Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Enrico Guarneri protagonista di una grande prova attoriale nel Mastro Don Gesualdo di Guglielmo Ferro

Recensione dello spettacolo Mastro Don Gesualdo in scena al Teatro Quirino dal 3 all’8 dicembre 2019

 

Tornano a calcare il palcoscenico del teatro romano gli attori della compagnia Progetto Teatrando impegnati questa volta a restituire al pubblico la storia di uno dei maggiori protagonisti del Ciclo dei Vinti di Giovanni Verga. Mastro Don Gesualdo, personaggio rappresentativo della poetica verghiana della ‘roba’, per questa è pronto a sacrificare ogni affetto, ritrovandosi alla fine schiacciato da quell’aridità di sentimenti che l’ha accompagnato per tutta la vita.

Quella presentata dalla compagnia è una trasposizione del romanzo efficace e diretta perché presenta l’opera di Verga attraverso un linguaggio moderno e, grazie all’espediente del flash-back, riesce a scandire in modo efficiente tutti i principali avvenimenti della vita di Gesualdo Motta che da assoluto protagonista, ha modo di spiegare, quasi come a voler riscattare sé stesso agli occhi del pubblico, la sua vita e i motivi, nemmeno tanto nascosti, dietro le sue azioni. A scandire maggiormente il ritmo incalzante della rappresentazione contribuiscono anche i cambi di scena e di costumi, che danno modo al racconto di restare agile e dinamico per tutta la durata della messinscena: ciò permette anche al pubblico in sala di non annoiarsi, ma di essere maggiormente partecipe delle disgrazie di Gesualdo e di provare quasi empatia per lui piuttosto che per i suoi antagonisti.

A fare avanti e indietro sul palco e a muovere le fila dello spettacolo sia come narratore che come protagonista è Enrico Guarneri, che indossa superbamente la maschera di Mastro Don Gesualdo. Il buio scenico che avvolge la sua figura gli permette di assumere un’aura d’introspezione più profonda, rendendo quasi trasparente e quindi leggibile e familiare il carattere del personaggio, che già all’epoca di Verga appariva moderno in quanto facente parte di un mondo che si sarebbe presto costituito con l’abrogazione della nobilita e l’avvento del ceto borghese. E un parvenu è Gesualdo Motta, e a rimarcarlo è proprio quel ‘mastro don’ con cui viene chiamato da tutti in paese, a sottolineare come sia i compaesani che i nobili per motivi diversi lo disprezzino e non lo ritengano parte né dell’una né dell’altra cerchia: in questo disprezzo si legge tutto il disagio socioculturale tipico di un’epoca di grandi cambiamenti.

All’isolamento sarà destinato Gesualdo Motta: non potrà vantarsi nemmeno dell’amore di una moglie che, invece, non vuole essere nemmeno sfiorata da lui, né del calore di una figlia che resterà per sempre “fredda come la madre”. Il senso di solitudine, di impotenza verso una situazione che si vorrebbe diversa e l’angoscia di non essere amato, permeano la recitazione di Guarneri che sembra essere nato per interpretare questo ruolo: riuscendo a passare con maestria dal registro comico a quello drammatico, Guarneri regala allo spettatore una prova d’attore superba, da cui risulta difficile riprendersi una volta calato il sipario. Se leggendo il romanzo il protagonista non appare degno di nessuna simpatia, qui più si va avanti nella messinscena della storia di Gesualdo e più si prova una certa benevolenza e ci si sente attratti da questo personaggio controverso, in lotta anche con sé stesso quando si rende conto di essere perduto e che l’inutile accumulo di tanta ‘roba’ non l’ha portato da nessun’altra parte se non a morire da solo in casa della figlia.

A orbitare intorno al Mastro Don tutta la serie di personaggi creati da Verga che qui sono mossi da nuova linfa vitale, rendendo giustizia ai corrispettivi letterari: particolarmente notevoli le interpretazioni di Alessandra Falci che interpreta l’amorevole e fedele serva Diodata, Ileana Rigano nei panni della austera e calcolatrice Baronedda Rubiera e Rosario Minardi, interprete del furbo Canonico Lupi . Ruolo fondamentale giocano la scenografia e le luci che tendono a sottolineare le scelte stilistiche del regista, Guglielmo Ferro, che si è voluto cimentare nella non facile trasposizione drammaturgica di un’opera già di per sé complessa come struttura e linguaggio, riuscendoci però in modo eccelso.

 

Diana Della Mura

11 dicembre 2019

 

 

informazioni

Produzione Progetto Teatrando presenta
ENRICO GUARNERI
MASTRO DON GESUALDO
di Giovanni Verga
regia GUGLIELMO FERRO

con FRANCESCA FERRO ROSARIO MINARDI ILEANA RIGANO ROSARIO MARCO AMATO PIETRO BARBARO GIOVANNI FONTANAROSA VINCENZO VOLO ELISA FRANCO ALESSANDRA FALCI FEDERICA BRECI
scene Salvo Manciagli
costumi Carmen Ragonese

regia GUGLIELMO FERRO

 

personaggi e interpreti

Don Gesualdo Motta Enrico Guarneri
Baronedda Rubiera Ileana Rigano
Canonico Lupi Rosario Minardi
Bianca Francesca Ferro
Barone Rubiera Rosario Marco Amato
Don Diego Pietro Barbaro
Don Angelino Giovanni Fontanarosa
Barone Zacco Vincenzo Volo
Donna Cirmena Elisa Franco
Diodata Alessandra Falci
Isabella Federica Breci

  

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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