Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ore 15:17 attacco al treno: Un passo indietro per Clint Eastwood?

#recensione Ore 15:17 - Attacco Al Treno, regia di Clint Eastwood

 

Il film narra la storia della profonda amicizia che nasce tra Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos. Si tratta di tre giovani soldati americani accomunati dal desiderio di servire il loro paese e della concatenazione di eventi che li portarono, il 21 agosto 2015, a fermare un attacco terroristico di matrice islamica sil treno Thalys 9364 sulla tratta Amsterdam - Parigi messo in atto da un ventiseienne di origine Marocchina, Ayoub El Khazzani.

La pellicola inizia sotto buoni auspici, con una regia discreta ma solo a tratti, che convince pienamente solo negli ultimi venti minuti.

Abbiamo anche trovato estremamente interessante e degno il fatto che Eastwood non abbia voluto puntare su dei grandi nomi per interpretare i tre protagonisti della vicenda. Infatti, gli interpreti, sono i tre ragazzi stessi della vicenda reale e la sceneggiatura è basata sul libro che narra quanto successo e scritto da loro stessi. Ciò significa che le reazioni umane sono molto credibili e la parte concernente l'addestramento individuale dei tre eroi è davvero interessante.

Quello che ci ha sorpresi di più sono stati gli ultimi venti minuti di film nei quali si ritrova la vera mano registica di Clint Eastwood. Se infine si potessero descrivere i grandi messaggi che il film vuole trasmettere li potremo riassumere in tre parole: predestinazione, amicizia, altruismo.

Iniziamo dalla prima. Si parla di predestinazione, delle strade varie ed imprevedibili che prende la vita, nella parte riempitiva del film. L'altruismo dei ragazzi ci viene fatto capire scena dopo scena, soprattutto nelle fasi dell'infanzia, dell'addestramento e dell'attacco. L'amicizia è il messaggio più importante del film, messaggio che negli ultimi tre anni ha riempito i copioni di molti film del grande schermo. Basti pensare a film di solo intrattenimento come Mission Impossible Rogue Nation o i già analizzati Wonder e Jumanji benvenuti nella giungla.
Qui, a differenza dei due film sopracitati, tale concetto è molto più approfondito, essendo la loro un'amicizia quasi viscerale ed inossidabile, che non nasce dalle circostanze ma da una certa complicità sin dalla giovinezza.

Sfortunatamente, però, bisogna dire che 15:17 attacco al treno non è esente da difetti. Di contro, infatti, abbiamo una parte centrale che abbassa, non di poco, la valutazione finale di una pellicola comunque attestata sulla sufficienza ma che si perde fin troppo nel tentativo di far arrivare il film alla durata ideale di un'ora e mezza. Tale riempitivo va a toccare una vacanza di Spencer e Anthony in giro per l'Italia e di Alek in Germania alla ricerca di qualche conquista. Ben poco interessante questo aspetto ma, fortunatamente, al ricongiungimento dei tre avviene l'effettivo attacco al treno. Essendo una parte dedita ad "allungare il brodo" noi de La Platea avremmo apprezzato sicuramente di più il prodotto finale se fosse diventato un mediometraggio.

Ricapitolando: alle porte dei novantanni il grande regista e attore Clint Eastwood confeziona un film certamente non facile. Basato su un fatto di cronaca e atto a voler dare dei messaggi di una potenza devastante ma, sfortunatamente, una parte centrale estremamente noiosa che fa perdere continuamente strada al film per poi riversare tutto in un finale dal sapore epico.

Purtroppo è ormai un ricordo lontano il genio di Gran Torino ma non si può dire che il film sia estremamente brutto. Noi, infatti, non siamo pienamente convinti delle critiche esagerate mosse al film che lo bollano come uno tra i peggiori prodotti cinematografici dell'anno e lo vogliamo promuovere, seppur con qualche difetto qui e là che potrebbe portare a momenti di noia, per i potenti messaggi che vuole trasmettere.

 

Voto 7,5

 

Nicolò Ferdinandi

22 febbraio 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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