Una parabola che rispetta le tappe canoniche del rapporto sentimentale: il colpo di fulmine, il matrimonio, le affermazioni socio - professionali, la consacrazione con l’acquisto della reggia dei sogni. Poi, improvvisamente, qualcosa si guasta.
La guerra dei Roses è il titolo di un romanzo di Warren Adler del 1981 che otto anni più tardi diventa un enorme successo cinematografico per la regia di Danny De Vito con protagonisti Michael Douglas e Kathleen Turner. L’autore del romanzo, artefice anche del soggetto del film, in seguito deciderà di adattare questa vicenda per il teatro, creando una commedia straordinaria, raffinata e caotica al tempo stesso, comica e crudele, ridicola e folle, trovando forse in teatro la sua dimensione ideale, per la sua potenza espressiva e la sua dimensione terribilmente onirica.
La storia, nota a tutti grazie alla fama della pellicola cinematografica e alla notorietà oltre che alla splendida affinità interpretativa dei suoi protagonisti - narra la lenta e terribile separazione tra i coniugi Rose, lui ricco e ambizioso uomo d’affari, tronfio della sua fortunatissima carriera, lei una moglie obbediente, ma mai dimessa, che lo ha accompagnato nella sua brillante ascesa, con amore, stima profonda e un pizzico di fascinazione per le piccole o grandi comodità, che la loro vita quotidiana andava conquistandosi.
Tutto questo avviene, come ci è lasciato intuire dalle prime scene, in un’atmosfera di profondo amore, di sincera passione, all’interno di una cornice rosa e perfetta, lontani dal sospetto, appunto inesistente tra i Rose, di un qualsivoglia senso di raggiro o personale tornaconto, la dinamica del loro vivere insieme pare (ed è!) motivata soltanto dal reciproco amore. Ma, poco dopo l’inizio della commedia, tutto questo si rompe, si infrange contro lo scoglio della mancata realizzazione professionale di lei. Tutta la loro vita passata insieme, viene da lei completamente riscritta e reinterpretata, la sua maturata presa di coscienza la rafforza e la sprona, con una ferocia degna di una grande eroina, a scagliarsi sul suo amato, ora responsabile della sua mancata affermazione, in un crescendo di cattiveria, rabbia e reciproche atrocità, fino alle estreme conseguenze.
NOTE DI REGIA
La grandezza dell’amore si esprime in questa commedia attraverso la sua fine. Adler ci pone di fronte ad una delle più potenti e straordinarie deflagrazione umane: la separazione di un uomo e una donna che hanno condiviso un grande amore. Non c’è al mondo espressione più sconvolgente della potenza dell’essere umano, non a caso il titolo la paragona ad una guerra, e non solo, ad una delle più sanguinose guerre della storia inglese, una guerra nata in “casa” appunto, la guerra tra due rami della stessa famiglia, la guerra delle due rose. La messa in scena racconta appunto di una guerra, due schieramenti, e volutamente si è scelto di affidare tutti i personaggi a solo quattro interpreti, due uomini e due donne, in campo a combattere per la propria legittimità su questo pianeta. Il signor Rose e la signora Rose e i loro doppi, che interpretano i loro rispettivi avvocati e altri personaggi nei quali si imbattono i protagonisti, come in un sogno che non avrà un lieto fine, ci divertiranno fino alle lacrime per la loro comicità e ci turberanno nel profondo, poiché sveleranno in modo più o meno consapevole i nostri intimi fallimenti nel comprendere l’altro, l’opposto, all’interno di noi stessi. La vera guerra, forse assai più sanguinosa si svolgerà dentro di noi, nel percepire vittime e carnefici all’interno delle nostre irrisolte metà, rintanate nelle viscere delle nostre coscienze. Adler ci aiuta, con un sorriso, ad affrontare questa guerra, con coraggio e con leggerezza. E forse ci permetterà di tendere una mano all’altro, per invitarci a uscire da quella “casa” e andare incontro ad un “esterno”, ad un futuro nel quale l’uomo, prima ancora della donna, tornerà ad essere in grado di capire, accettare, dialogare con la sua intima femminilità offesa e deturpata spesso in ognuno di noi. (Filippo Dini)
Redazione
14 dicembre 2017
Informazioni
Ambra Angiolini e Matteo Cremon in
La guerra dei Roses
di Warren Adler
traduzione di Antonia Brancati e Enrico Luttmann
con Massimo Cagnina e Emanuela Guaiana
Scene Laura Benzi
Costumi Alessandro Lai
Luci Pasquale Mari
Musiche Arturo Annecchino
Regia Filippo Dini
Produzione LA PIRANDELLIANA
in coproduzione con GOLDENART PRODUCTION e ARTISTI RIUNITI
PRIMA NAZIONALE
Teatro Guglielmi di Massa 13 ottobre 2017
Durata: 2 h escluso intervallo (I atto 90 min – II atto 30 min)
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
Primo sabato di programmazione doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Prezzi da 20 € a 40 €
Repliche feste natalizie:
Domenica 24 e lunedì 25 dicembre: riposo
Martedì 26 dicembre ore 20.00
Domenica 31 dicembre: speciale Capodanno
- spettacolo ore 20.00 con brindisi e panettone all’intervallo biglietti € da 80 a 35
- cenone presso Cucina Eliseo 100 € - posti a sedere limitati con prenotazione obbligatoria a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure 06.83548197 – 392.0913968
Lunedì 1 gennaio riposo
Sabato 6 gennaio ore 20.00
Tournée LA GUERRA DEI ROSES
Ottobre
dal 13 al 16 Massa, Teatro Guglielmi
18 Vercelli, Teatro Civico
19 Villadossola, Teatro La Fabbrica
20 Castel San Giovanni, Teatro Verdi
21 Ferrara, Teatro Nuovo
22 San marino Teatro Nuovo di Dogana
dal 24 al 25 Bellinzona, Teatro Sociale
26 Lumezzane, Teatro Comunale Odeon
dal 27 al 28 Genova, Politeatma Genovese
29 Borgosesia, Teatro Proloco
31 Mantova, Teatro Sociale
Novembre
dall’1 al 2 Cortona, Teatro Signorelli
dal 3 al 5 Firenze, Teatro Verdi
dal 6 all’8 Pavia, Teatro Fraschini
dal 9 al 26 Milano, Teatro Manzoni
27 Borgomanero, Teatro Nuovo
28 Cassano Magnago, Auditorio Giovanni XXIII
30 Ancona, Teatro delle Muse
Dicembre
dall’1 al 3 dicembre Ancona, Teatro delle Muse
4 Montegiorgio, Teatro Alaleona
5 Piombino, Teatrp Metropolitan
6 Grosseto, Teatro Moderno
dal 9 al 10 Sanremo, Teatro del Casinò
11 Arese, Cinema Arese
12 san Donà di Piava, Teatro Metropolitano Astra
13 Gorizia, Teatro Comunale Verdi
dal 14 al 17 Bologna, Teatro delle celebrazioni
dal 19 al 31 Roma, Teatro Eliseo
Gennaio
dall’1 al 7 Roma, Teatro Eliseo
9 Giffoni, Sala Truffaut
11 Caltagirone, Cineteatro Politeama
dal 12 al 14 Messina, Teatro Vittorio Emanuele
16 Pace del Mela, Auditorium Comunale Del Mela
dal 17 al 18 Carlentini, Teatro Comunale
dal 19 al 21 Catania, Teatro ABC
22 Reggio Calabria
dal 23 al 24 Cosenza, Teatro Rendano
26 Lecce, Teatro Politeama Greco
dal 27 al 28 Bari, Teatro Team
30 Varese, Teatro Mario Apollonio
31 Alessandria, Cinema Teatro Alessandrino
Febbraio
1 Aosta, Teatro Splendor
2 lerici, Teatro Astoria
dal 3 al 4 Figline, Teatro Garibaldi