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TRA MENTE E CORPO: IL TEMPO DEL RITORNO

Recensione dello spettacolo Il tempo del ritorno in scena al teatro Palladium sabato 2 aprile 2016

Si è aperta con Benedetta Capanna la nuova rassegna “Aprile in danza” dedicata al mondo del balletto contemporaneo, seguiranno quattro appuntamenti, nei quali diversi coreografi presenteranno i loro lavori su questo specifico e tortuoso ambito dell’esperienza coreutica, al teatro Palladium.

 

Non è facile capire e interpretare la danza di Benedetta Capanna, protagonista indiscussa di questa serata d’apertura, lei stessa la definisce “una scheggia di un vetro rotto… riverbera le immagini frastagliate di ciò che il suo limitato spazio può riflettere”. La coreografa ha presentato uno spettacolo a tratti troppo ermetico, diviso in tre momenti ben distinti ma accomunati da un tema che ha accompagnato piuttosto velatamente il susseguirsi dei balletti. Il tema del tempo e del ritorno è stato il filo conduttore della serata: il ritorno alla propria città, il ritorno al presente, il ritorno all’origine. 

Il primo dei tre lavori ha il titolo “Danze rotte… nella bolla di Pasolini”, la ballerina si trova sola sul palco, dietro di lei frammenti di video, musica ad intermittenza. Danze rotte sono le giornate che trascorrono nella piccola grande città di Roma dove tutto è discontinuo, tutto si spezza, dai sogni alle relazioni, dalle parole alla vita stessa. Solo con il suo corpo, la coreografa arriva a far vivere allo spettatore la sensazione di rottura angosciante, la frustrazione data dalla consapevolezza delle fragilità umane. L’ennesimo omaggio a Pasolini è sembrato a tratti forzato nonostante la lettura delle sue parole ha reso lo stacco coreutico più poetico e di miglior comprensione per il pubblico.

Dopo una breve interruzione in cui sotto gli occhi della platea è sceso un maxischermo ed è stato sistemato meccanicamente il video, ha avuto inizio il secondo momento della serata. 

La proiezione del film vincitore di Pool International Dance Film Festival in Berlino e del DMJ International VideoDance Festival 2015, del SAITAMA ARTS THEATER di Tokyo, “Epiphany of Returning”. Un film assolo di danza che esprime il segreto e la sorpresa del ritorno. Attraverso i gesti ripetuti identici o con piccole variazioni, si sviluppa e s’incarna l’hic et nunc e il nostro presente.

L’ultimo e il più scenografico dei balletti proposti, intitolato “Apah” vedeva Benedetta Capanna accompagnata da Maria Elena Curzi e Giordano Novielli in una danza di gruppo, sulle note di una musica tradizionale coreana. Alla ricerca di una purificazione compiuta grazie ad un’acqua fatta di piccoli coriandoli specchiati, i tre ballerini hanno reso visibile tramite i loro movimenti la loro ricerca coreografica: attraverso un attento lavoro sulla relazione corpo-mente basato spesso anche su alcuni movimenti tipici dello Yoga, tentano di cogliere la fragilità umana e l’urgenza delle sue passioni. 

 

Greta Giammarioli

5 aprile 2016

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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