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Le suggestioni del Trittico di Puccini ritornano, dopo oltre mezzo secolo, a Trieste
Recensione di ‘Il Tabarro’,’ Suor Angelica’, ‘Gianni Schicchi’ di Puccini in scena al Verdi di Trieste
Dopo oltre mezzo secolo ritorna a Trieste il ‘Trittico di Puccini..
In questo tempo tante le edizioni di ‘Gianni Schicchi’, alcune di ‘Suor Angelica’ e non ricordiamo nessun ‘Tabarro’. Potremmo sbagliare, ma oltretutto il programma non ci aiuta avendo optato per la citazione delle sole edizioni complete.
Certamente proporre la terna dei titoli è un grosso impegno produttivo ed il Verdi, in questa stagione di grandi nomi, ha fatto bene ad osare.
Due le compagnie e questa recensione si riferisce alla prima.
Lo spettacolo, in coproduzione con il Teatro Comunale di Parma, è di grande impatto.
L’idea è di ambientare le vicende fra Inferno e Purgatorio dantesco e lo spettacolo funziona. Grazie alle scene suggestive di Nicolas Boni, ai costumi di Stefania Scaraggi ed al gran lavoro del Light designer Daniele Naldi, che supportano l’idea del regista Pier Francesco Maestrini, che ancora una volta si dimostra acuto uomo di teatro ma soprattutto intellettuale raffinato e profondo conoscitore dell’Arte in tutte le sue forme.
Le citazioni pittoriche sono infinite, da Cranach ai preraffaeliti, da Segantini a Dore’, da Fussli alla Secessione.
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