Martedì, 08 Ottobre 2024
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Recensione della mostra Escher presso Palazzo Bonaparte dal 31 ottobre 2023 al 1° aprile 2024

 

Sono passati esattamente 100 anni dalla prima volta che Maurits Cornelis Escher mise piede a Roma, nel 1923: ed è proprio nella Capitale che si celebra la sua arte con una grande mostra all’interno dei lussuosi spazi di Palazzo Bonaparte, predisposti per accogliere il visitatore in quella che probabilmente è la più completa esibizione sul geniale artista olandese. Circa 300 opere che ne ripercorrono la vicenda esistenziale e creativa, con un importante focus sul suo rapporto con quell’Italia che tanto ne influenzò la poetica.

Le sale di Palazzo Bonaparte vengono in qualche modo oscurate per permettere la massima valorizzazione di quanto esposto: gli stucchi e gli affreschi settecenteschi diventano quasi invisibili per far posto alle creazioni di Escher, eccezion fatta per una copia in gesso del Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore di Antonio Canova quasi a ricordare chi furono i proprietari più illustri della residenza. In un percorso efficacemente cronologico, chiunque ha modo di approfondire non solo i principi matematici, geometrici e architettonici dietro le visionarie illusioni ottiche o l’innovativo modo di ritrarre un paesaggio di Escher ma anche i debiti artistici con l’Art Nouveau e autori considerati più classici come il celeberrimo incisore Giovanni Battista Piranesi. 

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Recensione dell’allestimento Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna presso Parco archeologico del Colosseo dal 21 novembre 2023 al 28 aprile 2024

 

L’Arco di Costantino, la Domus Aurea di Nerone posta su quel Colle Palatino ricchissimo di edificazioni antiche, il magnifico Foro Romano che vanta vestigia meravigliose quali il Tempio di Vespasiano e Tito, quello di Antonino Pio e Faustina, i resti di quello dei Dioscuri o di Vesta, per non parlare di quello progettato ed edificato da Adriano, dedicato alle divinità Roma Aeterna e Venus Felix, oltre ovviamente all’Anfiteatro Flavio: sono queste alcune delle meraviglie che si trovano all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, istituito per riassumere e valorizzare alcune delle testimonianze più importanti e iconiche dell’antica Roma. All’interno di un continuo processo di indagine e approfondimento si inserisce l’allestimento temporaneo Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna: un focus su un periodo poco conosciuto ai più, che va dal Cinquecento all’Unità d’Italia. 

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Recensione di Roma Arte in Nuvola presso Nuvola di Fuksas dal 24 al 26 novembre 2023

 

Per tre giorni interi, dal 24 al 26 novembre, la Capitale si scopre centro dell’arte moderna e contemporanea con Roma Arte in Nuvola: la prestigiosa fiera internazionale di arte moderna e contemporanea giunta alla sua terza edizione ed ospitata nel cuore dell’Eur, all’interno dell’oramai iconico centro congressi Nuvola di Fuksas.

L’appuntamento con l’espressione dell’arte più attuale, ideato da Alessandro Nicosia, che ne cura anche la direzione, prodotto da C.O.R., promosso da EUR Spa, sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni e la consulenza di Valentina Ciarallo, quest’anno vanta anche la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura, con Regione Lazio e Roma Capitale. Questo, riassunto nello slogan Il MiC per Roma Arte in Nuvola, si traduce in importanti contributi da parte del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, del Museo delle Civiltà, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea e dell’Archivio Luce Cinecittà. Il Paese ospite scelto per questa edizione è l’Australia, come dimostra l’esposizione “Threads and Lands”, che vanta artisti aborigeni del calibro di Witjiti George, Nyunmiti Burton, Yaritji Heffernan e Zaachariaha Fielding.

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Recensione della mostra alle Scuderie del Quirinale Favoloso Calvino. Il mondo come appare. Carpaccio, De Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri. dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024

 

Appena ci addentriamo nelle sale delle Scuderie del Quirinale si rimane immediatamente colpiti dallo sguardo enigmatico, dall’espressione intimidita, dall’ atteggiamento taciturno di Italo Calvino: le foto dislocate lungo tutto il tragitto e i ritratti collocati nella sezione 4 così come le video interviste presenti a metà percorso suggeriscono un’immagine meno consueta dell’autore a cui è dedicata la mostra. Uno degli autori più prolifici del secolo passato, dotato di un’inesauribile ispirazione e creatività, sembra infatti quasi stridere con un’esteriorità che comunica estrema riservatezza. La scrittura calviniana, il leit motiv di queste sale, è diventata quindi lo strumento privilegiato per dar voce alla sua interiorità così complessa, sfaccettata, fantasiosa che anela ad una libertà assoluta, senza restrizioni. Ed è la libertà un’inderogabile necessità della sua anima, manifestata chiaramente durante l’esperienza come partigiano e la successiva partecipazione attiva al P.C.I., di cui è testimone la sezione 3 della mostra corredata dalla presenza di alcune edizioni iniziali del Sentiero dei nidi di ragno e dalle drammatiche e intense chine su carta di Vespignani che raffigurano momenti tragici della sorte dei combattenti partigiani. Disposta al centro della stanza invece l’opera di Giuseppe Penone: un tronco decorato ai bordi, con varie diramazioni, che nella sua semplicità, essenzialità, asprezza, assume il ruolo di correlativo oggettivo dell’avventura di Pin, il giovanissimo protagonista del Sentiero dei nidi di ragno, e di tutto il frangente storico della Resistenza.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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