Giovedì, 25 Aprile 2024
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Safa e la sposa bambina, in scena al Teatro Palladium il 1 marzo 2016

#segnalazione

 Ispirato alla storia vera di una donna siriana costretta a vivere l’incubo della vita nell’inferno della guerra. A Safa hanno tolto tutto, la famiglia, i figli, l’amore, la dignità, il futuro, si è abbattuto su di lei l’orrore della guerra che da sempre offende l’uomo, ma il destino le offre un’altra occasione per cui lottare, Awa. Awa è una piccola di 10 anni che come tante bambine ha smesso da troppo tempo di sorridere, è una sposa bambina, la famiglia l’ha data in moglie ad un uomo molto più grande di lei per poter pagare i debiti e tirare avanti.

Quell’uomo, dopo averla presa, l’ha picchiata e torturata, ripetendo il macabro copione che colpisce migliaia e migliaia di bambine e che i conflitti non fanno altro che esasperare. Poi l’ha venduta ai soldati Daesh che l’hanno fatta diventare una loro schiava, come tante altre donne catturate, fatte prigioniere e piegate al malato volere e alla violenza dell’Is. E’ lì che Safa e Awa si incontrano, vittime degli stessi carnefici insieme ad altre donne. Awa è la più giovane e Safa vuole proteggerla, aiutarla, nel suo cuore la accoglie come una figlia e decide di cercare insieme a lei una via d’uscita.

Attraverso la storia di Safa e Awa si racconta la condizione della donna tra le popolazioni martoriate dal conflitto mediorientale che oggi infiamma pericolosamente l’ Umanità.

"Con Safa e la sposa bambina' Isabel Russinova ci porta dentro l'inferno della guerra, ricordandoci che in quel contesto le popolazioni civili pagano il prezzo peggiore e, in particolare, le bambine subiscono violenze indicibili. Awa, la sposa bambina fatta schiava, è il simbolo dell'infanzia rubata, del futuro negato. Safa è la luce in fondo al tunnel, la speranza che i matrimoni forzati e precoci e la riduzione in schiavitù sessuale diventino presto un orrore del passato, da ricordare solo per non ripeterlo ancora".

(Riccardo Noury portavoce Amnesty International Italia)

“Il teatro, così come l’arte e la scienza, quando sono di qualità, possono contribuire a cambiare il mondo. Lo spettacolo di Isabel Russinova è una poesia in onore della solidarietà fra donne che subiscono l’orrore della violenza sessuale e della guerra. Esso da’ voce alle vittime invisibili, restituendo loro la dignità del nome. E’ uno spettacolo che ci porta sul baratro della violenza estrema, ma con il rispetto e la misura richiesti da un tema così difficile-
Lo spettacolo ci sconvolge commuovendoci e ci cambia per sempre.”

(Anna Lisa Tota Prof Ordinario Università Roma Tre)

"Può sorprende avvertire che il bambino non sia un fatto di natura ma una scoperta, addirittura un'invenzione fatta possibile dall'operazione che ha visto la nascita della scienza moderna, e con questa, la scoperta dell'inconscio. Eppure, nell'incontro che Isabel Russinova propone tra Safa e la sposa bambina, è a questo stesso "miracolo" che assistiamo. Forse ogni volta che un bambino o una donna sono sottratti all'orrore di servire come oggetti al capriccio di un padrone, sia di questo che si tratta: del coraggio di fare esistere anche e sopratutto ciò che non si sa, la sovversione di restituire tramite il linguaggio, la trama che sottende ogni singolarità. Come osa dire Safa: Ti racconto una storia.."

(Dott.ssa Laura Cecilia Rizzo psicologo clinico e psicoterapeuta)

info
Safa e la sposa bambina

bianco e nero
di e con Isabel Russinova

e la partecipazione di
Camilla Coscarella

musiche originali Antonio Nasca
scene Wilma lo Gatto
costumi Maria Foglietta
regia Rodolfo Martinelli Carraresi

Prima Nazionale


1 marzo 2016
ore 20.30

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma


con il Patrocinio di Tiberina

Biglietto
Intero 15 euro
Ridotto 10 euro
Studenti e gruppi 5 euro


Info e prenotazioni:
Tel. 06 976 02968
mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Redazione
28 febbraio 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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