Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elisa D’Urbano in mostra con Unknown

Dal 22 ottobre – 2 novembre 2021 presso Sacripante Gallery di Roma Roma

 

 

«Cosa si conosce e cosa no. Si conoscono mai le persone? Quanta presa si ha sulla realtà? Che accade davvero nel presente? Quesiti che riguardano non solo il nostro futuro ma la nostra specie. Tutto è in dubbio: come cambierà il mondo, qual è il fine del progresso tecnologico e con quale impatto sull’ambiente. Misteri, come le domande e le risposte che ci poniamo nell’oggi. Ognuno ha le proprie: le mie si traducono nelle opere che creo». 

 

(Elisa D’Urbano)

La mostra Unknown scaturisce dall’interrogarsi sui concetti di Antropocene e Chthulucene. Il primo è stato coniato dal premio Nobel per la chimica atmosferica Paul J. Crutzen e indica l’era geologica attuale: pesantemente condizionata nelle sue caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dall’azione umana. In particolare gli effetti delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera. Il secondo è utilizzato dalla filosofa Donna Haraway, professoressa emerita all’Università di Santa Cruz in California, che ritiene maggiormente corretto parlare di Chthulucene: il nostro pianeta vive di legami sotterranei che coinvolgono virus, animali e piante sconosciute, isole lontane e vulcani attivi. Bisogna individuare un linguaggio che riesca a mettere tutto ciò in comunicazione, consentendo a tutte le specie che abitano questo spazio finito e parteciparvi in maniera più armonica.

Come contributo artistico alla discussione, Elisa D’urbano aggiunge a questo scenario naturale quanto di apparentemente più distante: l’artificiale. La sfida è far convivere ciò che è con quello che si costruisce, in una commistione riassunta dall’unire nelle proprie opere spray e pittura acrilica ma anche quella a olio. Bozzetti nati da fotografie da lei scattare, scansioni dei propri disegni, collage e render fanno sì che su uno sfondo, solitamente astratto, «accada qualcosa». Colori acidi e brillanti per trasmettere forti contrasti e atmosfere sature, scelte cromatiche più scure e ambientazioni in penombra per presentificare l’inconscio. Fiori e vasi, corpi e visi: tutto è avvolto dall’Unknown. 

 

 

Elisa D’Urbano è nata e cresciuta Tivoli, in provincia di Roma e lavora come artista e graphic designer dal 2014.

Ha perseguito i suoi studi artistici nella Rome University of Fine Arts, ottenendo un diploma accademico in pittura e arti visive. Il suo primo interesse è la pittura figurativa, la rappresentazione onirica del corpo umano, per poi spostarsi sulla rappresentazione dello spazio, del tempo, fino a

toccare il rapporto tra artificiale e naturale, virtuale e reale.

Nel 2016 la partecipazione al progetto Chiba, collettivo del quale è cofondatrice e co-art director, la fa avvicinare alla cultura Cyberpunk e riflettere sulle conseguenze del progresso tecnologico e sul ruolo della network culture. In questi anni di sperimentazione si avvicina alla modellazione 3D e alla grafica digitale, cercando d’inserire questi elementi nelle sue creazioni pittoriche. Dopo il diploma lavora principalmente come grafica pubblicitaria, tuttavia continuando a produrre opere pittoriche. 

Nel 2018 si trasferisce nella città di Tangeri, dove collabora come insegnante di disegno anatomico nell’istituto Dante Alighieri e inizia a esplorare la forma artistica del tatuaggio.

Attualmente lavora come tattoo artist presso Tanger Tattoo Studio, progetto di cui è cofondatrice, e come artista tra Roma e Tangeri.

 

redazione

27 ottobre 2021

 

Informazioni

Dal 22 ottobre al 2 novembre 2021

Orari: 

Lunedì - martedì - mercoledì - giovedì - domenica 11:00-00:00

Venerdì e sabato 11:00-02:00 

Sacripante Gallery - via Panisperna, 59 - Roma

Lo spazio contemporaneo nel cuore di Monti mette al centro l'incontro tra varie discipline contemporanee: un’esperienza tra arte, design, fashion e miscelazione d'autore.  

Una galleria polifunzionale che ospita esposizioni, performance, talk, workshop e degustazioni in un'atmosfera mistica e barocca che rimanda al passato dell'edificio, costruito nel XVIII secolo come convento dal Cardinale Sacripante, da cui la galleria prende il nome.

A cura di Cristian Pandolfino.

La mostra sarà visitabile nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.

 

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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