Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La "voce umana" che dipana un assassinio nel cuore. 

Un atto, una camera, un personaggio, l'amore, e il comune accessorio dei drammi moderni, il telefono. Ma questo comune accessorio, con le sue "azioni", diventa lo strumento concreto e il simbolo tragico dell'impotenza, il canale in cui la sincerità delle frasi mozze e l'ipocrisia inutile nei silenzi e nelle relazioni interlocutorie si scontrano, si mescolano, ne escono strozzati, fino al grido finale, liberatorio e in qualche modo vittorioso. (Stefano Jacomuzzi, 1989)

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“Il teatro ‘tecnologico’ di #tessuto [...] è riuscito a incantarci con una performance di regia collettiva nella quale recitazione, disegno e musica dal vivo danno vita a una tecnica scenografica interessante quanto efficace, che anticipa la nascita di ciò che potrebbe essere un nuovo genere”

 Francesca Buffo @PeriodicoItalianoMagazine

“Lo spettacolo non è solo un racconto di una donna e del suo vissuto ma qualcosa di più, è un viaggio coinvolgente ed emozionante che proietta lo spettatore all’interno della storia attraverso il supporto dinamico del disegno dal vivo, di colori dominanti come il bianco e il rosso, e suoni profondi.”

Sara Tersigni @lanouvellevague.it

 Teresinha è un’immigrata che lavorava in Italia come sarta, scomparsa misteriosamente. Fin da piccola collezionava parole con il desiderio di costruire un diario-patchwork.

Mia, sua figlia, non conosce le sue origini, ha bisogno di costruire un nesso fra la persona che è ed il suo passato. Con questo spirito affronta un lungo viaggio per cercarla ma ciò che trova è il diario di tessuto incompleto e una casa vuota.

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Una nonna alla ricerca del nipote ‘rubato’ dalla dittatura argentina.

Una giovane donna alla ricerca della sua identità.

Un paese che ancora cerca la verità sul suo passato.

Nel 1977 una giovane coppia viene sequestrata dai militari argentini e rinchiusa nella Scuola di Meccanica dell'esercito. Mentre l’uomo viene subito ucciso, si consente alla donna, incinta, di partorire prima di essere giustiziata. La bambina separata dalla madre, che viene subito dopo assassinata in uno dei famigerati "voli della morte" sul Mar del Plata, è data in adozione a una famiglia di militari legati al regime, dove  cresce con un nome diverso da quello che la giovane madre le aveva dato, ignara della sua storia. Molti anni dopo, grazie ad alcune testimonianze ed eventi, e soprattutto attraverso l’aiuto di Luisita - Nonna di Plaza de Mayo, da trent’anni alla ricerca del figlio di sua figlia, uccisa dalla dittatura- scopre di essere la "nipote numero…".

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Arriva a Roma, al Teatro dell'Orologio, lo spettacolo After the end di Dennis Kelly, nell’ambito della programmazione Let’s get British, dedicata al teatro britannico. La giovane compagnia interpreta il feroce mondo ideato da Dennis Kelly, creando uno spettacolo nero dall’ironia cruda e di una tagliente contemporaneità. 

In un rifugio antiatomico, Mark e Louise, due ragazzi di venticinque anni, parlano di un’esplosione nucleare avvenuta in seguito ad un attacco terroristico che ha raso al suolo interi quartieri e ucciso una gran quantità di persone, tra cui, probabilmente, anche molti dei loro amici e le loro famiglie. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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