Lunedì, 29 Aprile 2024
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Recensione del progetto Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro. Inaugurazione de L’antiporta di Agostino Iaruci. Dal 29 marzo presso Biblioteca comunale Ugo Tognazzi di Pomezia 

 

Un tempo esisteva un santuario dedicato al dio Sole inteso come progenitore di tutte le cose: sorgeva alla foce del fiume Numico, dove sarebbe sbarcato Enea e sorse la città di Lavinium. Tutto questo avveniva nelle campagne limitrofe a Pomezia e ci si rivolgeva a questa divinità con l’appellativo di Sol Indiges: non è decisamente un caso, dunque, se il Comune di Pomezia - in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cecere e con la curatela di Marcello Smarrelli - ha deciso di intitolare così il progetto che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino tramite interventi legati all’Urban Art. Fondendo, così, antico e contemporaneo in una celebrazione delle origini di una terra carica di miti, storie e personaggi. 

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Sol Indiges è il progetto del Comune di Pomezia, in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere e a cura di Marcello Smarrelli, nato per incrementare il patrimonio culturale della città attraverso un programma di interventi di Urban Art, nell’intento di riannodare il filo della storia contemporanea di Pomezia con il mito delle origini: un contributo della città alle celebrazioni nazionali per il settecentesimo anniversario della morte di Dante, considerato il ruolo centrale che Enea e Virgilio hanno avuto nella Divina Commedia.

Il progetto si inserisce nel contesto di una visione politica più ampia che caratterizza le scelte dell’attuale amministrazione, volte a favorire processi creativi indirizzati alla formazione e alla rigenerazione urbana, con la partecipazione attiva dei cittadini e dei giovani in particolare.

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Recensione della mostra Conversation Piece | Part VII - Verso Narragonia dall’8 febbraio al 1°luglio 2021 presso Fondazione Memmo

 

Torna l’appuntamento con il ciclo di mostre voluto da Fondazione Memmo: Conversation Piece | Part VII, il cui sottotitolo per quest’edizione è Verso Narragonia. Narragonia è la località di fantasia nata dalla mente del poeta alsaziano Sebastian Brant e una delle mete vagheggiate all’interno del poema La nave dei folli, pubblicato per la prima volta nel 1494 e illustrato niente meno che da Albrecht Dürer. L’imbarcazione naufragherà, portando con sé il proprio carico di vite, speranze e illusioni. E non è a caso un’opera letteraria del genere è stata scelta come tema. 

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«Ricordare Turi Ferro nel centenario della sua nascita, cogliere questa occasione per ripercorrerne tutto il lavoro, dando luce e prospettiva al segno profondo che la sua figura ha lasciato nella cultura teatrale siciliana, non ha solo un intento celebrativo: nella cornice della rinascita del nostro Teatro Stabile, a lui così legato, riconferma l’intento di lavorare alla costruzione di una nuova identità, che affondi le proprie radici nella tradizione ma al tempo stesso guardi al rinnovamento e alla formazione di una nuova generazione di artisti». Così i vertici del Teatro Stabile di Catania presentano il progetto “Turi Ferro, un artista siciliano. Celebrazioni nei 100 anni dalla nascita”, che nei primi cinque mesi del 2021 si dispiegherà in una serie di iniziative - mostre, seminari, spettacoli, pubblicazioni, documentari - realizzate in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, con la Fondazione Domenico Sanfilippo editore, con l’Istituto di Storia dello Spettacolo siciliano e naturalmente con la Fondazione Turi Ferro.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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