Martedì, 22 Ottobre 2024
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Sabato 21 ottobre 2023 Medina Art Gallery Castelli Romani è lieta di presentarvi la mostra

personale dell’artista italiana Gaiamacchina, in esposizione al pubblico fino al 30 ottobre 2023, a cura della dott.ssa Valeria Rufini Ferranti.

La mostra personale nasce dalla consapevole esigenza dell’artista di presentarsi sul territorio dei Castelli Romani con un’esposizione completa delle sue opere recenti, espressione della poetica artistica che attualmente più la rappresenta. Opening 21 ottobre 2023 alle ore 17:30

Circa 20 opere su tela ad olio, acrilico e penna, connotate dal piacevole contrasto tra i toni più freddi dell’azzurro e il fondale prezioso e caldo dell’oro; alcune invece monocrome e su carta, caratterizzate da maggiore grafismo nei tratti.

Gaiamacchina approda alla solo exhibition dopo una serie di esperienze interessanti in varie parti d’Italia e all’estero, dalla video art alla performance, senza tralasciare l’applicazione al campo del fashion: un percorso riconosciuto dalla critica, come attestano le pagine a lei dedicate sia nel Catalogo d’Arte Moderna edito dalla Mondadori che nell’Atlante d’Arte Contemporanea edito dalla DeAgostini.

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E’ tempo di arte da Medina! 

Per l’apertura della stagione autunnale 2023 il gruppo Medina lancia un nuovo format! Si tratta della prima edizione di MArT, Medina Art Time, un festival stagionale di Arte Contemporanea a cura di Valeria Rufini Ferranti, che si sviluppa tra due sedi delle nostre art gallery e che mette in relazione reciproca due diversi hub per generare ulteriori connessioni nelle e fuori dalle nostre community di artisti, collezionisti, appassionati, visitors e operatori di settore. 

Il gruppo Medina Art Gallery diffonde e promuove Arte Contemporanea ed Eventi culturali. Ha al suo attivo numerose mostre, reading, convegni, workshop, temporary, talk, presentazioni e labs. Oltre che nei propri spazi espositivi nel cuore del centro di Roma, a due passi dal Colosseo, l’organizzazione si è sviluppata in senso più ampio sul territorio nazionale ed internazionale, anche attraverso consolidate sinergie e partnership con Istituzioni, Ambasciate, Istituti bancari, di credito ed assicurativi, grandi aziende, Musei. 

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Due mostra nella dimora dell’ultimo dei Dogi

Villa Manin di Passariano, in provincia di Udine, è  una delle più prestigiose sedi espositive del Friuli Venezia Giulia.

Quella che è stata la dimora dell’ultimo dei dogi di Venezia, accoglie da decenni grandi mostre, che attirano decine di  migliaia di visitatori.

In questo periodo la struttura è sottoposta a significativi lavori di manutenzione, che riducono gli  spazi espositivi, che devono rinunciare al secondo piano, con i suggestivi ballai ed il magnifico salone centrale e che hanno comportato anche la chiusura del parco.

Queste difficoltà non hanno impedito di allestire due mostre, diversissime, da proporre nel corso di questa estate.

La prima è ‘ Il roseto. Esercizi sui piccoli luoghi’ di  Andrea Pertoldeo, fotografo di grande talento.

Si tratta di un percorso costituito da immagini eleganti e sofisticate che ritraggono con determinatezza un roseto in inverno,  con la neve.

In alcune bacheche sono raccolti dei libri fotografici, qualche dipinto, alcuni oggetti.

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Recensione della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini  presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma dal 18 marzo al 30 luglio 2023

 

Nel 2023 ricorrono i quattrocento anni dall’ascesa al soglio pontificio Urbano VIII, al secolo Maffeo Virginio Romolo Barberini: il suo pontificato è ricordato non solo perché il più lungo del Seicento, dal 1623 al 1644, ma anche per l’immensa influenza che ebbe sul pensiero filosofico, scientifico e artistico del XVII secolo. La mostra che lo celebra, giustamente ospitata in quel Palazzo Barberini da lui voluto e oggi una delle due sedi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, si intitola non a caso L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini: fu il potentissimo esponente ecclesiastico a cambiare lo stemma di famiglia sostituendo i tre tafani – il cognome del casato originariamente era, appunto, Tafani – con altrettante api. E persino il nome scelto come pontefice la dice lunga: Urbano deriva dal latino urbs, città. Il termine urbe indica, però, anche la città per antonomasia: Roma. Quale opzione avrebbe potuto essere più azzeccata per un papa che legò indissolubilmente interessi personali e famigliari al progetto di aumentare il potere spirituale e temporale della Chiesa?

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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