Giovedì, 28 Marzo 2024
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Anno 1900. Inizio del nuovo secolo.. Tre sorelle, Masa Olga e Irina, vivono in una cittadina della campagna russa combattendo ogni giorno la noia della mediocre vita di provincia e sognando di tornare a Mosca, città nella quale sono nate e cresciute. Figlie di un generale deceduto, da un anno, fanno parte di quell’aristocrazia russa legata alle antiche tradizioni sociali nobiliari, che fatica ad adattarsi ai cambiamenti di una società caratterizzata dall’emergere di una nuova borghesia di inizio secolo che fonda la propria crescita su ideali di progresso economico e industriale.

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Un libero adattamento da Joseph Conrad nato un progetto inaspettatamente concretizzato

“Coloro che vogliono ingannare i popoli e governarli ad esclusivo loro vantaggio hanno interesse a mantenerli nell'ignoranza.”   (Napoleone Bonaparte)

Tutto inizia nel 2010 quando Alessandro Marmorini legge "Il Duello" di Joseph Conrad e ne rimane fortemente colpito.

All'epoca frequentava l' Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico dove con Michele Lisi inizia a lavorare alla scene dell'incontro tra i due protagonisti della vicenda; Feraud e D'Hubert.

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Attore, Comico, Autore TV, Sceneggiatore, autore del fumetto best-seller "Gesù Crucifiction Tour", capocomico del Social Comedy Club (definito appuntamento tra i più esilaranti della scena romana), Daniele Fabbri arriva in scena con uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da lui stesso: “Contiene Parolacce” al Teatro Studio Uno dal 5 all’8 marzo 2015.

Dissacrante, tagliente e politicamente scorretto, “Contiene Parolacce”, quinto monologo di Stand up Comedy di Daniele Fabbri, è un esilarante spettacolo sulla repressione del linguaggio che sta rendendo sterile e ipocrita il mondo dell'intrattenimento.

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Primo episodio di una trilogia di " quadri autonomi ma concatenati, densi di elementi emotivamente accattivanti, che attraversano senza forzature un lungo arco temporale, in un'avvincente struttura narrativa e drammaturgica, costruita con linguaggio teatralmente coerente".

Massimo Verdastro, in equilibrio tra parole e musica e con la delicatezza del grande attore, svela, nel monologo, la vita di Palmiro, il suo peccato, la sua attesa. Una prova d’attore impegnativa dove l’interprete, supportato da una colonna sonora suonata dal vivo, costruisce nei sessanta minuti de “I funerali di Togliatti” un forte rapporto col pubblico in un rigoroso quanto assordante silenzio.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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