Mercoledì, 15 Maggio 2024
$ £

È amore unire Penne lisce e sottaceti?

Recensione della sitcom Penne lisce disponibile su YouTube e Instagram dal 19 marzo 2020

 

In quasi due mesi di misure contenitive a cui l’Italia è stata sottoposta causa pandemia da COVID-19, durante la cosiddetta fase 1 il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo si è sforzato di restare attivo trasferendosi di fatto su internet. I risultati son stati altalenanti, la quantità enorme la qualità un po’ meno.  Tantissimi han detto la propria, molti han cercato e continuano a cercare un modo originale per esprimersi, qualcuno ha provato a fare ciò che sa. 

Un esperimento riuscito, nella semplicità del suo raccontare senza presunzione uno dei tanti aspetti della situazione attuale è Penne lisce: titolo che gioca con il formato di pasta per antonomasia meno amato dagli italiani ma anche con l’escamotage narrativo alla base. La trama è contemporanea: l’unico posto rimasto dove socializzare, che non sia l’inflazionata rete è il supermercato; ma anche canonica: lei (Elisa Zanotto) e lui (Antonio Macrì) non si conoscono ma iniziano a scriversi. È pure buffa: lei, giovane e annoiata social media manager di un museo, lascia una lettera tra i sottaceti. Sperando qualcuno la noti ed esaudisca il suo desidero: conoscere qualcuno di nuovo. 

Il suo messaggio finisce nelle mani di un ragazzo di professione barista che, come lei, ha evidentemente bisogno di farsi coinvolgere in qualcosa che lo distragga dalla sua quotidianità. Che, a differenza di quella di lei, non è fatta di riunioni on-line e aperitivi su Zoom ma di dubbi sul proprio futuro lavorativo, ansia per la salute della nonna, inquietudine combattuta a colpi di sigaretta e carezze al cane, disordinata solitudine. Superati i primi scambi, dove ognuno cerca di presentare la versione deluxe di sé, inizia a farsi strada la vera natura di entrambi. Un percorso a ostacoli soprattutto per lei, perché costellato da un fratello disincantato (Fabio Tarditi), una commessa gelosa (Federica Del Col) e uno sconosciuto (Giuseppe Ragone) che tenta di psicoanalizzarla. Oltre agli ovvi fraintendimenti e aspettative che si creano tra due persone che non si sono mai viste eppure si cercano. Una voglia di scoprirsi che ha una radice reale: per scelta nessuno degli attori è al corrente delle caratteristiche del personaggio altrui, né del contenuto delle lettere. 

Per sapere se la relazione epistolare tra i due protagonisti di questa sitcom, interamente girata attraverso il cellulare e disponibile sui rispettivi profili Instagram oltre che sulla playlist dedicata nel canale YouTube di Elisa Zanotto, sopravvivrà all’impatto con la realtà non resta che aspettare la fine del lockdown. E le conseguenze che avrà anche su questa storia. Per noi de La Platea, intanto, è stato un piacere rivedere all’opera un talento come quello di Antonio Macrì: incontrato sul palco del Teatro Trastevere, in occasione della prima edizione del concorso #inplatea del 2017 e a cui auguriamo di poter continuare a crescere artisticamente. 

 

 

Cristian Pandolfino

03 maggio 2020

 

informazioni

Immagine di Emanuele Brunelli

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori