Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Il Teatro ti Ricarica”: si apre la nuova stagione del Teatro Kopó

Il Teatro Kopó riapre le porte e inizia subito questa nuova stagione teatrale all’insegna del rispetto per la Cultura in ogni sua sfaccettatura. Oramai il tema dell’ecologia, del rispetto per l’ambiente e per la natura pervade le case di tutti noi (anche se questo importantissimo messaggio non viene sempre ben recepito), ma nessuno si preoccupa di salvaguardare la Cultura. In questo periodo storico decisamente poco roseo, sotto molti punti di vista, non bisogna perdere di vista l’importanza di ogni tipo di arte e forma culturale. Il Teatro Kopó ha deciso quindi di fare la sua parte fornendoci non solo 13 meravigliosi spettacoli decisamente imperdibili.

Passiamo adesso al cartellone teatrale: si parte subito con un grande classico della letteratura Dr. Jekill and Mr. Hyde, riadattamento del celebre romanzo di Stevenson, che verrà messo in scena, da Fabrizio Paladin, dall’1 al 4 ottobre e affronterà la complessa ambivalenza morale e psichica dell’uomo moderno. Dal 15 al 18 ottobre troveremo Belle Bandiere, testo di Lorenzo Misuraca e portato sul palco da Emiliano Valente: un’analisi ironica, ma accurata, degli antichi valori della Sinistra italiana, andati oramai persi nella politica odierna. A seguire, dal 30 al 1 novembre, una piéce dedicata alla storia delle false teste di Modigliani, rinvenute nel 1984 in una fossa livornese.

Trovata una sega, di e con Antonello Taurino, riporta alla luce questo aneddoto definendolo una sintesi perfetta della realtà italiana. Si continua alla grande con lo spettacolo Amici diversi, della Compagnia dei Kilowattori, che sarà in scena dal 12 al 15 novembre e si inoltrerà nei recessi più reconditi dell’animo umano per indagare sulle numerose tensioni inespresse all’interno dei rapporti sociali. Tra sogno e realtà la stagione del Teatro Kopó continua con la Compagnia Villari-De Luca che ci proporrà, dal 26 al 29 novembre, Cyrano dans la lune, tratto dal celebre romanzo di Edmund Rostand, ma reinterpretato in una nuova chiave assolutamente innovativa. Dopo il secondo guascone più famoso di Francia (il primo si sa è D’Artagnan), passiamo ad una piéce più vicina ai giorni nostri: ci troviamo nella Sicilia degli anni Settanta con Le Bombe sono tutte Buttane, di e con Giuseppe Arnone per PTK (Produzioni Teatro Kopó), in scena dal 10 al 13 dicembre, che ci racconterà alcuni aspetti fondamentali in merito alla violenza mafiosa che ha contraddistinto l’omicidio di Peppino Impastato. Sempre sul filo della lotta contro le associazioni a delinquere dal 17 al 20 dicembre troveremo uno spettacolo di un’intensità agghiacciante: Padroni delle Nostre Vite, di e con Ture Magro per Sciara Progetti, che racconta la storia di un coraggioso imprenditore calabrese che si rifiuta categoricamente di sottomettersi al racket della Ndrangheta. Dal 21 al 24 gennaio si cambia invece registro e passiamo ad un altro tema veramente interessante legato al mondo della donna casalinga ed alla schiavitù del lavoro domestico, grazie allo spettacolo di Roberta Paolini: La Supercasalinga. Il lavoro della Compagnia Metaskené, The Acquired Inability di Scappare, in scena dal 4 al 7 febbraio, porterà sul palco i vari livelli di nevrosi e di tensioni dovuti ad un alto tasso di stress accumulato sul posto di lavoro, il tutto espresso con una comicità delicata, ma fuori da ogni tipo di schema.

Dal 3 al 6 marzo ci imbattiamo in una commedia cult di Angelo Longoni: Xanax, riportata in scena dalla Compagnia di Artstribù, dove i due protagonisti si ritroveranno bloccati in un ascensore e saranno costretti a guardare in faccia i fantasmi delle loro paure tramite sketch divertenti e riflessioni più profonde. Dal 17 al 20 marzo si cambia scena e veniamo catapultati in un viaggio alla riscoperta delle proprie origini grazie allo spettacolo Cingomma, di e con Jessica Leonello, che sul treno Milano-Palermo ci racconta la sua esperienza con alcuni temi importanti e attuali come la migrazione e l’identità. Il finale di stagione si tinge ancora più di rosa grazie a due incredibili spettacoli portati sul palco da due bravissime attrici: il primo, Le ragazze di Via Savoia 31, sarà in scena dal 7 al 10 aprile e verrà interpretato da Elisabetta Tulli che ci trasporterà all’interno di un famoso fatto di cronaca ambientato nella Roma degli anni Cinquanta: sulle scale di un palazzo della città Capitolina 200 ragazze attendono di poter sostenere un colloquio per diventare dattilografa. I gradini non reggono il peso di tutte quelle giovani candidate e crolla, portando alla morte di una di loro. Elisabetta Tulli ci fa rivivere questo triste episodio, caduto purtroppo nel dimenticatoio, per farci riflettere sulla condizione della donna in Italia attraverso le parole di quattro candidate, desiderose di farsi spazio in un mondo dominato da figure patriarcali predominanti (che ancora oggi invadono gli ambienti lavorativi del nostro Paese).

Concludiamo in bellezza con Francesca Epifani, direttore artistico del Teatro Kopó, che porterà in scena, dal 21 al 24 aprile, uno spettacolo dell’intramontabile Franca Rame: Una donna sola denuncia quanto sia ancora lontana la strada per la piena parità di genere con il racconto di Maria, con la sua finta vita da casalinga perfetta, che nasconde tutta una serie di cattiverie morali, atte ad intaccare l’animo femminile, tanto fragile, quanto resistente, perché ricordiamoci che la figura della donna, sin dall’antichità, ha dovuto affrontare ogni genere di violenza, da quella fisica a quella morale, ma nonostante tutto siamo riuscite a non mollare, a non demordere e continuiamo ogni giorno ad imporre la nostra uguaglianza con una tenacia senza eguali. Francesca Epifani conclude questa stagione strabiliante, ricca di spettacoli contraddistinti da una nota dolceamara veramente irresistibile.

 

Veronica Mancino

 

18 settembre 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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