Giovedì, 28 Marzo 2024
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Barbara De Rossi: torno a teatro per raccontare l’intima emozione di un “bacio”

#intervista

Una Barbara De Rossi schietta e sincera ci parla della sua vita e dei suoi piani per il futuro. Un futuro dove il teatro avrà tantissimo spazio. Difatti, dopo il successo di Medea, tornerà da gennaio 2017 in scena, con Francesco Branchetti, nella nuova produzione della Foxtrot Golf Il Bacio di Ger Thijs.

 

Dopo il tuo ritorno a teatro con la Medea di Jean Anouilh a gennaio tornerai a calcare il palco interpretando, con Francesco Branchetti, lo spettacolo ”Il bacio"  del drammaturgo olandese Ger Thijs. Qualche anteprima?

Sicuramente Ger Thijs è il più grande autore olandese e portarlo in Italia è una bella soddisfazione, tanto che abbiamo anche ottenuto il patrocinio dell’ambasciata d’Olanda. I suoi testi sono fantastici, quello che metteremo in scena sarà un viaggio interiore, anzi un bellissimo viaggio interiore. Il mio personaggio sarà decisamente diverso da quello di Medea. La storia parla dell’incontro fra due persone che vivono una perfetta infelicità, ognuno è immerso nella sua situazione dalla quale è totalmente assorbito. Incontrandosi troveranno il modo per entrare in una dimensione diversa e potersi raccontare per quello che sono veramente, ciò porterà ad un vero e proprio viaggio nel cuore umano. Mi sono chiesta in questi giorni se la gente potrà rispecchiarsi in questo spettacolo, ebbene credo proprio di sì. 

 

Per quale motivo?

Perché tutti ci adattiamo ad avere dei rapporti con gli altri che spesso non sono quelli che vorremo, l’incontro fra i due protagonisti di questo spettacolo svela le paure che si possono provare quando si incontra una persona nuova, l’ansia nella ricerca di certe risposte e poi fotografa uno dei momenti più belli, quello dell’innamoramento e dell’interesse verso un’altra persona.


Che significato assume nell’opera di Ger Thijs il bacio e che significato invece gli dai te?

Credo che il bacio sia il culmine di un bisogno, di un desiderio, di un’attrazione che sfocia nell’intima comunione con un’altra persona. Si arriva al bacio quando l’attrazione verso l’altro si fa insostenibile e non sempre si tratta di un’attrazione fisica. I protagonisti dell’opera di Thijs infatti provano un’attrazione molto profonda, dell’anima, e arrivano a darsi questo bacio solo dopo essersi raccontati tutto, dopo aver messo a nudo il loro essere. Il bacio da questo punto di vista è la conclusione, l’arrivo di una grande emozione… è intimo e allo stesso tempo rivelatore.

 

Il bacio racconta quindi un viaggio interiore, qual è stato invece il tuo viaggio interiore in questi anni?

Il mio viaggio è stato notevole, sono arrivata a 56 anni e di esperienze ne ho vissute tante. Ogni esperienza alla fine è importante perché plasma in qualche modo la persona che sei e ti può aiutare a raccontare molte cose anche quando sali su un palco. Con me porto un bagaglio di grande sofferenza, anche nel privato ho sofferto moltissimo, spesso anche nelle interviste si tende a rimanere nella superficie delle cose, a dire piccole frasi che poi non vengono mai approfondite. Le persone credono spesso che chi fa un lavoro come il mio viva una vita tutta rose e fiori, ma non è così, abbiamo tutti gli stessi problemi e se si fa una conta dei momenti belli e di quelli più duri, dolorosi, alla fine ci si rende conto che i primi sono sempre nettamente in minoranza rispetto ai secondi.  

 

Il 2016 è ormai concluso, che bilancio tiri alle somme di questo anno?

Il bilancio di quest’anno è abbastanza soddisfacente perché ho potuto continuare ad impegnarmi nell’ambito civile per le donne, anche perché ho ritrovato un punto d’ascolto importante in televisione. Pochi lo sanno ma quello televisivo è solo il culmine di un impegno che porto avanti con la mia associazione dal 1998, per me il 2016 è stato un anno importante perché sono riuscita ad aiutare tante persone che ne avevano veramente bisogno.

 

Quali sono i tuoi buoni propositi per il prossimo anno?

Continuare a percorrere la strada del teatro. Adesso che mia figlia è grande posso dedicarmi al teatro, che per 20 anni, proprio per dedicarmi a lei, ho preferito lasciare da parte. Ora però voglio portarlo avanti, nel 2017 voglio fare solo le cose che mi piacciono, che mi fanno stare bene, teatro in primis.

 

Ripensando alla tua carriera: un rimpianto, un bel ricordo e un sogno nel cassetto?

Un rimpianto grande riguarda un film che avrei potuto girare, tanti anni fa, di Giuseppe Ferrara, era molto bello perché raccontava la storia di sette donne, rifiutai per fare un’altra cosa, oggi mi rimane però quel rimpianto.

Un bel ricordo… beh nella mia memoria i ricordi più belli sono sempre legati alle maestranze, ho sempre vissuto bene i rapporti con i gruppi di lavoro, si crea quasi sempre una grande sintonia, anche perché si condividono gli stessi scopi e tanto, tanto tempo insieme. Mi affeziono molto alle persone, i ricordi più belli quindi sono legati indissolubilmente alle persone che con me hanno portato avanti dei progetti lavorativi.

Un sogno nel cassetto invece è interpretare uno dei grandi classici del teatro. Parlando di teatro guardo indietro sempre, a quegli anni in cui c’erano grandi testi, artisti, registi e attori… porto sempre con me ad esempio il ricordo di un ballo di Monica Guerritore nello spettacolo Il giardino dei ciliegi, che non dimenticherò mai. Certi registi ci hanno fatto veramente vivere il sogno del teatro perché il teatro è sogno, ti siedi e vedi qualcosa che sta nella fantasia di chi lo mette in scena, ecco spero di poter affrontare presto uno di quei sogni.

 

Infine, dai un buon motivo ai nostri lettori per venirti a vedere a teatro ne “Il bacio”?

Sarà uno spettacolo che offrirà la possibilità di riconoscersi in due persone apparentemente diverse ma che riusciranno a trovare, insieme, una comune verità. Questo è il potere dell’amore, quando due persone si raccontano le loro più intime paure, fragilità ed emozioni, è li che sono veramente loro stesse, e quindi da un certo punto di vista libere. Vi aspetto a teatro!!! 

 

Enrico Ferdinandi

29 dicembre 2016

 

informazioni

Il Bacio

di GerThijs

traduzione di Enrico Luttmann

regia Francesco Branchetti

musiche Pino Cangialosi

scene Alessandra Ricci

Costumi Francesco Branchetti

Organizzazione Isabella Giannone

Ufficio stampa compagnia Brizzi comunicazione-Monica Brizzi

Distribuzione Stefano Mascagni

 

date Tour

8 gennaio ACQUAPENDENTE (VT) Teatro Boni

11 gennaio VICCHIO (FI) Teatro Giotto

dal 13 al 15 gennaio - BOLOGNA Teatro Dehon

19 gennaio - CAIRO MONTENOTTE (SV) Teatro Comunale 
21 gennaio - LUSERNA SAN GIOVANNI (TO) Teatro Santa Croce
dal 2 al 5 febbraio - MILANO Teatro Delfino
17 febbraio - PREDAPPIO (FC) Teatro Comunale
25 febbraio - SORESINA (CR) Teatro Sociale
9 marzo - FUCECCHIO (FI) Teatro Pacini
dal 10 al 12 marzo - FIRENZE Teatro Le Laudi
18 e 19 marzo - TORINO Teatro Cardinal Massaia

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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