Giovedì, 18 Aprile 2024
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Eleonora Gusmano. La passione per il teatro e "L'amore/paura del diverso"

#andiamoateatro
Intervista ad Eleonora Gusmano in scena con Xenofilia al Teatro Planet dal 22 al 24 gennaio 2016

 

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"Ah Sun-flower! weary of time,

Who countest the steps of the Sun;
Seeking after that sweet golden clime,
Where the traveller's journey is done:

Where the Youth pined away with desire,
And the pale Virgin shrouded in snow,
Arise from their graves and aspire
Where my Sun-flower wishes to go."

(William Blake, Ah! Sun-flower, 1792)

 


Eleonora Gusmano (ora citerò il Brucaliffo di Alice nel Paese Delle Meraviglie) "CHI – ESSER – TU?"

Sono un'attrice, anche se non bisognerebbe mai definirsi, perciò diciamo che sono una persona che ama il teatro. Vengo da una formazione musicale però fin da quando ero piccola ero affascinata dall'immagine dell'attore e già quando frequentavo le scuole medie mi sarebbe piaciuto fare il mimo per strada...perciò appena ho potuto ho cominciato a fare teatro.

Prima di tutto sono questo, poi amo il cinema, la musica, ho suonato per tanto tempo il pianoforte e amo tantissimo cantare. Ho anche studiato storia dell'arte, entrambi i miei genitori sono insegnanti, quindi prima o poi una parte di me porterà Eleonora a insegnare Arte, già adesso ogni tanto lo faccio.

 

Dal 22 al 24 gennaio sarai in scena al Teatro Planet con Xenofilia per la regia di Lorenzo Ciambrelli. Un lavoro collaudato che già nel testo sembra lanciare una critica a quello che è il costume contemporaneo.

E' vero, il paradosso è già insito nel titolo. Infatti Xenofilia, "amore per il diverso", è assonante con Xenofobia, "paura per il diverso", e fa sorgere subito due domande "Cos'è l'amore?" ma sopratutto "Cos'è l'amore per il diverso?".
Più che una critica alla società contemporanea è un voler decostruire il "rapporto con l'altro", che può essere un alieno che arriva da chissà dove come una persona vicina a noi e in entrambi i casi le dinamiche emotive e situazionali ci possono mettere in crisi.
Un altro tema trattato è quello del "giudizio degli altri" che è indissolubilmente legato all'estetica, come bisogna essere e comportarsi, e che traspare fin dall'inizio quando la ragazza incontra questo personaggio non decifrabile e la prima cosa che gli viene in mente di fare è postarlo su facebook, richiedendo in questo modo l'attenzione degli altri, come se tu esisti solo nel momento in cui gli altri ti danno la possibilità di esistere. Ovviamente nel momento in cui l'altro non ti da quello che vuoi, invece di guardare chi è davvero chi sta davanti ai tuoi occhi sei portato a concentrarti su di te stesso pretendendo e portando qualsiasi relazione interpersonale a non esistere più.


In realtà, oltrepassando le apparenze e le metafore, cosa vuole trasmettere al pubblico questo spettacolo?

Xenofilia pur trattando un certo tipo di tematiche è uno spettacolo comico che vuole arrivare con leggerezza perché crediamo che questo sia il miglior canale per comunicare determinate cose al pubblico.
Personalmente il messaggio più profondo che trasmette questo testo è la necessità di vedere sempre chi abbiamo davanti veramente e cos'è il contatto reale con una persona. Poi chiaramente ci sono altri temi che vengono sviluppati ed emergono nel corso dello spettacolo come la morte in quanto resoconto finale della vita di qualcuno, cioè quanto ci affanniamo a fare cose, incontrare gente, ad essere sempre presenti ma poi, alla fine. in realtà cosa ci resta di tutto quello che abbiamo?
Infatti la scenografia è il trasloco imminente (tantissime scatole) di questo personaggio che traslocando sta sicuramente lasciando qualcosa.


Com'è stato e com'è lavorare con Lorenzo Ciambrelli?

E' stato una lotta (ride). In realtà è stato un incontro importante per tutti e due anche se credo che lui non lo ammetterà mai (sorride). Lorenzo tende giustamente a calibrare e voler controllare ogni cosa; da parte sua c'è uno studio molto approfondito del testo e di quello che vuole. Ha una sua visione molto precisa del teatro ed è stato in grado allo stesso tempo di mettere in dubbio tutte le sue certezze nel momento in cui è avvenuto l'incontro con una persona reale che doveva incarnare un suo ideale. In questo senso è stato uno scontro "creativo" e dopo che lavoriamo da un anno e mezzo a questo spettacolo mi ha colpito molto come di volta in volta sia cambiato tantissimo, a dimostrazione di questa capacità che ha di mettersi sempre in discussione per creare davvero qualcosa. Fare teatro per me è fare le prove di uno spettacolo perché è in quel momento che costruisci davvero qualcosa.


Una domanda intelligente finalmente. I tuoi studi iniziano con la musica ma poi diventi un'attrice (e anche doppiatrice) Cosa ti ha portato a fare questo cambio di direzione e come mai da Torino sei venuta a Roma (che a detta di molti, è la Morte di molte cose)?

Roma ti mette sicuramente in crisi peché al confronto Torino è un po' come "una culla" però è anche vero che Torino non era abbastanza e quindi sono andata prima a Londra, poi ho fatto dei provini a Parigi e infine sono entrata in una compagnia, quella di Juan Diego Puerta Lopez e dopo tre giorni che avevo fatto il provino mi sono trasferita.
Da musicista divento attrice perché volevo fare l'attrice,questo è molto facile (ride), ho studiato invece musica perché la mia famiglia non voleva privarmi di ciò che la musica poteva darmi come forma espressiva che mi è rimasta ed ho abbandonato solo momentaneamente.

 

Della compagnia Focus 2 che mi dici?

Sì qui a Roma nasce la mia compagnia effettiva con un'attrice che ho conosciuto a JPL e che si chiama Ania (Bogdan). Anzitutto siamo grandi amiche, poi l'amicizia si è anche trasferita sul lavoro ed è diventata la mia collega con la quale abbiamo deciso di trasporre quelli che sono i nostri ideali di vita nel teatro e abbiamo fatto due spettacoli, di cui uno era un corto, e adesso stiamo preparando un altro spettacolo dove affrontiamo dei temi molto precisi come la femminilità di due donne e la loro estraneità. Abbiamo fondato Focus 2 perché eravamo fondamentalmente stufe di entrare all'interno di dinamiche che non ci piacevano e volevamo crearci un isola felice dove lavorare e fare qualcosa per "esistere".

 

Tutti i buoni motivi per venire a seguire Xenofilia.

 Venite a seguirci perché oggi come oggi nascono e muoiono tanti spettacoli ed davvero difficile vedere una drammaturgia contemporanea che resiste. Quindi portiamola avanti.

 

 


Fabio Montemurro
22 gennaio 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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