Giovedì, 28 Marzo 2024
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Recensione di ‘Nabucco’ Giuseppe Verdi, in scena a Trieste dal 22 al 30 marzo 2024

 

Il Verdi di Trieste, in questa Stagione Lirica e di Balletto decisamente non scontata, propone un titolo di grande presa: Nabucco.

Un successo annunciato, come testimonia il fatto che da settimane il teatro è sostanzialmente esaurito.

Il cast è di grande impatto: la regia di Giancarlo Del Monaco, le scene ed i costumi di William Orlandi, la direzione di Daniel Oren, le voci di Burdenko, della Siri, di Ventre.

 Diciamo subito che l’esito, a giudicare dagli applausi, è stato trionfale.

In realtà , a nostro parere,  sullo spettacolo vanno fatte molte considerazioni e non tutte positive.

La premessa è che l’impressione ricevuta è che queste grandi personalità più che lavorare insieme all’allestimento, vi abbiano partecipato contemporaneamente.

Sono mancati, ci pare, il coinvolgimento, la narrazione ed anche la platea ha dato la sensazione che l’ammirazione per la prova fornita abbia  avuto il sopravvento sul reale coinvolgimento emozionale.

A riprova che non bastano i migliori ingredienti per un buon piatto: ci vuole anche la giusta ricetta e deve essere ben realizzata.

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Recensione di ‘Da questa sera si recita a soggetto’, in scena dal 20 al 23 marzo 2024 nei teatri della rete ERT Friuli Venezia Giulia

 

In questi giorni l’Ert, Ente Teatrale Regionale del Friuli Venezia Giulia, ospita le nuove tappe della tournée regionale dello spettacolo ‘Da stasera si recita a soggetto. Il metodo Pirandello’, il nuovo lavoro di Paolo Rossi, del quale firma l’ideazione,  la drammaturgia, assieme a Carlo G. Gabardini e la regia.

L’idea è quella di una rilettura dei temi pirandelliani, in modo particolare della maschera,  affrontati attraverso una festa alla quale sono chiamati a partecipare  tutti i presenti, attori e pubblico.

Riassunta in questo modo, sembra poca cosa.

In realtà siamo davanti ad uno spettacolo travolgente, ironico, meditato, pregno di riferimenti interessantissimi e che merita di essere visto.

Un annuncio registrato comunica che i presenti possono fotografare, riprendere, registrare, senza limitazioni.  Tanto per porsi subito controcorrente, per proclamare il proprio non essere allineato. L’unica richiesta è, nel caso suonino i telefonini, permettere agli attori di rispondere alla chiamata.

Rossi, che in questa occasione riesce ad essere coerente con la pluridecennale carriera senza risultare né autoreferenziale, né  prevedibile, è il capocomico di una sconclusionata compagnia di artisti chiamati ad improvvisare, in un continuo gioco metateatrale,  sulle tematiche suggerite dai testi di Pirandello, peraltro presente in una reincarnazione canina, ma anche  stimolato dalle sollecitazioni della platea, coinvolta sia in divertenti quanto assurdi numeri di danza, che in brevi performance attoriali.

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Recensione dello Spettacolo “Racconti di strada: s.f.d. ovvero senza fissa dimora”, in scena al Cantiere Teatrale di Roma dal 15 al 17 marzo 2024 

 

Luisa ha due figli, Clara e Saled, avuti da due relazioni amorose, entrambe senza lieto fine. Caduta in disgrazia alla separazione dall'ultimo uomo, è costretta a vivere di espedienti, per strada, perdendo la custodia dei figli. Negli anni, Luisa riscatta la sua posizione e crea l’associazione Angeli della Strada, di cui diventa Presidente, dimostrando l'importanza di costruirsi un'indipendenza economico-finanziaria, ma anche di liberarsi dalla dipendenza sentimentale e psicologica. Incontra spesso Clara e una volta al mese raggiunge l'altro figlio in Tunisia. In un altro mondo e in un altro tempo, altri due fratelli subiscono sin dall'infanzia la violenza del padre e la cattiveria della madre, crescendo con l'impronta di un pugno che buca la vita più che lo stomaco. Il fratello più grande eredita dalla madre la cattiveria e, alla morte dei genitori, fa di tutto per espropriare la sorella della casa in cui sono cresciuti, unico bene immobile e garanzia di una stabilità economica. 

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Recensione dello spettacolo Persone naturali e strafottenti di Giancarlo Nicoletti in scena al Teatro Ciak il 15 marzo 2024

 

Una messa in scena decisamente interessante, quella di Persone naturali e strafottenti, testo scandalo di Giuseppe Patroni Griffi andato per la prima volta in scena nel 1974 con la regia dell’autore stesso e un cast che comprendeva Pupella Maggio, Gabriele Lavia e Mariano Rigillo, direttore artistico dell’accogliente teatro Ciak.

Il nuovo allestimento, diretto da Giancarlo Nicoletti, riporta sulla scena drammatica un’attrice di carisma e di mestiere, perfetta in ruoli come questo, come Marisa Laurito, alle prese con un personaggio sofferente e fitto di ombre. Laurito è Donna Violante, tenutaria di un appartamento che affitta per gli incontri sessuali dei femminielli della Napoli notturna; una Napoli nera, cupa, sotterranea molto diversa da quella rappresentata usualmente.

La sera di fine anno irrompe nel suo salotto addobbato di lanterne giapponesi Mariacallàs (Nicoletti), travestito folleggiante sull’orlo della depressione, insieme a una giovane coppia di ragazzi, uno studente omosessuale Fred (Poggi) che ansima tra le costrizioni di una vita priva di libertà, e uno scrittore di colore Byron (Beshir), divorato dalla rabbia per le umiliazioni subite in passato. La scena è semplice e funzionale: lampade giapponesi, un letto, una finestra sul mondo e altri pochi elementi. L’azione si svolge tutta in un unico interno, di sera, dove ci si incontra e scontra senza esclusione di colpi.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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