Recensione del concerto "O Papiri" diretto da Giulia D’Andrea a Rivignano il 5 ottobre 2025
Ancora una volta Giulia D’Andrea, alla guida dello Stravinskij Ensemble, riesce a stupire.
L’artista, musicista dalla carriera internazionale, continua la sua missione di esibirsi con il sui gruppo ed artisti di alto livello, con spettacoli preziosi, in realtà territoriale dal forte significato simbolico.
La sua è chiaramente una azione politica. Ma nella connotazione nobile del termine: quella di agire in nome del bene della Collettività, seminando Arte, vera, fuori dai circuiti blasonati.
Visto che le istituzioni si sono dimostrate troppe volte sorde, in questo caso il termine è veramente appropriato, la musicista sceglie di investire il suo talento in operazioni raffinate, offerte in contesti al di fuori di ogni circuito, anticonvenzionali, per certi versi rivoluzionarie, certamente non scontate.
In questo caso l’azzardo era potente: eseguire con un gruppo orchestrale di più di dieci elementi, un melologo scritto da due degli intellettuali più raffinati del panorama friulano, in un edificio dalle fortissime connotazioni simboliche: un casolare padronale di origine medioevale, ma con numerosi elementi di epoca romana, avvolto da boschi e da un vigneto risalente alla fine del XIX secolo, che per continuare ad essere una realtà pulsante è diventato un agriturismo ed un allevamento di cavalli di razza.
Posto in una posizione strategica della maglia del territorio friulano, fra l’antica Aquileia Romana e la Cividale longobarda, sulla via che conduceva a Venezia, lungo le sponde del fiume Stella, che sfocia nell’Adriatico, ‘La Regina del Bosco’, questo il nome di questa struttura, ha attraversato un millennio di storia e storie e la sensazione che si prova entrandovi è di essere arrivati in un ‘posto speciale’, che ha saputo trattenere le poesie delle persone che lo hanno visitato..
L’idea della serata era di offrire a chi veniva da più lontano la possibilità di una cena, una sorta di rito di comunione con il sito, visto che il cibo offerto era a chilometro zero, per poter arrivare al concerto in un clima di rilassato abbandono, nella disposizione d’animo più adatta a lasciarsi andare alle sensazioni evocate dal racconto.
Lo spettacolo si intitolava ‘Il regno di O’ Parapiri’, un melologo, genere musicale oggi desueto che unisce narrazione recitata e musica, tratto dal primo capitolo di ‘Il Libro degli Animali’ di Fabio Tombari, tradotto in lingua friulana da Carlo Tolazzi e Massimo Somaglino, musicato da Antonio Riccardo Luciani ed adattato per lo Stravinskij Ensemble dal Maestro Daniele Zanettovich, musicista raffinato e colto.
E’ il racconto dell’ultimo giorno di vita di una vecchissima oca, occasione per una serie di straordinarie metafore che fra ironia e dramma propongono riflessioni sulla vita che vanno ben al di là dell’aia.
Una prima annotazione va rivolta al testo, che gioca con le parole, il loro suono, le allitterazioni, la sofisticata ricercatezza di alcuni termini e l’immediatezza di certe locuzioni.
Un lavoro di traduzione preziosissimo, che adatta il racconto al contesto territoriale, senza essere mai scontato ed offrendo alla lingua friulana l’opportunità di esaltare la sua musicalità, anche grazie all’ interpretazione magistrale di Massimo Somaglino, che con la sua voce si fa strumento nell’ensemble, capace di pianissimi suggestivi; ritmi articolati; colori ora ambrati, ora nitidi; che accarezza le parole; ne valorizza sonorità e significato; sa essere moderno ed evocativo al tempo stesso.
Una prova di grandissimo spessore, che conferma ancora una volta il valore di questo intellettuale cui tanto deve il teatro del Nord Est.
Accanto al gruppo tradizionalmente guidato dalla D’Andrea, la presenza interessante di Paolo Forte, che riesce a trovare formule moderne e non scontate per il suo strumento: la fisarmonica.
Lo Stravinskij Ensemble era in serata di grazia.
Sarà stata la coscienza dell’operazione culturale coraggiosa che si proponeva; sarà stata l’acustica magica, fra sassi e travi di legno antico; saranno stati i gesti ispirati della D’Andrea, le cui mani sembravano accarezzare ogni singola nota prima di lasciarla volare nell’aria; forse era in connubio inedito fra suoni e profumi, certo è che il pubblico che riempiva la sala, in realtà non grandissima, era letteralmente rapito dalla prova di questi musicisti, che hanno suonato in un silenzio partecipato e solenne, fino all’esplosione finale, con tante chiamate e grida di approvazione.
Un successo solido, convinto, meritato, coraggioso.
Certo viene da dire che forse è inutile dire che l’Arte ci salverà, se nessuno, prima, ha il coraggio di salvare l’Arte; se si costringono gli artisti a soluzioni così creative ed insolite per potersi esprimere in libertà , perseguendo standard qualitativi altissimi.
Perché la sensazione, alla fine, è che bussare alle porte giuste sia più importante di essere realmente bravi.
Nota amare per una serata entusiasticamente magica.
Gianluca Macovez
7 ottobre 2025
informazioni
La regina del bosco, Rivignano, 5 ottobre 2025
‘Il Regno di O’ Parapiri’
il melologo dell’oca
Agriturismo La Regina del Bosco
Testo di Fabio Tombari
traduzione in friulano: Carlo Tolazzi e Massimo Somaglino
Musica di Antonio Riccardo Luciani
Versione per lo Stravinskij Ensemble del M° Daniele Zanettovich
progetto e direzione : Giulia D’Andrea
voce narrante: Massimo Somaglino
fisarmonica: Paolo Forte
Stravinskij Ensemble ; Sara Clanzig
Emanuela Signorato
Elena Paroni
Dario Braidotti
Cristiano Zampar
Nicola Mansutti
David Mazzacan
Elena Allegretto
Federica Tavano
Luca Zuliani
Marco Melchior direzione tecnica


