Lunedì, 13 Maggio 2024
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Roma, il cuore pulsante della cultura e dell'arte, si appresta ad accogliere la quarta edizione di Futuro Festival, un evento di risonanza internazionale che celebra la danza contemporanea attraverso una lente interdisciplinare e innovativa. Dal 17 al 26 maggio 2024, il festival offrirà una piattaforma esclusiva per artisti provenienti da tutto il mondo.

La conferenza stampa di lancio si è svolta in uno scenario quasi fiabesco, tra il folto verde di via delle terme di Traiano 2, dove Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, e Alessia Gatta, direttrice artistica del Festival, hanno delineato il programma e la visione di questa edizione.

Il festival si distingue per la sua capacità di fondere stili e linguaggi diversi, con una particolare attenzione alle correnti sperimentali. Quest'anno, l'interrogativo "Cos'è per te il futuro?" ha acceso l'ispirazione di 150 artisti internazionali, ognuno dei quali ha plasmato questa domanda attraverso il proprio unico prisma creativo, pur condividendo un comune slancio verso incontro, impegno ed empatia. Questi valori universali tessono insieme umanità al di là di ogni barriera geografica e culturale, invitando a una riflessione profonda sulla nostra essenza comunitaria nel mondo.

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Il futuristico e suggestivo edificio della Nuvola di Fuksas a Roma, ha aperto le porte per soli 3 giorni, dal 14 al 16 aprile 2024, ad una video installazione performativa che ha catturato l'essenza della monotonia e della ripetitività della vita quotidiana attraverso una coreografia di movimenti semplici ma potenti. L'opera, intitolata Inside e creata dall'artista greco Dimitris Papaioannou, risale al 2011 e ha fatto il suo debutto presso il Teatro Pallas di Atene, dove è stata esibita per venti giorni di fila.

La stanza, allestita come un comune appartamento, ospita un totale di 30 danzatori che si muovono simultaneamente in un fluire di azioni quotidiane. Gli spettatori assistono a una "danza" di routine: persone che entrano, si spogliano, si lavano, mangiano, e dormono, tutto questo in un continuo ciclo di normalità apparente. L'artista riesce a trasformare la banalità del quotidiano in un rituale quasi ipnotico.

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Recensione di ‘Igra’ , pièce coreutica della compagnia Kor’sia al teatro Giovanni da Udine,il giorno 23 marzo 2024

 

‘Igra’ è lo spettacolo proposto dalla compagnia spagnola Kor’sia, vincitrice del Fedora Prize 2023, su coreografie di Mattia Russo ed Antonio de Rosa, inserito nella stagione di danza del teatro Giovanni da Udine.
La Spagna può vantare alcune figure interessantissime nell’ambito coreutico contemporaneo.
Pensiamo al gruppo La Fura dels Baus, che ha saputo rinnovare con talento e coraggio la scena teatrale; a Marcos Morau, direttore della compagnia "La Veronal", capace di unire danza e fotografia, con un lavoro innovativo su immagine e movimento; all’intenso Xavier Martínez Torrejón, ballerino purtroppo da qualche anno assente dalle programmazioni italiane, ma che ricordiamo sensibile interprete con Lindsay Kemp e sulle scene romane e che produce, con la sua compagnia, lavori nei quali sa coniugare grandissima fisicità e poesia, intelligente ironia ed eccellente tecnica.
Ha fatto benissimo Fiorenza Cedolins, recentemente riconfermata direttrice artistica della sezione ‘Opera lirica, operetta e danza’ , a proporre sulle scene friulane questo spettacolo, frutto dell’incontro fra due giovani coreografi italiani, Mattia Russo ed Antonio de Rosa, con la compagnia Kor’sia.

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Anteprima presso l'Auditorium della Nuvola di Roma, 27 e 28 marzo 2024


Il 13 marzo 2024 si è svolta, presso l'Auditorium della Nuvola di Roma, la conferenza stampa dello spettacolo-evento "Dancing Glass", punta di diamante della rassegna EUR Culture, giunta alla sua terza edizione.

Il progetto, ideato da Change Performing Art e MP3 Dance Project di Michele Pogliani, prevede la partecipazione di quattordici artisti provenienti da tutto il mondo, che il 27 e 28 marzo metteranno in scena, in anteprima mondiale, lo spettacolo e avranno come filo conduttore l'illustre compositore minimalista americano Philip Glass.

Compositore che, così come ha detto Franco Laera, "risulta essere un personaggio poliedrico, che ha saputo abbattere gli steccati tra tutti i generi", e che ha saputo unire artisti di tre generazioni diverse con la sua musica. Per lo spettacolo sono stati scelti dagli artisti 12 Etudes che dialogheranno sulla scena con le creazioni originali dei coreografi, musicisti e video-artisti provenienti dall'Asia, dall'Africa e dal Sud America. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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