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‘Pagliacci’ a Salonicco , uno spettacolo vibrante con un intenso Canio di Michael Fischi Spadaccini
Recensione di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo in scena alla fortezza di Salonicco il 14 luglio 2024
Nel cortile della Fortezza di Salonicco, un luogo di grande suggestione che domina l’intera città, è stato allestito uno spettacolo lirico importante: ‘Pagliacci’ di Ruggero Leoncavallo.
Si è trattato di un grosso sforzo, con lunghi periodi di prove, peraltro in condizioni climatiche non fra le più adatte al canto, ma il risultato è stato decisamente molto interessante, sia dal punto di vista musicale che scenico.
La regia di Athanasios Kolalas era in perfetta sintonia con il luogo. Un gruppo di attori girovaghi arriva con un furgone- teatrino mobile in una piazza di un paesino. Forse potrebbe anche essere Salonicco alla fine degli anni Cinquanta . Lì si consuma la vicenda di un amore clandestino, che sfocerà in tragedia.
Il tutto in un atmosfera , bene illuminata da Sarandos Zourdos, più neorealistica che verista, osservazione che viene da fare anche ad alcuni passaggi musicali, particolarmente inclini alla passionalità, alla tragedia vissuta in forma collettiva. Quasi che l’assassinio di Nedda sia stato una sorta di rito sacrificale condiviso.
D’altro canto siamo nella patria della tragedia e nessun luogo al mondo sdoganerebbe più di questo una simile scelta, peraltro non fuori luogo.
L’attenzione al particolare è preziosa.
Alla volta diventa citazione coltissima, verrebbe da dire per pochi.
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