Venerdì, 29 Marzo 2024
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Domenica è 31 dicembre! San Silvestro, l’ultima notte dell’anno. Notte di feste, di allegrie, di speranze per il domani, di nuovi obiettivi, di bagordi. Tanti e tanti film hanno avuto Capodanno come parte importante della trama. Tra i primi che mi è venuto in mente, sicuramente c’è stato Harry, ti presento Sally… di Rob Reiner del 1989.

Nel mentre che varie storie sentimentali ci raccontano di come si sono conosciuti la prima volta, il film ci narra quella di Harry Burns (Cristal) e Sally Albright (Ryan) che s’incontrano per caso a metà degli anni ’70. Migliore amica della fidanzata di lui, intraprendono un viaggio insieme da Chicago a New York per convenienza: dividere le spese e conoscersi meglio. Mondi opposti e pensieri distanti, capiscono alla fine del viaggio che, quasi sicuramente, non si vedranno più. Negli poi coincidenze li riporteranno a rivedersi, sempre più maturi; comprendersi e diventare amici. Sfoghi, lacrime, risa e confidenze li avvicinano negli anni sempre di più: e se fosse altro?

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Il periodo di Natale è, per molti, un momento, oltre che di festa, di pausa. Poco lavoro, compagnia e relax. Alcuni adorano stare con la propria famiglia, altri si coccolano con una buona lettura. C’è chi ne approfitta per poter viaggiare e vedere posti in una luce diversa. Ci sono anche coloro che si fermano e chiedono al cinema qualche ora di distrazione. Cinema contemporaneo, ma soprattutto cinema più vecchio. Ci sono pellicole, infatti, che ci donano perfettamente il clima natalizio. Per la maggior parte degli amanti della “Settima Arte” il film per eccellenza di Natale è “La vita è meravigliosa” del 1946 di Frank Capra.
 
Siamo nel 1945 in uno sperduto paese della provincia americana, noto come Bedfort. George Bailey (James Stewart) è un onest’uomo, che ha dedicato tutta la sua vita al bene della sua famiglia, della propria città e del prossimo, sempre in contrasto con l’avido Henry F. Potter (Lionel Barrymore), una sorta di moderno Scrooge che detesta il prossimo e ambisce ad avere il potere economico e sociale di tutta Bedfort. George sin da bambino, sogna un’esistenza avventurosa, in luoghi caldi ed esotici; ma ogni volta il suo duro lavoro, le sue aspirazioni e i suoi sforzi vengono messi in secondo piano rispetto alle esigenze altrui o alla mala sorte, come l’usare i soldi per la luna di miele per rimborsare i soci della sua cooperativa, evitandone il fallimento, dal crollo della Borsa del ’29. La vita di George sarà sempre così: in prossimità di cadere, ma tramite sacrifici, risollevarsi e sorridere. Add a comment

Questa settimana abbiamo assistito ad un evento un po’particolare: un medico di una figura istituzionale importante è stato al centro di uno scandalo, cioè di aver firmato il registro di interventi operatori, senza che fosse lui a operare. In attesa di quello che sarà il processo, il collegamento filmico che mi è subito saltato in mente (anche se per una natura diversa) è stato “Prova a prendermi”, di Steven Spielberg del 2002.

Frank Abagnale (DiCaprio) è un giovane di New York, che vede la sua vita benestante lentamente sgretolarsi in aggiunta al termine della relazione tra suo padre (Walken) e sua madre, i quali gli chiedono di scegliere a chi andare in affidamento. Scappato di casa e finite le sue economie, Frank inizia a cambiare identità, a partire dal cognome, fingendosi ogni volta qualcosa di nuovo: prima un pilota di aerei, poi un pediatra e poi un avvocato. Queste piccole truffe attirano l’attenzione dell’agente dell’FBI Carl Hanratty (Hanks), che capirà presto che catturare il giovane truffatore sarà più difficile del previsto.

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Ci siamo, è arrivato quel momento! L’8 dicembre, infatti, per molti è iniziato ufficialmente il periodo natalizio! Luminarie, alberi, decorazioni, regali, pacchi e “pensierini”: tutto inizia a muoversi in attesa dei tre giorni di festa più celebri dell’anno. Per molti è un periodo di gioia: ferie, pause. Alcuni tornano da fuori per poter festeggiare con i propri cari. Per alcuni invece, non è così. C’è chi non ha famiglia, chi non può festeggiare oppure – più banalmente – non è amante del Natale. Per quelli che non partecipano a questo entusiasmo, viene spesso attribuito il nome di “grinch”, personaggio protagonista del racconto tedesco di Theodor Seuss Geisel, che odia il Natale e decide di rovinarlo: tra i più celebri adattamenti di questo racconto c’è l’omonima pellicola del 2000 diretta da Ron Howard.

Nel paese di Chinonso, situato in un fiocco di neve, i dolci Nonsochì adorano il Natale e la considerano la festa più importante dell’anno. L’unico che va controcorrente è il misantropo Grinch, un essere verde e peloso che vive in una grotta lontano da tutti, insieme al fedele cane Max. Il suo odio verso la festività invernale risale al passato, a causa di prese in giro e atti di bullismo, che continuano ancora oggi. Solo la dolce piccola Cindy Chi Lou e un amore passato (ricambiato?) potranno far sì che quello che il Grinch vivrà sarà veramente un “miracolo di Natale”.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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