Venerdì, 19 Aprile 2024
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Progetto teatrale Stanze: Amore ai tempi del colera

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“Dulcis in fundo” l’operita musical per cantattrice e suonatori: AMORE AI TEMPI DEL COLERA, romanzo, pubblicato nel 1985, del colombiano Gabriel García Márquez, recentemente scomparso, Premio Nobel per la letteratura, ha concluso, lo scorso martedì 25 luglio, al Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX, il ciclo delle tre serate del progetto teatrale STANZE nell’ambito del programma ArtCity per l’estate romana ‘17 realizzato dal Polo Museale del Lazio.

Cantare un amore a distanza che dura tutta la vita fino a compiersi nella vecchiaia è materia di grande fascino per generare una occasione di teatro.
I protagonisti, Florentino Ariza e Fermina Daza, si incontrano poco più che adolescenti, si innamorano e si separano, ma si tengono nel cuore da lontano mentre le loro vite scorrono parallele: marito, amanti, figli, infelicità e abitudine. L’amore, serbato nel cuore del protagonista, avrà coronamento dopo “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese”, tempo intercorso tra la rottura dell’iniziale relazione amorosa prevalentemente epistolare e il successivo incontro, in piena vecchiaia, che poterono avere da soli, dopo l'improvvisa vedovanza di Fermina.

In tutti questi anni Fermina si comporterà come se quell'uomo non esistesse: sposa Juvenal Urbino, lo scapolo più ambito della città, un medico di grande fama, che la conosce durante una visita perché sospettata di aver contratto il colera, ma finisce per innamorarsi di lei. Al momento del matrimonio, sfarzoso e importante quanto il padre di Fermina aveva sperato, però, non c'è amore all'interno di quella coppia: esso nascerà lentamente, col tempo, contrastando il tedio, le liti, i tradimenti del marito, trovando infine un'invidiabile armonia e stabilità.

Durante tutti questi decenni, Florentino prende la decisione di farsi nome e fortuna per poter avvicinare, anche da lontano, la fetta di società frequentata dall'amata per vederla e infine meritare il suo amore, una volta che sarebbe tornata libera (si convince infatti che Fermina sarebbe rimasta vedova, prima o poi), e intraprende una segreta ma feroce scalata sociale all'interno della Compagnia Fluviale dei Caraibi, appartenuta allo zio. Si incontrano sempre casualmente in occasione di eventi mondani, mentre lei passeggia col marito, ma la donna ostenta sempre una ferrea indifferenza, senza dargli mai un cenno di ricordare i giorni del loro amore. Ciò è motivo di tristezza per Florentino, che ha un carattere malinconico ma paziente e testardo; egli ricerca consolazione in tantissime altre donne.

Quando infine Juvenal Urbino, ormai anziano, muore cadendo da una scala, Florentino si reca a casa della vedova, e le ribadisce la sua promessa d'amore. La donna lo caccia subito di casa, ma Florentino non si perde d'animo e le scrive lettere per ricominciare a poco a poco a riconquistare la fiducia della donna. Qualche mese dopo lei risponderà alle lettere che Florentino le spedisce, iniziano a vedersi per qualche pomeriggio, parlando del passato, e infine intraprendono una piccola crociera su un battello fluviale. Lí i due si baciano e fanno l'amore, in un certo senso tornati ragazzi.

La musica ha accompagnato quasi tutto lo spettacolo e la forma scelta è stata frutto di una ricerca che ha inteso mescolare parole e musica senza soluzione di continuità. Nel repertorio delle travolgenti sonorità sudamericane, prevalentemente di matrice “caraibica” scelte per raccontare la vicenda di questa straordinaria invenzione letteraria sono stati anche inseriti generi musicali di altre latitudini, e da questo efficace cortocircuito sono emerse in tutta la loro potenza le atmosfere emotive della storia. Cuba, Giamaica, Colombia, Venezuela sono stati lo sfondo dell’azione, perché luoghi in cui è ambientato il romanzo, ma anche l’anima musicale dello spettacolo. Il connubio tra la musica, la letteratura e la magia del teatro ha esaltato lo straordinario talento di Laura Marinoni, interprete amata da Strehler, Ronconi, Albertazzi, Patroni Griffi, Castri, Latella e già impegnata come cantante nell’Opera da tre soldi e in recital di successo. Al suo attivo riconoscimenti importanti come il Premio Ubu, il Premio della stampa, il Premio Flaiano e il prestigioso Premio Eleonora Duse, conquistato sia come attrice emergente (1989) che come miglior attrice dell’anno (2007).

Laura Marinoni è stata accompagnata da vivo da Marco Caronna (chitarra e percussioni) e Alessandro Nidi (pianoforte). La regia è stata di Cristina Pezzoli. La Produzione Nidodiragno/Coop CMC in collaborazione con Infinito srl e Il Funaro/Pistoia.

 

Alfredo Rovere
28 luglio 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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