Venerdì, 25 Aprile 2025
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recensione dello spettacolo “Gente di facili costumi” per la regia di Luca Manfredi. In scena al Teatro Quirino dal 18 febbraio al 2 marzo 2025

 

C’è un detto scritto da qualcuno che seppure con la sua spiazzante semplicità descrive il far commedia, ossia che “…alla base della commedia c’è che si ritorni a casa un po’ più felici” e “Gente di facili costumi”, spettacolo  con Flavio Insinna e Giulia Fiume, per la regia di Luca Manfredi, scritto da Nino Manfredi, in scena al Teatro Quirino di Roma fino al 2 marzo, azzecca completamente il mandato. Una commedia in due tempi che non ti lascia neanche un attimo senza un momento di felicità. Parafrasando un libro famoso, diremmo assoluti “momenti di non trascurabile felicità”. Il testo va in scena per la prima volta nel 1988, interpretato da Nino Manfredi e le citazioni al grande attore nello spettacolo con la regia di Luca Manfredi sono molteplici, un promemoria con un calendario e la data sul frigorifero in scena, 1988 appunto, uno dei maglioni di un noto stilista che Nino indossava sovente e che nel primo atto Insinna riveste (chissà se davvero uno di quelli…), ci sembra con orgoglio, e altri piccoli spunti e citazioni perché il ricordo a Nino non vada disperso, come è giusto che sia.

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Recensione dello spettacolo “Amanti” in scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 20 febbraio al 2 marzo 2025

 

È possibile trovare la felicità dove non ce lo saremmo mai aspettati? Si può cambiare vita nonostante si siano passati anni a costruirsene una? È giusto voler andare avanti in un rapporto che si trascina uguale a sé stesso? Non sarebbe più doveroso concedersi il lusso di un’altra possibilità e vivere la vita desiderata? 

È nell’androne di un palazzo, più precisamente davanti alle porte dell’ascensore, che Giulio, Massimiliano Gallo, e Claudia, Fabrizia Sacchi, si incontrano per la prima volta. Entrambi prendono quell’ascensore per andare dalla dottoressa Cioffi, Orsetta De Rossi, cui confessano le sbavature della propria vita, chi scherzandoci su e chi consumando pacchi di fazzoletti. Galeotta è la psicologa: due mesi dopo quel fortuito incontro, li ritroviamo in una stanza d’albergo. Incontrandosi clandestinamente al di fuori del tram tram delle loro quotidianità, si concedono un’avventura che si trasforma ben presto in una relazione che rivoluzionerà le loro vite e li renderà capaci di prendere delle decisioni che non credevano possibili. 

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Recensione dello spettacolo Il Ministero della Solitudine in scena al teatro Vascello dal 18 al 23 Febbraio 2025

 

Questo lavoro del collettivo teatrale “lacasadargilla”, piuttosto “rock e giovanile” ha debuttato nel 2023 e ricevuto due premi Ubu per “miglior regia” di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni e “miglior attore – performer” Francesco Villano che nello spettacolo interpreta “F”.

Tratta il tema risaltante nel titolo, ovvero la solitudine del nostro attuale quotidiano, condizione esistenziale basica e alternata dell'uomo, al giorno d'oggi forse maggiormente imperante, grazie all'individualismo, all'alienazione della tecnologia e altri fattori sociali.

Si parla di un epidemia di isolamento umano, i personaggi, frammentati nella loro psiche, si incrociano in scena continuamente ma non si connettono realmente o talvolta si sfiorano, concentrati solo sui propri bisogni, nevrosi, perdite di coscienze, aspirazioni e illusioni. L'amore e i contatti sono di plastica, immaginari, abbandonati. 

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Recensione dello spettacolo “Movie Erculeo” in scena al Teatro Olimpico di Roma dal 19 febbraio al 9 marzo 2025

 

È già intuibile dal titolo l’essenza comica, irriverente e satirica del nuovo spettacolo di Lillo e Greg. MOVIe ERCULeO è un titolo che ha chiaramente due chiavi di lettura, quella letterale e forse più spettacolare, ovvero Movie Erculeo, e quella decisamente dissacrante di Movi Er Culo. A noi piacciono entrambe perché due facce della stessa medaglia che Lillo e Greg presentano con il loro modo unico e inimitabile di fare comicità. 

Le due ore e più di spettacolo vedono alternarsi una sequenza di sketch, in cui i due attori reinterpretano in modo arguto e sagace i diversi generi cinematografici restituendo allo spettatore una performance piena di freschezza, intelligenza e risate rigorosamente di pancia. Finalmente qualcuno ha avuto l’ardire di mettere a nudo tutte quelle storpiature, brutture e assurdità che da un po’ di anni a questa parte popolano i generi cinematografici attualmente più in voga. Aspetti ormai diventati ridicoli perché troppo esasperati ed estremizzati come la forzata inclusione delle diversità, il politically correct, le assurde complessità dei multiversi e l’esaltazione del perbenismo e del patriottismo americani ormai sbugiardati alla massima potenza. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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