Sabato, 27 Luglio 2024
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Marzia Verdecchi ci parla dello spettacolo "Provino", in scena il 30 luglio al teatro Marconi di Roma

In scena il 30 luglio al Teatro Marconi, Marzia Verdecchi ci parla di ‘Provino’, il suo ultimo spettacolo da regista, scritto da Carlo Picchiotti e interpretato da Ramona Gargano.

 

Marzia, ti abbiamo vista sul palco diverse volte, ma in questa occasione torni dietro le quinte nel ruolo forse più impegnativo per te, quello di regista. Perché hai scelto questo monologo? Si cela forse una sfida personale?

In realtà non sono stata io a scegliere il monologo, ma è stato il monologo a scegliere me! Scherzi a parte, mi è stato proposto da Carlo (Picchiotti) che ha subito pensato che potessi essere la persona giusta per metterlo in scena. E così è stato. L'ho letto e subito mi sono innamorata di Ornella Maffei, che in molti aspetti ho ritrovato simile a me stessa. Di certo ogni spettacolo con cui mi confronto rappresenta una nuova sfida e, anche in questo caso, ho accettato di mettermi alla prova di buon grado e con tanto entusiasmo.

Da attrice a regista com'è cambiato il modo di approcciarti al testo dello spettacolo? Quali i pensieri che da regista hai avuto?

Non c'è stato un vero e proprio passaggio da attrice a regista. Ho affrontato di petto il personaggio scritto dall'autore e ho pensato a come avvicinarlo all'idea che ne avevo io in quanto regista. Da qui lo step successivo è stato quello di farlo calzare a pennello all'attrice a cui avevo pensato per la parte. Come sempre nei progetti che mi propone Carlo c'è un ampio spazio di manovra, pochi paletti, e tanta fiducia. Entrambi proviamo un forte rispetto reciproco che ci permette di sperimentare e trovare la soluzione migliore da un punto di vista registico, attoriale e di scrittura. Dopo un’attenta lettura e lo studio di ogni sfaccettatura del personaggio, ho elaborato il mio progetto registico e ho adattato il testo a ogni esigenza.

 

In teatro è importante fare gioco di squadra: com'è stato il rapporto con Ramona? 

Il rapporto che c'è tra me e Ramona è basato su una fortissima stima reciproca. Erano anni che parlavamo di lavorare insieme come regista e attrice, dato che finora ci era capitato di collaborare come aiuto attrice o come attrici. Questa è stata la nostra occasione. Appena ho letto il testo ho pensato a lei per la sua versatilità e la sua bravura. Questo per lei è il primo monologo e sono stata molto contenta che abbia accettato di far parte di questa avventura. Inutile dire che anche lei ha amato all'istante il testo e le fragilità del suo personaggio.

 

Quanto sei esigente con i tuoi colleghi?

Sono molto esigente, ma anche comprensiva e disponibile. C'è stata una grandissima collaborazione durante le prove e una profonda attenzione al particolare. Non preparo mai le mie regie a tavolino ma sviluppo il progetto con i miei attori perché credo fortemente nel reciproco scambio di idee. Io mi limito a immaginare una serie di scene su cui voglio lavorare e indico la direzione di partenza. Diciamo che ‘do il La’. In questo caso particolare, poi, mi sono trovata molto in sintonia con il personaggio di Ornella perché, come lei, sono molto disordinata nella vita quotidiana. Quindi ho preso questo ‘nostro’ comune disordine e l’ho trasformato nel leitmotiv dello spettacolo. Il disordine interiore del personaggio si tramuta in disordine esteriore perché Ornella Maffei mette sottosopra il palcoscenico riordinando nel contempo la sua vita.

 

Hai in programma qualche altra regia prossimamente?

Sicuramente la prossima stagione teatrale sarà un fermento. Finalmente dopo tutto questo riposo forzato, si torna a lavorare più felici che mai. Ho avuto il tempo di pensare, studiare e programmare, per cui presto sarò impegnata come regista in un nuovo progetto cui sto già lavorando. Pensa che proprio ieri abbiamo definito il cast, ma è ancora tutto in divenire. Non nego che quest'anno ho accettato anche più di un progetto che mi vedrà come attrice. Per ora non posso che essere orgogliosa di ‘Provino’ e di tutto il lavoro che c'è stato dietro e quindi spero che il pubblico apprezzerà.

 

 Diana Della Mura 

28 luglio 2021

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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