Venerdì, 29 Marzo 2024
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Pina Bausch. Una santa sui pattini a rotelle

Il racconto vissuto in prima persona di un rapporto d'amicizia con l'iconoclasta che, nella seconda metà del novecento, ha cambiato la danza.

"Il lavoro di  Pina Bausch mi sembra di

ripulitura, cioè un lavoro fatto, secondo la

definizione classica della scultura, per levare,

proprio per attraversare la nuvola delle parole"

(Edoardo Sanguineti su Pina Bausch)

 

La critica, saggista e giornalista Leonetta Bentivoglio torna con i ricordi alla fine degli anni '70; la sua tesi di laurea su "La Danza Moderna" pubblicata (e poi più volte ristampata) dall'editore Longanesi, di come fosse l momento giusto perché uscisse un testo del genere in Italia e di come gli abbia aperto le porte del giornalismo, di come circolasse "forsennatamente per l'Europa (e non solo)  in cerca di Pina, della quale non sapevo ancora nulla" e di come il loro incontro (nel 1981)  alla Schauspielhaus di Wuppertal abbia fatto nascere la scintilla di una grande amicizia protrattasi fino alla morte della rivoluzionaria ballerina e coreografa.

 

Una rivoluzione la sua, come teneva a precisare la stessa Bausch, nata da sè, dalle domande che ella stessa si poneva e che durante il work in progress di una coreografia poneva anche ai suoi ballerini.

"Andammo quindi col mio amico di Colonia a vedere Blaubart, e lo spettacolo risultò traumatico per entrambi. Il palcoscenico era ricoperto da un mucchio di foglie secche e spesso i corpi dei ballerini le smuovevano strisciando al suolo. L'ensemble era formato da donne spettinate e uomini tozzi o giganteschi, con i torsi nudi. I corpi si prendevano, si abbracciavano, arrancavano, si sbattevano contro i muri. L'intensità fisica del loro manipolarsi reciproco era estenuante anche per chi guardava. Intanto sospiravano, sudavano ed emettevano piccoli suoni bestiali."

Ha inizio con questo primo incontro un lungo viaggio fisico, emotivo ed emozionale che attraverserà l'Europa e l'Italia e ci mostrerà  Pina Bausch sul lavoro e in situazioni della vita di tutti i giorni: fuori dei camerini del Teatro Argentina (dove folgorò Federico Fellini " Una monaca col gelato, una santa sui pattini a rotelle, un volto da regina in esilio, da fondatrice di ordine religioso, da giudice di un tribunale metafisico che all'improvviso ti strizza l'occhio"), ad Amsterdam, sui set della "Città delle Donne" e "E la nave va", in vacanza nelle Marche, attraverso tutta la Sicilia durante la preparazione di Palermo  Palermo.

"Mi fu possibile incontrarla solo qualche tempo dopo ad Amsterdam, in occasione del debutto di Walzer, nel 1982, mentre allattava (ndr. Il figlio Rolf Salomon avuto con Ronald Kay)  in camerino. Ricordo il suo spalle bianche, il collo sottile, lo sguardo dolceamaro, il seno oblungo succhiato avidamente da un minuscolo bambino biondo."

Scopriamo, attraverso l'inedito e personale ritratto che fa Leonetta Bentivoglio, una donna umana, vista al di fuori dall'aura mitica e mistica che col passare degli anni gli si era formata intorno; una donna dalla pelle cerea e piena di calma, amante della gente, della folla, della cucina italiana, delle sigarette, del vino e della tenerezza fisica. Una donna che aveva fatto dell'ironia un aspetto importante della pietas.

In 143 pagine troviamo condensati 31 anni in cui la vita lavorativa e privata di due donne si sono incontrate,intrecciate, perse di vista, più volte ritrovate ed intrecciate fino alla morte della grande artista avvenuta nel giugno del 2009.

Un libro da leggere con calma, proprio per assaporare tutti quei piccoli istanti di intima realtà che lo costellano e ci permettono di comprendere ancora più a fondo quest'emblematica iconoclasta della danza del secondo '900 e ci fanno percepire ulteriormente che lavoro di ricerca fisico e introspettivo ci fosse dietro ogni suo indimenticabile lavoro.

Completano il libro i bellissimi scatti in b/w di Ninni Romeo,sua assistete durante le realizzazione di Palermo Palermo (1989) e O Dido (1999), alcuni estratti da diverse interviste rilasciate nel corso degli anni e il testo del discorso tenuto in occasione del conferimento della laurea honoris causa al DAMS di Bologna nel novembre del 1999.

 

Fabio Montemurro

 

19 ottobre 2015

 

informazioni

 

 

Pina Bausch

Una santa coi pattini a rotelle

a cura di Leonetta Bentivoglio

€ 7,90

Collana: Sorbonne

ISBN: 978-88-6799- 202-7

Formato: 12 x 18

Pagine: 144

Legatura: brossura

Con venti foto inedite di Ninni Romeo

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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