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¡FLAMENCO! Contaminazioni ed evoluzioni nei "palos" del Terzo Millennio

Presentazione il 7 settembre del festival ¡FLAMENCO! in scena all'Auditorium Parco della Musica dal 5 all'11 ottobre 2015

 

Il 7 settembre presso il NoteBook dell'Auditorium Parco della Musica si è svolta, alla presenza del Presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina, il direttore artistico e curatore Juan Angel Vela del Campo e il ballerino di flamenco Israel Galván, la presentazione della sesta edizione del festival ¡FLAMENCO!

Ha "aperto le danze" Aurelio Regina che dopo un raffronto di dati tra Luglio Suona Bene 2014 e Luglio Suona Bene 2015, che ha sancito il record di incassi della rassegna musicale di quest'anno, ha proseguito con la presentazione dell'apertura della stagione 2015/2016  che quest'anno coincide con uno dei "festival più attesi" che da dieci anni, ogni due anni, in alternanza col festival del Tango di Buenos Aires, è presente all'Auditorium Parco della Musica.
Fin dalla primissima edizione è stata una produzione interamente della Fondazione Musica per Roma che arrivata quest'anno alla sesta edizione può vantare delle partnership davvero importanti. Il contributo più importante è stato quello dell'INAEM (Instituto National de les Artes Escénicas y de la Música)  che supporta tutta l'iniziativa ma preziosissimo è stato anche il contributo dell'Ambasciata Spagnola in Italia con la quale non abbiamo più soltanto un alleanza culturale ma a breve anche manageriale, dato che il nuovo amministratore delegato lavora a Madrid ed è da lungo tempo impegnato in Spagna. Ha ricordato poi anche l'Instituto Cervantes, l'Officina di Turismo Spagnola a Roma e il Consigliere del Turismo che la rappresenta sottolineando come questa rassegna si stia avvalendo dei fondamentali contributi delle principali Istituzioni che rappresentano la Spagna nel nostro Paese e nel Mondo.

Ha passato poi la parola a Juan Angel Vela del Campo che ha spiegato come quest'anno vedremo l'accostamento di tradizione e innovazione che è stato rappresentato in modo emblematico dalla prima italiana di "Solo" anteprima di ¡FLAMENCO!  in cartellone l'8 settembre, il nuovo spettacolo di  Israel Galván massimo esponente del flamenco in Spagna, ballerino che non è mai mancato a un'edizione di questo importante festival.

Ha proseguito poi presentando il programma che, esclusa l'anteprima di Galván, si svolgerà all'Auditorium dal 5 all'11 ottobre:

Si inizia lunedì 5 con Casa Patas a Roma "Una muestra autentica de tablao flamenco"  tablao punto di riferimento importante per quest'arte e punto di riferimento del flamenco nella capitale madrilena.


Segue martedì 6 Sara Calero con "El mirar de la Maja" una delle artiste più versatili della sua generazione che fonde tradizione ed avanguardia in uno spettacolo brillante ed evocativo ispirato alle figure femminili nell'arte di Goya.


Mercoledì 7 la pianista e compositrice Miriam Méndez porta a Roma "Flamenco's Seduction" che con la sua voce e i suoi virtuosismi al pianoforte proporrà una versione personalissima del flamenco.


Giovedì 8 è la volta di Rosario La Tremendita e Mohammad Motamedi; il cantante lirico  La Tremendita e il suo omologo iraniano col loro spettacolo "Quasida"  porteranno a compimento l'incontro tra la musica classica persiana e flamenco.


Venerdì 9 il musicista Pablo Rubén Maldonado darà la sua interpretazione in chiave d'improvvisazione jazzistica del flamenco nello spettacolo "Fuera de la realidad" mentre sabato 10 il quartetto jazz Ninjazz – Tap Top combinerà, nel vero senso della parola, "le armonie del jazz e i ritmi flamenchi".


Domenica i due migliori chitarristi spagnoli contemporanei, Miguel Ángel Cortés e José María Gallardo chiuderanno la rassegna ripercorrendo le rotte dei vecchi maestri della chitarra spagnola in "Lo Cortés no quita lo Gallardo".


 "Sono tutti spettacoli per la prima volta in Italia, tutti spettacolo che accostano il flamenco ad altre culture o espressioni culturali, quindi spettacoli non convenzionali. Quest'anno non ci saranno divi come l'anno scorso; tutto sarà abbastanza nuovo, fresco e innovativo."

In ultimo è intervenuto Israel Galván che ha parlato del suo spettacolo spiegando come  il titolo "Solo" esemplifichi "La sua necessità di ballare da solo, il suo bisogno di fare le cose da solo, per conto proprio. Mi ritengo un musicista anche se non suono uno strumento musicale poiché col mio corpo, col mio modo di ballare, non avendo la musica all'interno spettacolo, sono io che faccio la musica. E' anche un modo per essere più vicino al pubblico guardandolo negli occhi; sul palcoscenico non c'è questa possibilità, non è possibile guardare le persone negli occhi perché non c'è questa vicinanza che in questo modo invece è presente. Ballando da solo diversi generi e musiche mi sento libero e il pubblico può vedere il ballerino così com'è da solo nel suo spazio, com'è veramente. Mi rendo conto anche che uno spettacolo così di 50 minuti può essere un po' pesante e quindi se qualcuno dopo i primi 20 minuti vuole andare via per me va bene, non mi offendo. Questo spettacolo cambia al cambiare del luogo e in base anche a come si sentono e trovano le persone allo stesso modo io imposterò diversamente il mio ballo"

Dal 2 all'11 ottobre sarà anche allestita la mostra a cura di Anna Castelli Guidi  "Dias & Riedweg – Peñas de Pena" che presenterà per la prima volta a Roma il lavoro realizzato nel 2010 dal duo artistico Mauricio Dias e Walter Riedweg su commissione del CajaSol per il progetto su cultura flamenca ed arte contemporanea In-ter-va-los a cura dello storico spagnolo Francisco del Rio de Javier Codesal.

 

 

Fabio Montemurro

 

11 settembre 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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