Mercoledì, 15 Maggio 2024
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Pezzi, spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019 in scena al Teatro Vascello

Recensione dello Spettacolo Pezzi in scena al Teatro Vascello il 12 novembre 2019

 

È meritata la vittoria di Pezzi, si vive per imparare a restare morti tanto tempo al Fringe Festival di Roma. Lo spettacolo scritto e diretto da Laura Nardinocchi vede impegnate quasi tutte donne: le interpreti Ilaria Fantozzi, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi e Ludovica Muraca che realizza le scene. Non è certo una questione di genere, infatti, un uomo c’è ed è Francesco Gentile che cura le musiche.

Le attrici sono già in scena mentre gli spettatori prendono posto, la sala è colma. Inizialmente pare senza senso il loro paradigma vagante, come fantocci idiofoni si muovono reiterando tre differenti sequenze, percorrendo tre traiettorie mimiche e sonore ben contraddistinte che, capiremo più tardi, sono sintomi caratterizzanti i personaggi. Non a caso la scenografia di Ludovica Muraca è fibrosa, acustica: blocchi di legno praticabili, disuguali, apribili che all’occorrenza diventano regali, contenitori di decorazioni o che ricongiunti tutti insieme, nei cambi di scena a vista, si trasformano in altari e sepolcri.

Basterebbe l’incipit per il plauso del pubblico, ma la millimetrica regia di Laura Nardinocchi riserva più elaborate giunture. D’un tratto le interpreti prendono nuova forma, i gesti automatizzati si congiungono alla materialità dei personaggi. Le attrici si plasmano nelle più concrete Mamma, Marina e Maria.

Subito intonano un coro, vivacemente colorito dall’inflessione pescarese, di incalzanti sovrapposizioni: Ma’, Marì, Mariiina. Già assaporiamo la prerogativa sonora del testo e in seguito vedremo evoluzioni fonetiche ben condensate al codice gestuale e al codice prossemico. Infatti, la disposizione simbolica delle talentuose attrici sulla scena, la scomposizione e la ricomposizione repentina dell’architettura evidenziano il sapore evocativo della pièce, oltre ad un certo rimando al Teatro Greco.

È l’8 dicembre, una madre e due figlie si apprestano ad addobbare l’albero di Natale, costruito poco per volta con listelli di legno passati di mano in mano a ritmo di filastrocche locali. Ma l’atmosfera è tutt’altro che festosa, lo rivelano le cupe saette musicali di Francesco Gentile, chiarificatrici di un sentire più intimo, malinconico. Maria, la più piccola, conserva ancora un’apparente spensieratezza e nella smania di trovare gli addobbi tira fuori il contenitore sbagliato, quello contenente le cravatte del padre defunto.

Nonostante tutto il furore musicale di cui sono intrisi testo e performance, le tre protagoniste nutrono un sentimento di solitudine siderale. Sono Pezzi. Sono Pezzi di vita condivisi i flash back di un passato felice o di un funerale inaspettato, sono Pezzi da assemblare e disfare le decorazioni natalizie, sono Pezzi queste donne frammentarie.

Laura Nardinocchi racconta dell’elaborazione di un lutto, di una fitta famigliare. La regista mostra le reazioni istintive, a volte egoistiche, autentiche. Come l’intenso tango in cui la madre ridesta gli impulsi, la sua lecita sensualità, svela un corpo che vuole essere sedotto.

Pezzi con le sue sonorità battenti, le cadenze e le filastrocche, con i suoi lividi sincronizzati, con il giusto accordo d’ironia e magia riesce a liberare questo spasmo famigliare dalle contratture causate dalle ferite taciute.

 

 

Caterina Matera

14 novembre 2019

 

 

Informazioni

 

Pezzi

si vive per imparare a restare morti tanto tempo

regia e drammaturgia Laura Nardinocchi

con Ilaria Fantozzi, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi

musiche Francesco Gentile

scene Ludovica Muraca

foto Simone Galli

una produzione Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale, Rueda Teatro, Theatron Produzioni

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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