Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Faust(O), in scena al Teatro Trastevere dall'11 al 17 gennaio 2016

#segnalazione

FaustO Trastevere

Dal testo originale di Ch. Marlowe, Mario Biondino porta in scena una rilettura in chiave moderna e tragicomica della vicenda del Dottor Faust. Un dramma esilarante, nel quale si indaga, spesso in chiave grottesca, la conformità e la conseguente noia della stereopatìa dei ruoli all’interno di un (qualsivoglia) rapporto di coppia (anzitutto amoroso, rappresentato dalla coppia Faust-Mefistofele).

 

TRAMA - Mefistofele si impegna, meta-teatralmente, a intrattenere il suo compagno (ma il gender dei protagonisti è secondario) affinché non si accorga dell’inutilità del tempo passato assieme e della vacuità delle risposte per le quali il dottore avrebbe impegnato l’anima (o la sua solitudine). Le molteplici identità assunte dal demone (il 99,9 % di tutti i non-Faust in scena), corrispondono a uno sfrenato slittare di ruoli e conseguenti costumi, linguaggi e situazioni (più spesso gabbie e trappole). Faust, costantemente passivo al gioco dell’altro, risolverà, all’avvicinarsi del finale, nella maniera meno pratica possibile, scegliendo di sacrificare, attivamente, la propria vita e la propria identità, ma non nella direzione, camaleontica e intrattenitiva, del suo carnefice. Sceglie così di non farsi carnefice (innanzitutto dei sentimenti propri e altrui).

 

Uno spettacolo sostanzialmente al buio. Dall’oscurità, emergono i luoghi, i personaggi e, con loro, i fatti. Una scena si trasforma nella successiva, non ne è seguita. Il buio non è una pausa riflessiva, poiché i fatti nella vita continuano ad accadere, anche se non li si nota. L’oscurità non è perciò una censura, bensì la manifestazione in sottrazione dell’imponderabilità di certi stadi del concepire il reale.
Lo spettacolo vuole porsi, infatti, come uno studio anche del modo in cui, sempre più feticisticamente, l’essere umano postcapitalista concepisce la propria sensibilità, il proprio rapporto con l’intimità, singola e condivisa.
La volgarità insita nel pop, corrispondente nella rappresentazione a una progressione simbolistica e musicale che squarcia a tratti il clima ‘gotico’ negli intenti dell’autore non vuole però porsi quale posizione conservatrice del “si stava meglio quando si stava peggio”, bensì quale mezzo fenomenico per attrarre l’attenzione e la riflessione dello spettatore. A esso, lo spettacolo fornisce una serie di quesiti, ma senza ricorrere a un pessimismo da ‘baule’ – oramai stereotipato – ed attraverso un finale volutamente aperto.
Come Faust, lo spettatore è invitato a liberarsi dai ‘fantasmi’ della rappresentazione sociale tanto quanto è avvisato della pericolosità di una scelta così faticosa, negli effetti non necessariamente autarchica. Mario Biondino

 

info


Faust(O)
da Christopher Marlowe
Regia: Mario Biondino
Interpreti: Mirko Iaquinta e Mario Biondino

TEATRO TRASTEVERE
Via Jacopa de’ Settesoli, 3 - 00153 ROMA

Dal l’11 al 17 gennaio 2016
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatrotrastevere.it
Orario Spettacoli: feriali ore 21 - festivi ore 18
Biglietti: intero 11,00 euro – ridotto 8,00 euro
Informazioni e prenotazioni: 06.5814004 (dalle 19.00)

 

Redazione
12 gennaio 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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