Giovedì, 01 Maggio 2025
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Recensione di ‘Elisir d’Amore’ al ‘Mario del Monaco’ di Treviso

 

Al Teatro Comunale ‘Mario Del Monaco’ di Treviso, ‘Elisir d’Amore’ chiude una stagione lirica contrassegnata da una serie di continui sold-out e da ampli consensi di  critica.

Merito di una politica culturale attenta, firmata dal direttore artistico Stefano Canazza, che ha saputo unire titoli amati e qualità, giovani voci e veri leoni del palcoscenico, in uno scambio di energie ed esperienza che ha entusiasmato la platea  e che conferma il profondo legame fra la marca trevigiana ed il melodramma.

Essere un teatro di tradizione vuol dire portare avanti degli obiettivi di qualità, cercando di offrire ai cantanti più giovani occasioni di lancio, permettere ai talenti emergenti di consolidare repertorio ed esperienza , portare avanti una chiara azione educativa mirata al territorio. Treviso  è riuscito ad aggiungere un ulteriore punto di forza: la presenza  nel cartellone di grandi artisti che troppo spesso sono trascurati dai cartelloni delle fondazioni italiane. In questo caso ci riferiamo alla  bacchetta gloriosa di Tiziano Severini, che guida le fila di questo ‘Elisir d’Amore’, che può contare su scene e costumi di  Gianmaurizio Fercioni, autore di un agile allestimento dai richiami tradizionali, con elementi dipinti che rimandano all’allestimento del 1832, piacevoli  da vedere e funzionali  alla regia, ironica ma mai sguaiata, di Bepi Morassi, che lavora sugli interpreti con impegno, tratteggiando dei personaggi interessanti, con alcuni momenti di grande suggestione ed altri decisamente leggeri. Curiosa l’idea di introdurre nella narrazione gli odori, che esplodono negli effluvi di ragù che raggiungono copiosi la  platea durante la festa prenuziale e piacevole il gioco fra palcoscenico e sala, che porta ad un certo punto le coriste nei palchi e Dulcamara in platea.

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Recensione dello spettacolo Antonio e Cleopatra in scena al Teatro Quirino dal 11 al 16 Febbraio 2024

 

Valter Malosti realizza un bello spettacolo evocativo e profetico, raccontandoci due caratteri intensi della storia di Roma e del Mediterraneo, Marco Antonio, che egli interpreta e Cleopatra, vissuta in scena con originalità dalla coprotagonista Anna Della Rosa.

L'interpretazione di questa attrice è la cosa che più spicca nell'opera, passando dalle molte sfaccettature ad una follia dirompente macchiata di arguta e ripetuta comicità spumeggiante. Il suo personaggio è contraddittorio, scalpitante, variopinto, incontrollabile, irascibile, ci narra di una regina potente e fragile a seconda delle necessità. Cleopatra ci mostra il metateatro, con maestria e a volte svelando il trucco, si fa attrice in vita per ottenere ciò che vuole.

Antonio dal suo canto qui è un uomo diviso tra il dovere e il piacere. Quindi insegue passioni, tradimenti e godimento e spesso gira la ragion di stato a proprio vantaggio. Il suo personaggio non risulta affatto integro, tuttavia Malosti gli dà un sapore eroico e dionisiaco e si destreggia nell'arte oratoria che Shakespeare attribuisce a questo console romano in più tragedie.

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Recensione dello spettacolo “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro” in scena al teatro Spazio Diamante dal 13 al 16 febbraio 2025

 

È un testo molto attuale e che fa riflettere quello che Emanuele Aldrovandi porta sul palco dello Spazio Diamante di Roma attraverso la performance di Giusto Cucchiarini, Serena De Siena, Tomas Leardini e Silvia Valsesia. Incentrato sul concetto di felicità e di realizzazione personale, lo spettacolo prende il via dal desiderio di una madre di far diventare famosa la figlia di sette anni a cui piace disegnare. È convinta che, con la spinta giusta, ciò possa accadere e ha trovato anche chi può darle questo aiutino, Chiara, famosa attrice, che Marta invita con l’inganno alla festa di compleanno di Emma per mostrarle i suoi dipinti. Nel suo piano include il compagno Ferdinando e il cognato Carlo, insieme ai quali vuole convincere Chiara a creare un post sul suo profilo social per dare visibilità ad Emma. Ma è davvero la felicità della bambina a cui pensa?

Quello proposto questa volta da Aldrovandi è uno spettacolo complesso, tanto ricco di sfumature, sfaccettature e interpretazioni che nemmeno esaminandole tutte si riuscirebbe a trovare una risposta ai dilemmi dei quattro protagonisti. Dilemmi che sono un po’ anche i nostri. Il mondo in cui si muovono i personaggi è quello fondato sull’apparenza e permeato dai social media che viviamo ogni giorno, per questo i dubbi e le angosce dei protagonisti sono talmente uguali ai nostri che l’istinto è quello di volersi alienare da tali emozioni per non essere coinvolti emotivamente.

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Recensione dello spettacolo “La Commedia” in scena al Teatro Il Parioli Costanzo di Roma dal 13 al 23 febbraio 2025

 

C’è una panchina. Ci sono loro due, Ale e Franz. E c’è una commedia… forse. Perché, a volte, è vero che non tutte le ciambelle vengono col buco, anche se ci si avvicina.

Al Teatro Parioli Costanzo di Roma va in scena fino al 23 febbraio uno spettacolo inedito che vede il duo comico, Ale e Franz, protagonista insieme a Raffaella Spina e Rossana Carretto de La Commedia, in cui l’amore viene presentato con tutte le sue implicazioni e complicazioni. Fin dai primi momenti si assiste a una serie di eventi e situazioni che ribaltano qualsiasi certezza grazie a un intreccio in cui si alternano macchiettistici colpi di scena degni di Beautiful.  

Appare del tutto inatteso, sebbene preannunciato e per questo prevedibile, il tentativo di Ale e Franz di proporre qualcosa di nuovo al loro pubblico, abituato a vederli in altre vesti e coinvolti in numeri più da varietà. Probabilmente, dopo trent’anni di onorata carriera, il duo comico ha sentito che era giunto il momento di un cambiamento. Non di stile o di registro ma globale.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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