Mercoledì, 18 Giugno 2025
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Recensione di ‘Il Tabarro’,’ Suor Angelica’, ‘Gianni Schicchi’ di Puccini in scena al Verdi di Trieste

 

Dopo oltre mezzo secolo ritorna a Trieste il ‘Trittico di Puccini..

In questo tempo tante le edizioni di ‘Gianni Schicchi’, alcune di ‘Suor Angelica’ e non ricordiamo nessun ‘Tabarro’. Potremmo sbagliare, ma oltretutto il programma non ci aiuta avendo optato per la citazione  delle sole edizioni complete.

Certamente proporre la terna dei titoli è un grosso impegno produttivo ed il Verdi, in questa stagione di grandi nomi, ha fatto bene ad osare.

Due le compagnie e questa recensione si riferisce alla prima.

Lo spettacolo, in coproduzione con il Teatro Comunale di Parma, è di grande impatto. 

L’idea è di ambientare le vicende fra Inferno e Purgatorio dantesco e lo spettacolo funziona. Grazie alle scene suggestive di Nicolas Boni, ai costumi di Stefania Scaraggi ed al gran lavoro del Light designer Daniele Naldi, che supportano l’idea del regista Pier Francesco Maestrini, che ancora una volta si dimostra acuto uomo di teatro ma soprattutto intellettuale raffinato e profondo conoscitore dell’Arte in tutte le sue forme.

Le citazioni pittoriche sono infinite, da Cranach ai preraffaeliti, da Segantini a Dore’, da Fussli alla Secessione.

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Recensione di ‘Opera Locos’ in scena presso l’Auditorium comunale di Talmassons il 22 febbraio 2025

 

Ancora un gioiello nella programmazione dell’Ert: ‘Opera Locos’, vincitore nel 2019 del premio Max come Miglior spettacolo musicale di Spagna, arriva in Italia e l’Ente Teatrale Regionale del Friuli Venezia Giulia lo inserisce  nella stagione  di ben sei dei teatri aderenti alla sua rete.

Lo spettacolo è il racconto , senza parole, di uno spaccato della vita di cinque cantanti lirici, l’occasione per mettersi a nudo, rivelare passioni e speranze, aspettative e paure, il tutto a colpi di romanza, mescolati a brani pop e rock.

Un modo divertente per parlare di musica, ma anche forse soprattutto, di sentimenti.

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recensione dello spettacolo “Gente di facili costumi” per la regia di Luca Manfredi. In scena al Teatro Quirino dal 18 febbraio al 2 marzo 2025

 

C’è un detto scritto da qualcuno che seppure con la sua spiazzante semplicità descrive il far commedia, ossia che “…alla base della commedia c’è che si ritorni a casa un po’ più felici” e “Gente di facili costumi”, spettacolo  con Flavio Insinna e Giulia Fiume, per la regia di Luca Manfredi, scritto da Nino Manfredi, in scena al Teatro Quirino di Roma fino al 2 marzo, azzecca completamente il mandato. Una commedia in due tempi che non ti lascia neanche un attimo senza un momento di felicità. Parafrasando un libro famoso, diremmo assoluti “momenti di non trascurabile felicità”. Il testo va in scena per la prima volta nel 1988, interpretato da Nino Manfredi e le citazioni al grande attore nello spettacolo con la regia di Luca Manfredi sono molteplici, un promemoria con un calendario e la data sul frigorifero in scena, 1988 appunto, uno dei maglioni di un noto stilista che Nino indossava sovente e che nel primo atto Insinna riveste (chissà se davvero uno di quelli…), ci sembra con orgoglio, e altri piccoli spunti e citazioni perché il ricordo a Nino non vada disperso, come è giusto che sia.

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Recensione dello spettacolo “Amanti” in scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 20 febbraio al 2 marzo 2025

 

È possibile trovare la felicità dove non ce lo saremmo mai aspettati? Si può cambiare vita nonostante si siano passati anni a costruirsene una? È giusto voler andare avanti in un rapporto che si trascina uguale a sé stesso? Non sarebbe più doveroso concedersi il lusso di un’altra possibilità e vivere la vita desiderata? 

È nell’androne di un palazzo, più precisamente davanti alle porte dell’ascensore, che Giulio, Massimiliano Gallo, e Claudia, Fabrizia Sacchi, si incontrano per la prima volta. Entrambi prendono quell’ascensore per andare dalla dottoressa Cioffi, Orsetta De Rossi, cui confessano le sbavature della propria vita, chi scherzandoci su e chi consumando pacchi di fazzoletti. Galeotta è la psicologa: due mesi dopo quel fortuito incontro, li ritroviamo in una stanza d’albergo. Incontrandosi clandestinamente al di fuori del tram tram delle loro quotidianità, si concedono un’avventura che si trasforma ben presto in una relazione che rivoluzionerà le loro vite e li renderà capaci di prendere delle decisioni che non credevano possibili. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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