbe di rivelare un segreto a un Pierrot muto? Cosa c’è dietro le tende di una recita se si ha la possibilità di spiare gli attori tra una scena e l’altra? In mezzo a tanti personaggi messi e dismessi dagli artisti ci sono riflessioni sul potere, il sesso, la fiducia, il dominio, i demoni che arrivano ad avere inevitabilmente i tratti di chi guarda un gran finale con tanto di torch song.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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