Venerdì, 26 Aprile 2024
$ £

Albania casa mia. All'Argot Studio dal 1 al 13 dicembre 2015

Debutta in prima assoluta all’Argot Studio dal 1 al 13 dicembre il testo d’esordio del giovane autore albanese Aleksandros Memetaj, Albania casa mia, per la regia di Giampiero Rappa.

Mercoledì 2 dicembre, alle ore 19.30, presso l’Argot Studio, si terrà un dibattito aperto al pubblico sul tema dell’immigrazione organizzato in collaborazione con l’ Ambasciata Albanese al quale prenderanno parte Shqiponja Dosti, economista, esperta in migrazione e sviluppo; Gerarta Zheji Ballo, Responsabile Cultura, Ambasciata di Albania, Fioralba Duma operatrice Gus Albania, oltre all’autore Aleksandros Memetaj e al regista Giampiero Rappa.

 

25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di Enver Hoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c'è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio "Miredita" (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c'è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. E’ anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto ­ apparentemente lontani ­ si incrociano più volte nella storia fino creare un'unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l'altro il padre.

 

redazione

 

4 dicembre 2015

 

informazioni

 

Ufficio Stampa Argot Studio

Giulia Taglienti – +39.3398142317

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Teatro Argot Studio

Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma

dal martedì al sabato ore 21.00 – la domenica ore 17.30

biglietti: 12 euro; 10 euro; 8 euro; scuole 6 euro

tel | fax 06/5898111 mobile 392 9281031

email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | site: www.teatroargotstudio.com

tessera associativa obbligatoria 3 euro, comprende sconti e offerte consultabili sul sito

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori