Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ettore Bassi: quando l'amore, e il teatro, migliorano la vita

#intervista

Il 12 gennaio 2017 è andato in scena al Cinema Teatro 4 Mori di Livorno lo spettacolo L’amore migliora la vita, scritto e diretto da Angelo Longoni. Questa commedia è interpretata da Edy Angelillo, Giorgio Borghetti, Eleonora Ivone e Ettore Bassi. Quest’ultimo ci ha concesso un’intervista a fine spettacolo. Se volete leggere la recensione dello spettacolo, visto a Roma il 10 novembre da Concetta Prencipe cliccate a questo link:

http://laplatea.it/teatro/recensioni/3005-teatro-golden-l-amore-migliora-la-vita-e-non-e-un-cliche

Nato a Bari il 16 aprile 1970, Ettore Bassi è un attore cinematografico, televisivo e teatrale. Conosciuto soprattutto dal pubblico per le sue interpretazioni televisive, in particolare nelle serie Carabinieri e Rex 4

 

Che tipo di lavoro fa per immedesimarsi nei personaggi?

Seguo sempre un percorso più o meno standard, e poi ogni volta il personaggio ti dà delle indicazioni diverse e così provi a farti ispirare da qualcosa di istintivo che ti arriva. Ci sono comunque delle tecniche, l’abbiamo studiato, facciamo gli attori e la cosa che serve è cercare di comprendere realmente perché il personaggio vive determinate cose in quel modo, è una ricerca interiore. 

 

Quanto influisce il costume che indossa e la scenografia che la circonda sulla sua recitazione?

Moltissimo. Perché la scenografia e il costume sono dei personaggi anche loro, quindi come gli altri personaggi dello spettacolo hanno la loro importanza. 

 

Molti pensano che le repliche in teatro siano tutte uguali, ma sappiamo bene che non è così. Quanto il pubblico influenza la sua performance?

Il pubblico indubbiamente influenza, ma influisce tutto, nel senso che ogni pubblico è diverso ed è diverso ogni teatro. Stasera abbiamo combattuto con gli spazi che abbiamo trovato completamente diversi da ieri e poi succedono mille imprevisti, per cui ogni volta devi essere pronto a tutto questo e devi imparare. L’esperienza ti aiuta a “passarci in mezzo” senza farti condizionare.

 

Qual è il suo teatro del cuore, quello che le dà più emozioni?

Non c’è né uno preciso. Amo il teatro all’italiana, quindi il teatro bomboniera, a forma sferica, circolare, con i palchetti, balconcini, la platea e soprattutto una fonica che basta che sussurri e si sente anche nell’ultima balconata lassù in piccionaia, quelli sono i teatri come si deve. 

 

Qual è il suo autore preferito e quale sua opera Le piacerebbe interpretare?

Sono migliaia le cose belle. Per il momento sto facendo qualche cosa di contemporaneo, prima o poi mi incontrerò con qualcosa di classico, certo Shakespeare è sempre Shakespeare, però anche Goldoni, ma tutti i grandi autori sono grandi perché riescono a darti qualcosa, lo stesso Čechov, Pinter, abbiamo fortunatamente un oceano infinto di possibilità. 

 

Quale libro ritiene che sia stato fondamentale per il suo essere?

Ce ne sono stati tanti, in questo periodo mi sto dedicando di più a materie olistiche. Osho è un autore che mi sta interessando negli ultimi anni.

 

So che a breve debutterà nel musical The Bodyguard, può anticiparci qualcosa? 

Possodirvi soltanto che è una grandissima produzione, con una fantastica orchestra dal vivo, un corpo di ballo e una scenografia meravigliosa, c’è grande aspettativa. Staremo tre mesi al Teatro Nazionale di Milano e ci sono tutte le premesse perché sia un grande successo.

 

Quindi la vedremo e la sentiremo cantare?

No, in questo musical non canterò, ma sarà comunque un grande spettacolo. 

 

Gabriele Isetto

15 gennaio 2017

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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