Ben 150 opere e allestimenti scenografici per raccontare Mucha tra la seduzione estetica e l'analisi critica
L'8 ottobre Palazzo Bonaparte riapre i battenti con un’esposizione a lungo attesa: Alphonse Mucha. Un trionfo di Bellezza e seduzione, retrospettiva che Arthemisia ha definito "la più ampia mai dedicata" al maestro ceco dell'Art Nouveau. Sono oltre 150 le opere prese in prestito dal Mucha Museum di Praga, tra manifesti iconici come Gismonda e Médée, le serie decorative che hanno reso l'artista celebre nel mondo si presenta un'occasione ghiotta per chi desidera immergersi nell'estetica della Belle Époque.
Dopo la tappa ferrarese presso il Palazzo dei Diamanti, la capitale agognava da tempo di omaggiare l'universo estetico dell'artista ceco che ha rivoluzionato l'immaginario visivo tra Otto e Novecento. Dai celebri manifesti teatrali per Sarah Bernhardt come l'iconica Gismonda del 1894, ai pannelli decorativi precursori della grafica moderna, passando per le serie The Stars e Pietre Preziose, ogni creazione testimonia il genio innovatore di Mucha, che ha saputo fondere arte e vita quotidiana.
La mostra, però, intende andare oltre la retrospettiva classica. In occasione del suo 25° anniversario, Arthemisia ha allestito un percorso inedito che lascia dialogare le figure femminili di Mucha con l’idea della bellezza femminile nell'arte: dalle opere archeologiche ai capolavori rinascimentali, dall'eleganza ottocentesca di Boldini alla sontuosità novecentesca di Saccaggi.
L’ospite d'eccezione a celebrare la bellezza sarà la Venere di Botticelli (1485-1490): un prestito straordinario che arriva direttamente dai Musei Reali di Torino. Icona del Rinascimento italiano per antonomasia, la presenza della Venere rappresenta un trait d’union tra il Quattrocento e l'Art Nouveau, dimostrando come l'ideale di grazia e seduzione attraversi i secoli con sorprendente continuità.
L'allestimento promette un'esperienza immersiva totale: luci, profumi, musiche e cromie d'epoca ricreeranno l'atmosfera vibrante della Belle Époque, trasportando letteralmente il visitatore nel mondo di Mucha anche attraverso arredi originali, oggetti di design e materiali d'archivio. "Nel celebrare i nostri 25 anni – ha dichiarato Iole Siena, Presidente di Arthemisia – sentivamo il dovere di rendere omaggio alle donne e alla bellezza femminile. Questa mostra toccherà l'animo dei visitatori, lasciando un segno indelebile."
Dopo i successi di Monet, Van Gogh ed Escher, Palazzo Bonaparte si riconferma tempio delle grandi mostre romane, e già si guarda al futuro: per il prossimo anno arriveranno Hokusai in primavera e Kandinskij in autunno.
Diana Della Mura
8 ottobre 2025


