Recensione dello spettacolo La gatta sul tetto che scotta in scena al teatro Vascello dal 20 al 25 Maggio 2025
Il regista ritorna al “Vascello” nel giro di pochi mesi, questa volta con l'opera scritta nel 1955 dal premio Pulitzer Tennessee Williams, che più mette in luce i conflitti e le ipocrisie della famiglia tradizionale. Pièce famosa per la sua lettura cinematografica interpretata da Paul Newmann e Elizabeth Taylor.
L'ambiente è vuoto e biancastro, quasi uno spazio della mente in catalessi, costituito da una stanza di pareti fatte di piastre di marmo. Si sposa perfettamente con lo stato apatico e depresso di uno dei protagonisti, Brick, che infortunato ad una caviglia zompetta da un lato all'altro in cerca di alcool e assuefazione, per dimenticare il fallimenti della sua vita sportiva e sentimentale. Pian piano compaiono e si avvicendano in rapporto a lui i vari familiari intrisi di interessi personali e di bugie, che cercano ma non riescono ad ottenere i propri scopi. C'è una generale incomprensione e finto interesse che contraddistinguono i rapporti, salvo il caso della madre che si prodiga per tenere unita e pacifica la famiglia.
Centrali alla storia la malattia del padre padrone della grande tenuta familiare e le conseguenti liti per le possibili eredità.
I toni passano da logorroici a isterici, da urlati a persuasivi, spesso dilaga l'ironia con momenti ilari e sagaci.
Una cifra ricorrente nelle opere di Lidi è la creatività registica con suggestive trovate, come in questo caso l'uso dello specchio che mette i personaggi di fronte a sé stessi o la proliferazione in scena di infinite bottiglie piene di vuoto, che Brick beve senza sazietà, un vuoto di cui egli è ormai pieno e tuttavia continua a riempirsi. Anche la personificazione del “male incurabile” del padre, su musica contrastante, appartiene al novero di queste trovate, le quali rompono gli schemi letterali e scenici del testo e assegnano un'originalità godereccia all'azione, molto apprezzata dal pubblico.
Tutti gli attori sono efficaci nel trasmettere i caratteri dei personaggi. Tra essi colpiscono l'estro di “Big Daddy”, un padre esuberante in contrasto con il proprio destino, interpretato con carisma da Nicola Pannelli e la tenacia amorevole di una madre umiliata che non perde la speranza, alias l'intensa Orietta Notari.
Tra le tematiche presenti, che nell'attualità hanno visto sicuramente un'evoluzione rispetto all'epoca in cui il testo fu scritto, rilevano l'omosessualità latente di Brick che crea vergogna e il rapporto della donna con la propria maternità, indice del ruolo in famiglia e nella società.
Altri argomenti sono l'aggrapparsi ad una posizione sociale con le unghie, ed ecco il significato del titolo dell'opera, e sotterrare gli affetti per avidità e risentimento.
Caratteristica infine appare la costante presenza silenziosa sul palco del fantasma di Skipper, l'amico di Brick per la cui morte il protagonista si sente in colpa, in realtà solo citato nel testo originale. Se da un lato d'interesse è l'idea e pregnante si rivela il suo contributo attivo all'azione, tuttavia risulta forse un po' ripetitivo il suo utilizzo e senza una reale evoluzione scenica.
Demian Antonio Aprea
26 Gennaio 2025
informazioni
dal 20 al 25 Maggio 2025
Teatro Vascello
La gatta sul tetto che scotta
Testo : Tennessee Williams
Traduzione : Monica Capuani
Regia : Leonardo Lidi
Con : Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomassini
Scene e luci : Nicolas Bovey
Assistente regia : Alba Maria Porto
Produzione : Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile del Veneto