Sabato, 14 Giugno 2025
$ £

OMAGGIO A MARIA CALLAS A RIVA DEL GARDA

Recensione di ‘ Maria Callas: la Divina… quando i sogni diventano realtà’ in prima mondiale a Riva del Garda il 25 maggio 2025

 

L’Auditorium del Conservatorio di Riva del Garda ha ospitato la prima di ‘ Maria Callas: la Divina… quando i sogni diventano realtà’, interessante  lavoro firmato , per drammaturgia e regia, da Valentina Escobar , che ha a lungo indagato sulla figura di Maria Callas parlandone con  la sua amica Giovanna Lomazzi.

Da tante conversazioni è nato questo spettacolo, potremmo definirlo un  monologo con interventi di musica, che porta in scena la storia  del soprano greco facendola  narrare alla protagonista, che, in una sorta di viaggio di ritorno dall’aldilà, pare guardare alla sua esistenza con un certo distacco, parlando di Maria e della Callas,  che non sempre parlavano la stessa lingua.

Il racconto è suggestivo, dettagliato e spesso iconograficamente didascalico, interessante e ricchissimo di citazioni, riferimenti,  e si segue con interesse, sia che si appartenga alla categoria dei melomani, che ritrovano particolari curiosi ed accenni sostanzialmente inediti, sia  che si sia dei neofiti, cui viene offerta la possibilità di ascoltare la vita struggente di una donna speciale.

Nel testo si inseriscono dei brani cantati dal soprano Chiara Latini e dal mezzosoprano Emma Alessi Innocenti, accompagnate al pianoforte da Antonio Vicentini.

Strana la scelta dei pezzi, forse legati principalmente al repertorio delle due giovani e brave cantanti, perché più rappresentativi della produzione discografica che di quella teatrale.

Si parte con ‘Ah! Je veux vivre’, dal ‘Romeo e Giulietta’ di Gounod, per passare poi a ’Rigoletto’,  il valzer di Musetta, a ‘Signore Ascolta’. Tutte arie registrate dal soprano ma  mai interpretate in scena .

Due i pezzi che hanno visto le tavole del palcoscenico: il duetto ‘Mira o Norma’, quasi metafora dell’incontro fra la donna e l’artista e vero cavallo di battaglia dell’artista;  seguito dall’aria di Rosina, personaggio interpretato alla Scala nel  febbraio del 1956.

In scena appare spesso la vera Maria  in filmati d’epoca: l’aria della ‘Carmen’, in concerto; la celebre ‘Vissi d’arte’  dal Covent Garden; un ‘Amami Alfredo’ con le foto della celebre edizione firmata da Visconti; la preziosa ‘Casta Diva’ registrata negli studi Rai il 31 dicembre 1957.

Insomma un viaggio interessante e carico di amore per la ‘Regina della Scala’.

Cristina Castigliola è Maria. Ruolo onerosissimo, una sorta di monologo da un’ora e mezza, molto impegnativo ed apprezzato dal pubblico, che ha potuto sentire, fra le altre cose, dell’incontro con la Freni, cui di fatto si rende omaggio; dell’intensità dell’incontro con Serafin; dell’apprezzamento di Toscanini che l’avrebbe voluta per Macbeth; del rapporto speciale con Visconti.

L’attrice sceglie di puntare ad una Maria che narra con leggerezza e grande gestualità la sua biografia, mantenendo il tono della voce su un tono abbastanza costante, intimo. Una scelta di grande personalità. Con alcuni pregi ed alcune criticità.

Da un lato la recitazione abbastanza distaccata di chi non ha più paura di quello che può succederle consente alcuni passaggi intensi, introduce ad una visione domestica, dimessa, della primadonna. Dall’altro è innegabile che si senta la mancanza di drammaticità in alcuni momenti.

L’immaginario collettivo  vorrebbe una Callas che anche parlando gioca con il diaframma e cerca  toni scuri per evocare situazioni personali pesanti, drammatiche, quando descrive la solitudine nell’insuccesso, la paura, la nevrosi del perfezionismo. Certe frasi come ‘Amo ed odio l’arte’ assumerebbero un peso più forte se invece che il fantasma di una donna giovane e bella avessimo in scena una signora vecchia, stanca. Vero che il soprano non riuscì mai ad invecchiare anagraficamente, ma la quantità di esperienze, di avventure e disavventure, gli incontri, resero la sua vita vertiginosa ed il suo cuore  provato, ferito, affaticato. Come quello, appunto, di una diva ancora giovane fuori, ma tanto vecchia dentro, che colora di dramma la frase ‘Vedete quanto è difficile essere la Callas, vivere d’arte’.

Tanti applausi alla fine da parte di un pubblico soddisfatto, che premiano un lavoro intenso, che Valentina Escobar, con la sensibilità propria degli artisti veri, ha dedicato a Giovanna Lomazzi, proprio come avrebbe voluto la grande Maria.

 

 

Gianluca Macovez

4 giugno 2025

 

informazioni

Auditorium del  Conservatorio, Riva del Garda

‘ Maria Callas: la Divina… quando i sogni diventano realtà’ 

Drammaturgia e regia di Valentina Escobar

con 

Cristina Castigliola 

Chiara Latini 

Emma Alessi Innocenti

al pianoforte da Antonio Vicentini.

in collaborazione con Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto

Riva del Garda, 25 maggio 2025

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search