Sabato, 27 Aprile 2024
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Il Rimpiazzo al Teatro Lo Spazio: liberamente tratto dalla nostra storia

Recensione dello spettacolo Il Rimpiazzo, di Giulia Fiume. Regia di Federico Le Pera. Liberamente tratto da: “ Il sostituto” di D. Nicholls. In scena al Teatro Lo Spazio dal 7 al 17 ottobre 2021

 

Due momenti di applausi a scena aperta ad evidenziare come il pubblico, dismesso il ruolo di semplice osservatore, partecipasse allo svolgimento della trama co-costruendo una pièce dalla tematica apparentemente ordinaria. Come accade nella realtà, infatti, a rendere la nostra vita esclusiva non è il copione bensì l'interpretazione che di questo si fa.  La trama diviene così spunto, quasi una scusa, per guardare sotto le sue pieghe e setacciare frammenti di noi, oltrepassando il manifesto e rintracciandoci nell'invisibile.  John Harmond (Eugenio Mastrandrea) è un attore teatrale di successo con spiccati tratti narcisiti sfocianti nel delirio di cui è preda e vittima: gli altri non esistono se non per servirlo e ammirarlo. Anche sua moglie Nina (Giulia Fiume) non è che un semplice abbellimento più da mostrare, quindi, che da vivere: eppure necessaria e vitale. John, infatti, proprio dietro la maschera di superiorità e autonomia, tradisce la sua grande solitudine e il disperato bisogno degli altri come conferma continua della propria esistenza.

Nina invece è un animo semplice anche se reso rauco e rigido dalla vacuità di un' esistenza vissuta di luce riflessa con la persona sbagliata verso la quale mostra ora esasperazione e odio. Steven (Kabir Tavani), di professione aspirante attore, è di fatto  collezionista di ruoli mediocri e improbabili, ma soprattutto di Harmond, è il suo "doppio", ovvero il sostituto, in caso di indisposizione di questi, nella rappresentazione teatrale del Macbeth a Londra. La sua vita si risolve nell'attesa disperata e visionaria di entrare finalmente in scena da protagonista. Steven potrà così riscattarsi agli occhi di se stesso e della figlia minorenne, Lisa ( Veronica Stradella) che vive il padre con tenerezza e compassione. Steven si ritrova, suo malgrado, barista ad una festa in casa di John. Nina, ubriaca più di noia che di vino, si nasconde dietro il bancone per evitare il marito e i suoi amici. I due si conoscono e si riconoscono nell'altro. Entrambi hanno bisogno di normalità. Entrambi pericolosamente in cerca di altro. 

Liberamente tratto dal romanzo: "Il sostituto" di David Nicholls, Il Rimpiazzo è un lavoro raffinato e ben curato che evidenzia la particolare attenzione del regista Federico Le Pera nell'utilizzo della profondità e dinamismo come strumenti espressivi. Sviluppandosi in un ambiente unico che oltrepassa il perimetro del palco, sapientemente arredato da Paola Castrignano, l'intera sala teatrale diviene spazio recitativo dove la rarefazione del confine tra attori e pubblico viene ulteriormente accentuata dalla frequente rottura della quarta parete. Alcuni passaggi narrativi, inoltre, hanno luogo su piani paralleli sviluppati sincronicamente su ambienti diversi, arricchendo la scena di inserti cinematografici. Ben equilibrata la scrittura di Giulia Fiume nel lavoro di libero riadattamento del romanzo: in un’armoniosa alternanza e coesistenza di fluidità e densità tematica, l'aspetto tragico e comico si rincorrono per poi riposarsi uno nell'altro. L'alchimia tra allestimento scenografico e intervento registico trova la massima espressione nell'immissione in scena di elementi simbolici. In particolare, la presenza sul palco di due biciclette veicola un messaggio di intimità. Il giro in bicicletta di Steven e Nina, infatti, fotografa l'inizio della loro profonda complicità dove anche il linguaggio muta facendosi più delicato.    

Espressività corporea e verbale, modulazione del registro recitativo e mantenimento della ritmica del dialogo: Giulia Fiume, Kabir Tavani e Eugenio Mastrandrea con una prova superiore di poliedricità armonizzano i tre elementi sintetizzandoli in personaggi drammaticamente reali. Questi celano l’umana fragilità dietro scorze caratteriali friabili o seppelliscono il loro talento dietro una dimessa normalità. Utilizzate non semplicemente per abbellire ma per partecipare alla vicenda, le luci di Michelangelo Vitullo prendono vita divenendo tangibili e corporee reagendo come  spettatrici agli snodi narrativi.  

Non propriamente inquadrabile come storia d'amore o di innamoramento, la pièce è il racconto del bisogno di vicinanza e di scoperta della propria essenza grazie al rimando e sostegno dell'altro da noi. 

 

Simone Marcari

16 ottobre 2021

 

Informazioni

Il Rimpiazzo. Di Giulia Fiume

Regia: Federico Le Pera

Liberamente tratto dal romanzo di D. Nicholls : “Il Sostituto”

Con:

Kabir Tavani

Giulia Fiume

Eugenio Mastrandrea 

Veronica Stradella

Elementi scenici: Paola Castrignano

Costumi: Valentina Basiliana

Disegno luci: Michelangelo Vitullo

Aiuto Regia: Luca Massaro

Assistente di produzione: Ilaria Ragni

Direttore di produzione: Pino Le Pera

Ufficio stampa: H501

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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