Sabato, 27 Luglio 2024
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Il 12 giugno 2024, presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma, ha avuto luogo una delle performance più magnetiche della Festa della Danza, giunta alla sua seconda edizione. “Save the Last Dance for Me”, ideata da Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale Danza 2019, ha portato in scena un’antica tradizione popolare: la Polka Chinata, una danza di corteggiamento dei primi del ‘900.

Sciarroni, in collaborazione con i talentuosi ballerini Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, ha rivisitato questa pratica quasi dimenticata, rendendola un’esplosione di energia e arte. La Polka Chinata, originariamente ballata solo da uomini, è una danza fisicamente impegnativa che prevede movimenti vorticosi e acrobatici, con i danzatori che, stretti in un abbraccio, girano e si piegano sulle ginocchia quasi fino a “chinarsi” terra. Nel dicembre 2018, Sciarroni ha riscoperto questa danza, ormai praticata da sole cinque persone in Italia. Con la guida del maestro di balli Filuzziani Giancarlo Stagni, che aveva studiato la Polka Chinata grazie a vecchi video degli anni Sessanta, Sciarroni ha dato vita al progetto “Save the Last Dance for Me”, mirato a preservare e diffondere questa tradizione in via di estinzione.

La performance è una fusione armoniosa di movimento e significato. I due danzatori, Borzillo e Giannini, eseguono una sequenza coreografica complessa con una precisione millimetrica, trasformando ogni passo in un’esperienza viscerale e coinvolgente. La danza, che unisce forza e delicatezza, non solo celebra un patrimonio culturale, ma lo reintegra nel presente, permettendo al pubblico di assistere a un’esperienza autentica e appassionata.

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Nell'incantevole cornice del parco Caduti del Mare, situato nel cuore dello storico quartiere di Garbatella a Roma, si è svolta la performance "Dialogo terzo: In a Landscape" di Alessandro Sciarroni, messa in scena dalla Compagnia CollettivO CineticO. Questo evento ha avuto luogo il pomeriggio del 10 giugno 2024, in occasione della Seconda Edizione della Festa della Danza di Roma, e ha regalato al pubblico un'esperienza artistica memorabile e avvolgente.

L’ambientazione definita da una sola linea bianca esagonale crea il perimetro simbolico entro cui i cinque performer hanno preso posto, ciascuno con un hula hoop in mano. Le note dell'omonimo brano di John Cage, composto per "quietare la mente e disporla agli influssi divini", hanno accompagnato la performance, mentre i cerchi iniziavano a oscillare lentamente. I performer, vestiti con gonne anni '20, camicie sblusate dai colori tenui, calzini scesi e mocassini, creavano un contrasto affascinante con i loro hula hoop azzurri.

Il movimento ripetitivo dei cerchi, eseguito con una lentezza glaciale, ha subito iniziato a toccare piccoli apici in cui la semplicità del gesto si trasformava in movimenti più complessi: un cambio di direzione del corpo, l'accentramento degli sguardi, l'incontro degli occhi degli altri. Ogni gesto sembrava avvolto da un pathos crescente, fiorendo nell'incontro cadenzato con la musica di Cage, suonata dal vivo. I performer, con movimenti lievi del busto, delle anche e del bacino, hanno creato un effetto visivo sfocato che annegava lo spettatore in un'atmosfera onirica.

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Roma, il cuore pulsante della cultura e dell'arte, si appresta ad accogliere la quarta edizione di Futuro Festival, un evento di risonanza internazionale che celebra la danza contemporanea attraverso una lente interdisciplinare e innovativa. Dal 17 al 26 maggio 2024, il festival offrirà una piattaforma esclusiva per artisti provenienti da tutto il mondo.

La conferenza stampa di lancio si è svolta in uno scenario quasi fiabesco, tra il folto verde di via delle terme di Traiano 2, dove Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, e Alessia Gatta, direttrice artistica del Festival, hanno delineato il programma e la visione di questa edizione.

Il festival si distingue per la sua capacità di fondere stili e linguaggi diversi, con una particolare attenzione alle correnti sperimentali. Quest'anno, l'interrogativo "Cos'è per te il futuro?" ha acceso l'ispirazione di 150 artisti internazionali, ognuno dei quali ha plasmato questa domanda attraverso il proprio unico prisma creativo, pur condividendo un comune slancio verso incontro, impegno ed empatia. Questi valori universali tessono insieme umanità al di là di ogni barriera geografica e culturale, invitando a una riflessione profonda sulla nostra essenza comunitaria nel mondo.

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Il futuristico e suggestivo edificio della Nuvola di Fuksas a Roma, ha aperto le porte per soli 3 giorni, dal 14 al 16 aprile 2024, ad una video installazione performativa che ha catturato l'essenza della monotonia e della ripetitività della vita quotidiana attraverso una coreografia di movimenti semplici ma potenti. L'opera, intitolata Inside e creata dall'artista greco Dimitris Papaioannou, risale al 2011 e ha fatto il suo debutto presso il Teatro Pallas di Atene, dove è stata esibita per venti giorni di fila.

La stanza, allestita come un comune appartamento, ospita un totale di 30 danzatori che si muovono simultaneamente in un fluire di azioni quotidiane. Gli spettatori assistono a una "danza" di routine: persone che entrano, si spogliano, si lavano, mangiano, e dormono, tutto questo in un continuo ciclo di normalità apparente. L'artista riesce a trasformare la banalità del quotidiano in un rituale quasi ipnotico.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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