Venerdì, 17 Maggio 2024
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Quella pesante libbra del mercante di Venezia

La superficialità dei beni materiali e del possedimento fisico contro la profondità di uno sguardo che penetra ed è in grado di cogliere il vero io di una persona, il bene più ambito.

Questo è il filo conduttore de “Il mercante di Venezia” di  William Shakespeare in scena al Teatro Quirino di Roma. Giorgio Albertazzi veste con grande impeto le vesti dell'ebreo Shylock, sguardi bassi e un incedere, a volte veloce e freddo altre lento e sagace, regala alla platea l'ennesima encomiabile interpretazione. 

Nel ruolo di Bassanio un tenebroso Francesco Maccarinelli diviso fra le passioni della gioventù, le necessità imposte dalla società e la genuina, fraterna e amorosa amicizia con il mercante Antonio.

Quest'ultimo, interpretato da Franco Castellano, lo aiuterà a sopperire ad una necessaria mancanza. Quella più effimera, ma allo stesso tempo maggiormente necessaria: il denaro. Apparire ricco è fondamentale per Bassanio, altrimenti non potrebbe provare a conquistare la bella Porzia (Stefania Masala).

Antonio però non dispone di denaro liquido, in quanto tutti i suoi averi sono investiti in affari marittimi e per aiutare Bassanio ricorrerà ad un patto con l'ebreo Shylock. Farà da garante a Bassanio per ottenere tremila ducati in prestito, rigorosamente con interesse, e una particolare clausola: una libbra della sua carne in dono a Shylock se non sarà in grado di onorare il prestito entro i tre mesi.

Lo scontro religioso accende il palco del Quirino. Con esso gioca l'amore, portando dubbi e incertezze. Una chimera difficile da gestire nel quotidiano vivere, figurarsi quando le cose si fanno più complicate. Chiave di volta per la caduta dell'ebreo Shylock sarà nelle scelte compiute da sua figlia Jessica (Ivana Lotito) che innamorata del cristiano Lorenzo (Simone Vaio) rinnegherà le sue origini fuggendo di casa. Un affronto al quale Shylock reagirà con grande fermezza e freddezza. Al contrario sembrerà esser più preoccupato per i suoi beni materiali ai quali è pronto a rinunciare solo per vendetta. Tuttavia anche quando si parla di odio, in un certo senso, anche di amore si tratta. Amore che ogni persona/personaggio vorrebbe veder corrisposto come egli crede. La perfetta relazione diviene così un'equazione dalla quale viene escluso a priori il fattore compromesso ed ogni legame diviene così fragile ed inevitabilmente fondato su una bugia, in quanto la genuinità cede il posto al fare per far felice l'altrui animo amato.

In questo maremoto di umori ed emozioni spicca l'interpretazione di  Cristina Chinaglia. Il suo Job, il Lancillotto Gobbo servo di Shylock, è l'unico personaggio che rimane se stesso e che con la sua duplice sensibilità sa cogliere più degli altri i voleri e le volontà di chi vive quell'angolo di mondo in quel dato tempo.

Un ottimo gioco di luci ed allestimenti immerge il pubblico in una Venezia lontana nel tempo ma vicina a noi in quanto traghettatrice di quelle domande alle quali forse non troveremo mai risposta.

 

 

Enrico Ferdinandi

@FerdinandiE

23 ottobre 2014

 

Informazioni

21 ottobre / 9 novembre

Ghione Produzioni

GIORGIO ALBERTAZZI

IL MERCANTE DI VENEZIA

di William Shakespeare

e con Franco Castellano

scene Paolo Dore

costumi Daniele Gelsi

consulenza storico letteraria Sergio Perosa

regia Giancarlo Marinelli

NUOVO ALLESTIMENTO

 

personaggi e interpreti

Shylock Giorgio Albertazzi

Porzia Stefania Masala

Antonio Franco Castellano

Doge Paolo Trevisi

Bassanio Francesco Maccarinelli

Graziano/Pretendenti Diego Maiello

Jessica Ivana Lotito

Job Cristina Chinaglia

Lorenzo Simone Vaio

Nerissa Vanina Marini

I Ancella Alessandra Scirdi

II Ancella Erika Puddu

III Ancella Francesca Annunziata

 

Giorgio Albertazzi 

con la sua Compagnia

e il Teatro Quirino 

in omaggio al genio del Bardo 

nel 450° anno dalla nascita.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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