Mercoledì, 29 Marzo 2023
$ £

Recensione de L’uomo più crudele del mondo in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma dal 30 novembre all’11 dicembre 2022

 

Ogni cosa, come insegna un vecchio adagio, possiede due realtà, come le facce di una moneta: una visibile, nota a tutti, quasi lapalissiana, che evidenzia tutto, anche il più piccolo difetto; e una nascosta, sottostante, che nel buio potrebbe rivelare qualsiasi cosa, dalla preziosità di un materiale alla peggiore delle corrosioni. Per conoscerle entrambe, bisogna girarle e vedere: e se poi quella visibile, fosse la peggiore? Su questo concetto si basa L’uomo più crudele del mondo, scritto e diretto da Davide Sacco con due interpreti d’eccezione: Francesco Montanari e Lino Guanciale.

Quest’ultimo è Paolo Veres, proprietario della più importante fabbrica d’armi d’Europa, che, sulla sua scrivania d’ufficio, risponde alle domande di un giovane giornalista (Montanari). Già dalle prime battute, l’intervistato si trasforma in intervistatore, cambiando immediatamente atmosfera e facendo prendere alla chiacchierata una strana piega. Personalità e storie, si sovrappongono in un ritmo calzante, mostrando la vera faccia dell’uomo più crudele del mondo.

Add a comment

Recensione dello spettacolo Lisistrata, tournee nei teatri dell Ert - Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia dal 29 novembre al 4 dicembre 2022

 

Convincente edizione della farsa di Aristofane con Amanda Sandrelli grande protagonista.

 

Lisistrata di Aristofane, nella rilettura di Ugo Chiti, è fra i titoli dell’ articolata stagione dell’Ert Friuli Venezia Giulia.

Non è facile proporre un titolo così datato, con riferimenti  che ormai solo qualche studioso può cogliere, con una narrazione che potrebbe facilmente scivolare nel volgare, fra falli esposti e riferimenti sessuali espliciti.

Il regista toscano interviene sulla farsa con eleganza, rispettando il senso del testo, riducendo lo spettacolo ad un atto unico di un’ora e mezza, riuscendo a raccontare tutto, ma utilizzando un linguaggio che consenta di riscrivere senza snaturare, limando le parole, giocando con il suono, individuando asperità eleganti, doppi sensi comprensibili, indugiando su regionalismi colloquiali  mai forzati, riuscendo a  trasportare il racconto in una dimensione atemporale, fra pepli e divise militari da recente dittatura, con qualche momento metateatrale che serve a stemperare il crescendo della vicenda, che scorre a ritmi serrati ma mai esasperati.

Add a comment

Recensione di La damnation de Faust di Berlioz in scena  alla Concert Hall Great Amber di Liepaja il 28 ottobre 2022

 

Questa breve recensione si riferisce ad uno spettacolo che non visto in teatro, ma seguito in leggere differita, grazie ad una  specie di trasmissione ‘pirata’. Vantaggi della tecnologia.

Fatta la premessa che le opere vanno viste e soprattutto ascoltate in teatro, questo caso merita una eccezione , per l’entusiasmante risultato di questa sofisticata operazione teatrale e registica, che ha saputo essere moderna, simbolica, senza essere mai gratuita od eccessiva.

Parliamo  di un coinvolgente allestimento di “La damnation de Faust” di Berlioz, spettacolo   con il quale si sono chiusi i festeggiamenti per il centenario della “Liepāja Opera”. 

Il teatro della città lettone, scelta come capitale europea della cultura per il 2027, ha messo  in scena una suggestiva versione scenica, diretta con grande bravura  dalla regista i Juana Ines Crespo Restepo, che riesce a realizzare uno spettacolo moderno ma non sfrontato, aiutata dagli splendidi costumi di Anna Heinrihsone, autrice anche delle efficaci scene, che rinunciavano ad inutili orpelli per consegnare  all’azione un racconto  scarno ed intenso, che il sapiente gioco di luci rendeva molto coinvolgente.

Add a comment

Recensione dello spettacolo Grassa e Viva di Miranda Angeli, in scena al Teatro Lo Spazio dal 24 al 27 novembre 2022

                                                                                            

In primo piano, la figura di una donna che giace, nuda, coperta solo da un velo impalpabile a ricordare i monumenti classici, e che sembra celebrare, apparentemente, l’amore di un marito per la moglie, sfidando il tempo e rendendola immortale. Tekla, la protagonista, moglie di un fotografo in crisi, è distesa come se fosse un monumento in marmo dal raffinato gusto gotico, ma si proietta anche al futuro grazie al forte senso plastico che Christian Angeli e Maria Gorgoglione, registi di Grassa e Viva della drammaturga Miranda Angeli, ci fanno respirare in scena, in contrasto con la fissità delle foto della protagonista femminile in bianco e nero che fanno da parete alla stanza. 

Add a comment

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori