Domenica, 10 Novembre 2024
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“Desaparecido in do maggiore”: la storia sommersa di Rodolfo Zanni, il 'Mozart argentino'

“Una consorteria perversa e malintenzionata che manovra nell’ombra e conta più affiliati di una religione decreta una guerra implacabile”  e agisce per cancellare la figura e la memoria del “Mozart argentino” Rodolfo Zanni (1901- 1927), uno dei più misconosciuti e dicono più grandi compositori e direttori di orchestra argentini del primo novecento. 

Il mistero della morte e della scomparsa delle sue opere intriga. 

La storia su cui si incentra il romanzo è vera, documentata ed  incredibile.  

Rodolfo nasce a Buenos Aires nel 1901 da una coppia di emigrati italiani non sposati e viene subito  abbandonato dalla madre che non lo riconosce.  Ragazzo prodigio rivela fin dall’infanzia una grande capacità musicale. Sue romanze scritte prima dei nove anni sono depositate all’Archivio nazionale argentino, tra cui, teneramente, una intitolata: “Gli affetti di una madre”. È giovane allievo di Monti e di A. Williams,  il più importante musicista dell’epoca,  che abbandona per diventare “maestro di se medesimo”e  “ poderoso autodidatta”. 

A soli venti anni, il 16 settembre 1922,  lo troviamo nell’apoteosi di una serata interamente a lui dedicata nel  fastoso e scintillante Colon,  Teatro dell’Opera di Buenos Aires, dove presenta solamente le sue composizioni dirigendo l’orchestra di 120 professori e 100 voci del coro. È questo in onore del Presidente eletto della Repubblica Argentina Marcelo T. de Alvear e della sua signora Regina Pacini, bella e fascinosa cantante lirica che lo guarda con occhi fugaci e illuminati d’orgoglio.

 Dopo questa memorabile giornata cade su di lui e sulle sue opere un innaturale,  inquietante silenzio. Qualcosa deve essere accaduto. A chi ha fato ombra? Quali invidie ha  suscitato? Che ne è stato di “Rosmunda” , l’opera lirica sua più significativa?

 L’indagine è al centro di questo romanzo ambientato nei  nostri giorni, in cui i protagonisti, Mario, un “ post-post  sessantottino di provincia” e Giulio, (un avvocato di diritto internazionale al di là con gli anni),   si pongono alla ricerca del personaggio e di uno spartito perduto.

 La ricerca su questo giovane musicista  è il filo conduttore dell’intera vicenda , sebbene essa, pagina dopo pagina, si leghi indissolubilmente a quella di  Mario  e al  suo desiderio di ritrovare se stesso, il proprio Io , la propria donna e la propria vita. Basata, su una effettiva indagine documentale, di cui viene dato puntuale riscontro,  è un vero e proprio rebus, che,  capitolo dopo capitolo,  si arricchisce di un elevatissimo numero di elementi costituiti da luoghi, oggetti, personaggi, notizie. 

Gli interrogativi continui, tuttavia, trovano più risposte nei sogni ricorrenti di Mario, che nell’enorme lavoro di ricerca di Giulio e la storia assume via via la connotazione  di una vera e propria inchiesta avvincente, “caratterizzata da continui saliscendi, arresti improvvisi, ripartenze veementi, dubbi, certezze, momenti esaltanti, cocenti delusioni”, in cui sembra Rodolfo stesso a dare le risposte più convincenti, stabilendone i modi e i tempi attraverso i sogni di Mario.

“Ora sappiamo qual è stata la sua vita, sappiamo le grandi ingiustizie che ha subito, sappiamo come hanno fatto a scomparire lui, tutta la sua musica e le sue povere spoglie, sappiamo addirittura chi  è stato a farlo, ma non abbiamo prove”- dice ormai rassegnato l’anziano Giulio a Mario, ma quando tutto sembra orami inutile, ancora una volta grazie alla “presenza” di Rodolfo, impreviste , le prove arrivano, inconfutabili, e il “circolo oscuro e maligno” dopo un secolo viene finalmente vinto, in un doppio finale serrato e sorprendente, che arriverà a disvelare il vero segreto gelosamente custodito per tutto il corso della narrazione. 

 

Info:

Desaparecido In Do Maggiore

Libro + CD

di Giuseppe Zanni, Elio Forcella

Link al Booktrailerhttp://www.youtube.com/watch?v=2uXqTEbFXAU&feature=youtu.be

 

redazione 

2 marzo 2014

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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