Martedì, 23 Aprile 2024
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TOILET: anche in bagno non si è più al sicuro

Recensione dello spettacolo TOILET in scena al Teatro Sette dal 2 al 17 aprile 2019

 

Ti scappa la pipì, stai guidando e al contempo stai gestendo le chiamate di lavoro al telefono. Poi finalmente scorgi un autogrill e ti fermi a fare ciò che devi.
Ammesso che riesci.
Se chi ti chiama dall’altra parte del cellulare smettesse di tartassarti con le telefonate.
È lì lì, stai per fartela sotto… la fai ma c’è sempre quella telefonata insistente. Alla fine succede quel che non ti aspetteresti mai, che può essere un’ “avventura” o l’inizio di un incubo.


La porta del bagno non si apre, sembra murata e quel che è peggio sembra non esserci nessuno là fuori che ascolta il tuo disperato SOS. Che fare allora?
A questo punto cominci a chiamare tu un po’ tutti: segretaria, colleghi, il medico di famiglia, persino i carabinieri per far sì che ti aiutino a venire fuori da quel buco.
Peccato che hai dimenticato dove ti trovi. E che ti si è scaricato il cellulare. E il PIN non lo ricordi più.
Questo è solo una premessa di quel che accade a Flavio Bretannia, il protagonista di Toilet, spettacolo di Gabriele Pignotta, diretto e interpretato da lui solo. Per un’ora e mezzo circa si assiste all’avventura – o disavventura a seconda dei punti di vista – di questo normale soggetto, che in fondo incarna un po’ tutti noi, chiuso in un bagno di una sconosciuta stazione di servizio dove ci si è ritrovato mentre sta viaggiando per lavoro.
La bellezza di questo spettacolo sta nel raccontare in chiave comica quel che (ormai) è diventata la nostra vita; il messaggio che lancia Toilet è in realtà che siamo sempre più presi dal lavoro – e dai cellulari ma che, in questi casi, possono diventare un’ancora di salvezza – tanto da non renderci conto di quel che ci accade intorno e da farci dimenticare persino chi siamo e dove stiamo. Al di là del registro comico ad un certo punto si scorge anche un momento di drammaticità, nostalgia, desiderio e tenerezza. Quest’uomo, chiuso in un bagno, suscita persino commozione, si rende conto per la prima volta di essere una persona in carne ed ossa anche lui, di avere dei sentimenti, di provare delle emozioni che non siano necessariamente correlate al lavoro; piange, ride, si arrabbia e si “appiglia” a qualunque cosa per sopravvivere e per non scomparire. Sì, è vero, tutti lo chiamano, tutti lo cercano… ma perché allora non lo trovano?
Provate a pensare, anzi immaginate di vivere la stessa situazione di Flavio Bretannia… voi, che fareste al posto di quest’uomo?
Toilet diverte non solo perché ad interpretarlo c’è un bravissimo e spassosissimo Gabriele Pignotta (già reggere uno spettacolo per un’ora e mezza non è cosa da poco), ma per altri due motivi: il primo, come già detto, perché racconta la storia di noi tutti, e secondo perché si ha come l’impressione di leggere un libro pur sedendo a teatro. Un racconto insolito, con sfumature anche noir che fanno in modo che chiunque sia seduto in poltrona non si alza se prima non scopre come va a finire.
E assicuriamo che il finale è qualcosa di veramente inaspettato.

 

Costanza Carla Iannacone
5 aprile 2019

 

Informazioni

 

TOILET
di Gabriele Pignotta
una storia scritta diretta e interpretata da Gabriele Pignotta
aiuto regia Julie Ceccarelli
supervisione artistica e acting coach Cristiana Vaccaro
musiche originali Stefanao Switala
scenografia Tiziana Liberotti

 

Lo spettacolo andrà in scena dal 2 al 17 aprile (non più fino al 18) a causa di impegni professionali sopraggiunti all’attore

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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