Recensione della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma dal 18 marzo al 30 luglio 2023
Nel 2023 ricorrono i quattrocento anni dall’ascesa al soglio pontificio Urbano VIII, al secolo Maffeo Virginio Romolo Barberini: il suo pontificato è ricordato non solo perché il più lungo del Seicento, dal 1623 al 1644, ma anche per l’immensa influenza che ebbe sul pensiero filosofico, scientifico e artistico del XVII secolo. La mostra che lo celebra, giustamente ospitata in quel Palazzo Barberini da lui voluto e oggi una delle due sedi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, si intitola non a caso L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini: fu il potentissimo esponente ecclesiastico a cambiare lo stemma di famiglia sostituendo i tre tafani – il cognome del casato originariamente era, appunto, Tafani – con altrettante api. E persino il nome scelto come pontefice la dice lunga: Urbano deriva dal latino urbs, città. Il termine urbe indica, però, anche la città per antonomasia: Roma. Quale opzione avrebbe potuto essere più azzeccata per un papa che legò indissolubilmente interessi personali e famigliari al progetto di aumentare il potere spirituale e temporale della Chiesa?
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