Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tutto il repertorio di FIBRE PARALLELE in scena al Teatro Abeliano di Bari dal 12 al 24 gennaio 2016

#segnalazione

Nel 2016 FIBRE PARALLELE compie dieci anni e ha pensato di celebrare questa ricorrenza mostrando tutti gli spettacoli prodotti dal 2006 ad oggi.
In collaborazione con i Teatri di Bari, sarà riallestita dal 12 al 24 Gennaio tutta la produzione artistica al Teatro Kismet e al Nuovo Teatro Abeliano di Bari.
Una maratona teatrale lunga due settimane.

 

TEATRO ABELIANO
Via Padre Massimiliano Kolbe, 3, 70126 Bari

martedi 12 gennaio MANGIAMI L'ANIMA
mercoledi 13 gennaio  MANGIAMI L'ANIMA
giovedi 14 gennaio DUE
venerdi 15 gennaio DUE
sabato 16 gennaio FURIE DE SANGHE
domenica 17 gennaio FURIE DE SANGHE 

TEATRO KISMET OPERA
Str. S. Giorgio Martire, 22/F, 70123 Bari

martedi 19 gennaio HAVE I NONE
mercoledi 20 gennaio HAVE I NONE
giovedi 21 gennaio DURAMADRE
venerdi 22 gennaio DURAMADRE
sabato 23 gennaio LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI
domenica 24 gennaio LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI

info sui biglietti
Sarà disponibile un abbonamento che comprende sei spettacoli (Mangiami l'anima e poi sputala, 2 (due), Furie de Sanghe, Have I None, Duramadre, Lo Splendore dei Supplizi) al costo di 42 € (7 € a spettacolo), mentre il biglietto singolo 15 €.
Per informazioni prenotazioni e acquisto miniabbonamenti chiamare al botteghino del Teatro Kismet al numero 0805797667
o inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


12-13 gennaio
MANGIAMI L'ANIMA
ispirato dal romanzo omonimo di Giovanna Furio
Selezione Premio Scenario 2007
di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
assistente alla regia Maria Elena Germinario
luci Carlo Quartararo
scene Gianluigi Carbonara
oggetti di scena Nunzia Guacci
collaborazione tecnica Frank Lamacchia
grafica Alessandra di Ridolfo

La donna, il femminile, avanza lentamente fino a rivelare il suo volto.
L'uomo, il maschile, è appeso a un grande crocifisso, immobile, capelli lunghi e panno bianco. Aspetta.
La preghiera di redenzione che innalza la donna fa compiere il miracolo inatteso: Cristo muove la sua testa fino a incontrare lo sguardo della disperata.
Questo incontro, questo cortocircuito genera un'esplosione e una deframmentazione del concetto d'amore e di religione, di anima e di corpo, che si fronteggiano e si fondono in una grottesca storia d'amore e di purificazione.
Cristo, uomo tra gli uomini, un extracomunitario del sentimento, offre il suo amore al grado zero, terreno, cioè il più semplice, ma incontra le resistenze e le barricate messe in piedi dalla donna, vincolata da una spiritualità dogmatica e restrittiva.
Il racconto della storia, alterna estetica e comicità in un'atmosfera apparentemente ridanciana, ma in realtà cupa e tragica. A sugellare il tutto c'è una sorta di formulario del kitsch, che domina il senso religioso del sud, tra altarini-museo e riti personali, trasformando la scena in una discarica religiosa.

14-15 gennaio 2016
DUE
progetto finalista di EXTRA-segnali
dalla nuova scena contemporanea

vincitore del primo premio Fringe/L’Altrofestival al 18° Festival Internazionale del Teatro di Lugano in Svizzera.

uno spettacolo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
con Licia Lanera
luci e suono RiccardoSpagnulo
si ringrazia Marluna Teatro

In una piccola stanza bianca c'è una donna dalle profonde occhiaie e dai capelli rossi. E' vestita di bianco e cammina su dei tacchi alti.
A metà tra un'infermiera e il vestito della prima comunione.
Confinata tra quattro pareti, in uno spazio immaginario, della mente, c’è quello che rimane della vita di una donna, la cui storia d'amore è finita con un addio.
Lui l'ha lasciata per un altro uomo, lei lo ammazza.
E' un ritorno al massacro, in cui la narrazione si fonde con l'azione scenica e il bianco della purezza e dell'infermità si confonde con il nero della cronaca.
Il rosso sta per il sangue.

16-17 gennaio 2016
FURIE DE SANGHE 
Di Riccardo Spagnulo Regia e spazio Licia Lanera

Con Sara Bevilacqua, Corrado la Grasta,
Licia Lanera, Riccardo Spagnulo
Voce del Capitone Demetrio Stratos
Collaborazione spazio luci Vincent Longuemare
Assistente alla regia Rachele Roppo
Special art effects Leonardo Cruciano Workshop
Si ringrazia Marco Martinelli e Ermanna Montanari

Furie de sanghe significa, in dialetto barese arcaico, emorragia cerebrale. Furie de sanghe è un pensiero, è un verme, anzi un capitone che cresce nella testa, diventa possente, si agita nervoso, cerca una via d’uscita. Furie de sanghe sono i cattivi pensieri, le fissazioni.
Quando l’emorragia scoppia è sangue che si versa, è dolore, rumore, ammutinamento.


Quella che vogliamo raccontare è una una Bari, archetipica e infelice, un pezzo di terra che puzza di pesce andato a male e che si brutalizza per la sua ignoranza, che stupra l'umano con la sua violenza.
Una famiglia di tre persone e un capitone. Arriva una nuora indesiderata e allo stesso tempo molto desiderata: è scompiglio, cattiveria, amplificazione della piccola violenza quotidiana.
La lingua barese suggella il senso di aggressività: arriva sincopata, tagliente e prepotente in faccia alle persone, come uno sputo; sfonda ogni regola sociale, invade lo spazio, se lo ingoia e poi lo risputa con la stessa violenza di un colpo di mannaia. E' la lingua che grida parole infami e che sussurra pettegolezzi, la lingua che mozza le parole: parole mutilate, parole spezzate, parole scomposte, parole sverginate. In una comunicazione primordiale, archetipo barbarico, crudele rito tribale.

19-20 gennaio 2016
HAVE I NONE
di Edward Bond
traduzione di Ilaria Staino

con Licia Lanera, Maria Luisa Longo,
Riccardo Spagnulo
collaborazione spazio luci Vincent Longuemare
assistente alla regia Elio Colasanto
oggetti di scena Modesta Pece
tecnico di produzione Giuseppe Dentamaro
regia di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
produzione Fibre Parallele
in coproduzione con TREND – Nuove frontiere della scena britannica
e ResExtensa


Have I none
non ne ho
Sull'orlo del precipizio non hai scelta, l'unica azione possibile è saltare nel vuoto. Se il mondo sprofonda e se questa non è più vita, saltare nel vuoto ancora una volta.
Consumare per esistere, ma quanto durerà?
Nel 2077 di Have I none, l'evoluzione del capitalismo è un mondo dove vita e morte si confondono, dove vivere è spegnersi lentamente, e decidere di morire è un atto di estrema vitalità.
La vita morta e la morte viva.
Dove il passato è stato abolito.
Dove non c'è più posto neanche per la memoria personale.
In questo mondo, in cui sembra non esserci scelta, tocca prendere la responsabilità di saltare nel vuoto.
Have I none è una tragedia in cui la vita è un giocattolo rotto.

21-22 gennaio 2016
DURAMADRE
di Riccardo Spagnulo
con Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo
Simone Scibilia, Riccardo Spagnulo
voce Rossana Marangelli
costume Luigi Spezzacatene – Artelier Casa d’Arte Bari
luci Giuseppe Dentamaro
realizzazione scene Mimmo e Michele Miolli, Modesta Pece
assistenti alla regia Elio Colasanto, Rossana Marangelli
regia e scene Licia Lanera

produzione Fibre Parallele
in coproduzione con il Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria e il Festival Operaestate di Bassano del Grappa
con il contributo della Regione Puglia
con il sostegno di Res Extensa, Ass. Cult. Explorer, Es. Terni Festival, PimOff

Duramadre è questa terra che vomita e si ribella. Possiamo solo raccontarla attraverso
una vecchia rancorosa, che sputa catarro e sentenze, una matriarca che ama i propri figli fino a volerli vedere morti. La possiamo raccontare solo attraverso un gioco che finisce con la morte

23-24 gennaio 2016
LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI
di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
e con Mino Decataldo
assistente alla regia Arianna Gambaccini
disegno luci Vincent Longuemare
consulenza e creazione puppet Marianna Di Muro
organizzazione Antonella Dipierro
tecnico di palco  Amedeo Russi
foto di scena  Luigi La Selva
produzione Fibre Parallele e Festival delle Colline Torinesi
con il contributo della Regione Puglia                                                                                                  
e con il sostegno del Nuovo Teatro Abeliano

Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa e il suo boia potrebbe vivere con lui sotto lo stesso tetto.
Ma cos’è  l’autorità adesso?
Per il nostro povero vicino, le cose si sono messe in una maniera tale che la vita assomiglia ad un castigo incorporeo.
Quattro storie costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso.


Redazione
12 gennaio 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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