Giovedì, 19 Settembre 2024
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Recensione della mostra Am I good enough? presso la Galleria centrale del Policlinico Tor Vergata dal 14 al 25 maggio 2024

 

Il corpo può essere questo e molto altro ancora, sembra variare nelle sue diverse accezioni 

e declinazioni in base al valore che gli viene attribuito dalla persona che lo osserva, 

da quella che lo vive e da quella che lo idealizza”.

(Lorenzo Veneri)

 

C’era una volta in cui il corpo era soggetto principale dell’opera d’arte: attraverso di esso la statuaria antica greca e romana veicolava molteplici messaggi, da quelli religiosi a quelli politici. C’è stata, poi, la volta del Medioevo che il corpo ha in qualche modo demonizzato. Riscoperto nel Rinascimento, analizzato nell’Illuminismo e trasfigurato dal Romanticismo, il corpo finisce per essere uno dei protagonisti del Novecento, basti pensare al fenomeno top model degli anni ’80 e ’90. In seguito il concetto ideale, irraggiungibile ma a cui ambite, viene ulteriormente complicato dall’avvento dei social network dove esibirlo sembra quasi un obbligo e, grazie o per colpa dei numerosissimi filtri a disposizione, ritoccarlo praticamente un imperativo. Per non parlare di tutte le tecniche di medicina estetica e chirurgia plastica infinitamente più accessibili rispetto a un tempo. 

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Recensione della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane presso Parco Archeologico del Colosseo dal 24 aprile al 21 luglio 2024

 

Ospitare una mostra legata alla moda contemporanea all’interno di uno dei luoghi più importanti della Storia Antica può sembrare un azzardo o una forzatura: invece, grazie a Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, una parte del frequentatissimo Parco Archeologico del Colosseo viene proiettata nel contemporaneo dell’haute couture con la complicità di una location esclusiva ed estremamente azzeccata. Negli spazi delle Uccelliere Farnesiane, infatti, acquisiscono nuovo significato e valore gli abiti sapientemente selezionati dalla giornalista e studiosa della moda Sofia Gnoli in accordo con la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo: l’intuizione consiste nel presentare una serie di creazioni legate al tema degli uccelli, protagonisti ricorrentissimi nei miti – basti pensare alle tante metamorfosi narrate da Ovidio – o dal cui volo l’augure interpretava il volere degli dei e di giocare con l’artificio della wunderkammer. Il risultato è un’esposizione estremamente stimolante, che permette di osservare da vicino e in ogni dettaglio abiti stupefacenti nella loro magnificenza.

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A Ceravento dal 16 marzo all’11 maggio la personale dell’artista siciliano

 

Pescara, 7 marzo – Una pittura figurativa intrisa di visioni, inquiete e misteriose: disegni, quasi tutti inediti, alcuni di grande formato, di recente produzione. I colori, le forme e le figure dell'artista siciliano Piero Roccasalvo RUB arrivano a Pescara, con la mostra personale "Visioni dell'Assenza". Ad ospitarla, dal 16 marzo all'11 maggio, sarà Ceravento, area di condivisione dell’arte e spazio culturale.

L'evento inaugurale si svolgerà sabato 16 marzo, alle ore 18:00, alla presenza dell'artista. La mostra, poi, sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì, dalle 17:00 alle 19:00 e il venerdì e sabato su appuntamento. 

In mostra 30 opere realizzate tra il 2018 e il 2024 dall'artista, conosciuto ed apprezzato in Italia e all'estero. I lavori sono eseguiti con tecnica mista su carta e cartoncino. Filo conduttore di tutta la mostra è il concetto di sogno, inteso come un abisso senza fondo, rappresentato da figure e forme perturbanti.

“Nelle Visioni dell’assenza di Piero Roccasalvo RUB tutto ha inizio, come in Goya, dal sonno di un vecchio supino - scrive Andrea Guastella, autore del testo critico che accompagna la mostra - Una pianta verdissima cresce al suo fianco e ai suoi piedi si accucciano un cane, una civetta… Dove l’ombra s’addensa, allignano figure perturbanti: uomini mascherati da statue o statue in forma umana. La fissità dei corpi predomina su ogni desiderio. La memoria ha smesso di resistere, cedendo il passo all’eternità dell’attimo. Non ci sono vie di fuga. Più andiamo lontano, più sprofondiamo nel cuore del sogno: un abisso senza fondo. Ciò non ostante, non siamo disperati. La violenza dei temi cede il passo al silenzio delle forme. Gli orizzonti sono quieti, silenziosi. Il tempo annulla ogni contrasto tra disegno e materia, tra visione e realtà. La pittura si fa corpo. E se quel corpo ripudiato, imperfetto e dissonante (quanti ne abbiamo incontrati, da Francis Bacon a Matthew Barney) fosse il nostro?”.

 

 

 

 

 

Per informazioni è possibile scrivere a info@ceravento.it o contattare il numero 393.9523628.

 

 

PIERO ROCCASALVO RUB

Nato a Siracusa nel 1974, Piero Roccasalvo RUB consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Statale d’Arte di Siracusa nel 1993. Alla fine dello stesso anno si trasferisce a Venezia per studiare pittura all’Accademia di Belle Arti. Nel biennio 1994-1996 entra a far parte del Gruppo Di Mille, esponendo in varie collettive (80° Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Sacher e profano, Galleria Crossing, Portogruaro-Udine; Mai i treni sono stati così appesi, Stazione Santa Lucia di Venezia; I baffi alla Gioconda, Artefiera, Pordenone). Successivamente partecipa ad un workshop presso Palazzo Carminati, su invito della curatrice Chiara Bertola che, con il coordinamento del Gruppo Eredi Brancusi, ne realizza una mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (Portami a casa, Catalogo Electa). Nel 1997 ottiene una borsa di studio presso il Middlesex University Fine Art di Londra, ed è grazie a questo soggiorno di ricerca che successivamente completerà gli studi accademici, specializzandosi sulla pittura di Francis Bacon. Dei primissimi anni Novanta è l’incontro fondamentale per la sperimentazione pittorica di RUB con il filmmaker e scrittore Mauro Aprile Zanetti, e dal 2010 la collaborazione con il critico d’arte e curatore indipendente Giuseppe Carrubba, insieme ai quali si è venuto sviluppando un vivace e fervido sodalizio tra arte, editoria, cinema sperimentale, video e teatro. Nel 2011 è chiamato ad esporre alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia alla Galleria Civica di Montevergini, Siracusa, ed al Palazzo della Cultura a Catania, Artisti nella luce di Sicilia, a cura di Vittorio Sgarbi. Numerose le personali e la partecipazione a collettive oltre all’adesione a progetti interculturali ed interdisciplinari, come l’esperienza con il gruppo Site Specific di Scicli, la condivisione di una residenza di artisti e critici di M’Arte 2015, a Montegemoli in Toscana e l’adesione a Imago Mundi 2017, per la collezione di Luciano Benetton, ai Cantieri Culturali la Zisa di Palermo.

 

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.

 

 

redazione 

12 marzo 2024

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Recensione della mostra Fidia presso Musei Capitolini - Villa Caffarelli dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024

 

Quando si parla di Arte Antica uno dei nomi che viene subito in mente, anche tra i non esperti, è quello di Fidia. E non potrebbe essere altrimenti: a lui, infatti, si devono alcune delle più importanti e leggendarie opere di quel periodo, come la Statua crisoelefantina di Zeus a Olimpia, considerata una delle Sette meraviglie del mondo, o quella di Atena Parthenos custodita nel Partenone. Della realizzazione di quest’ultimo Fidia fu addirittura anche il supervisore, presiedendo la sua costruzione e ideandone la decorazione. Il suo nome, però, non fu sempre così conosciuto: la riscoperta, insieme a quella di un altro inarrivabile scultore antico come Prassitele, si deve a Francesco Petrarca. Che, nel 1337, collego i due nomi agli autori grandemente lodati da Plinio nella sua Naturalis Historia. Ciò fa ben capire quanto, in realtà, di Fidia si sappia pochissimo: i dati che ne abbiamo provengono da fonti letterarie mentre la sua opera ci è giunta principalmente attraverso repliche. L’esposizione monografica a lui dedicata, la prima nel suo genere, vuole quindi approfondire la sua figura, porsi come un’occasione per confrontarne le opere e riflettere sull’enorme impatto che hanno avuto sull’arte di tutti i tempi, intrecciandosi con la storia e la cultura dei popoli che ne sono venuti a contatto.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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