Venerdì, 19 Aprile 2024
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La magia di Faust al Concert Hall Great Amber di Lipaja

Recensione di La damnation de Faust di Berlioz in scena  alla Concert Hall Great Amber di Liepaja il 28 ottobre 2022

 

Questa breve recensione si riferisce ad uno spettacolo che non visto in teatro, ma seguito in leggere differita, grazie ad una  specie di trasmissione ‘pirata’. Vantaggi della tecnologia.

Fatta la premessa che le opere vanno viste e soprattutto ascoltate in teatro, questo caso merita una eccezione , per l’entusiasmante risultato di questa sofisticata operazione teatrale e registica, che ha saputo essere moderna, simbolica, senza essere mai gratuita od eccessiva.

Parliamo  di un coinvolgente allestimento di “La damnation de Faust” di Berlioz, spettacolo   con il quale si sono chiusi i festeggiamenti per il centenario della “Liepāja Opera”. 

Il teatro della città lettone, scelta come capitale europea della cultura per il 2027, ha messo  in scena una suggestiva versione scenica, diretta con grande bravura  dalla regista i Juana Ines Crespo Restepo, che riesce a realizzare uno spettacolo moderno ma non sfrontato, aiutata dagli splendidi costumi di Anna Heinrihsone, autrice anche delle efficaci scene, che rinunciavano ad inutili orpelli per consegnare  all’azione un racconto  scarno ed intenso, che il sapiente gioco di luci rendeva molto coinvolgente.

La Concert Hall Great Amber è una struttura modernissima, suggestiva e funzionale, che grazie alla struttura particolare del palcoscenico consente di sviluppare la narrazione su piani paralleli:  nella parte bassa una scenografia ridotta all’essenziale accompagna i solisti nel racconto della vicenda, mentre nella zona alta il coro, formato addirittura da tre organici, rimane fisso, ieratico come fossimo in una tragedia greca e proponendo un grande impatto visivo.

La  ‘Liepaja Opera’ nel 1922 era stata inaugurata dal ‘Faust’ di Gounod e quando si è trattato di celebrare il secolo trascorso, la direzione ha voluto guardare al passato ed al futuro allo stesso tempo: una citazione simbolica, ma anche una proposta musicale forte, quasi a dire che il futuro deve avere coscienza del passato, ma anche che questo non deve essere un vincolo troppo pressante.

Insomma una scelta quanto mai intensa e ragionata, supportata dalla resa musicale puntuale e brillante dell’orchestra, che ha nel  Maestro Resnis  un vero riferimento, una guida storica  e dalla prestazione dell’enorme gruppo corale, che ha fornito una prova maiuscola.

Davanti ad uno spettacolo teatralmente intenso ed ad un dispiego  così imponente delle masse, il rischio poteva  venire dal lato vocale.

Così non è stato: i cantanti hanno offerto una prova maiuscola.

Corretto e gradevole il Brander di  Pavlo Balakin; il  mezzosoprano Anna Brull, che è una delle soliste dell’Opera di Graz, ha mostrato una sicura impostazione vocale, una presenza piacevole e sicura sul palcoscenico, doti che le hanno permesso di regalarci una credibile Marguerite; Tomas Essl, anch’egli proveniente  dagli organici di Graz, è stato un riuscito Mefistofele, dotato di una  voce musicale,  non particolarmente scura, ma ben educata, con una buona tenuta sulle note alte .

Il vero centro della serata, però, è stato Mickael Spadaccini, un tenore che vanta una buona carriera internazionale, con alcune apparizioni  anche sulle scene italiane.

Si tratta di un talento che sicuramento meriterebbe maggiore attenzione dalla critica, anche in considerazione dell’interessante crescita della sua voce, che in questi anni è andata maturando un suggestivo colore  virile, acuti sicuri e squillanti ed una tavolozza di sfumature che lo stanno portando ad affrontare ruoli sempre  più impegnativi, con una attenzione verso i titoli verdiani.

In questa occasione ha tratteggiato  un Faust  intenso  e straziato, molto generoso scenicamente, mai stereotipato, che pare prendere per mano lo spettatore e condurlo ad attraversare il suo percorso di infelicità, a cercare nell’attimo finale quel senso di eterno e di assoluto che la musica regala.

Alla fine, applausi copiosi e meritati per tutti.

 

Gianluca Macovez

29 novembre 2022

 

informazioni

Liepaja, Concert Hall Great Amber

“La damnation de Faust”

composizione per soli, coro e orchestra di Hector Berlioz

musiche di Hector Berlioz

libretto di Almire Gandonnière, Hector Berlioz


Faust Mickael Spadaccini

Marguerite Anna Brull

Mephistopleles Thomas Essl

Brander Pavlo Balakin

BANIU

Liepāja Symphony Orchestra , Coro Accademico di Stato “Latvija” e il coro misto “INTIS” del Centro di Arte Popolare e Cultura Liepāj

Direttore  Imants Resnis
Scene e Costumi: Anna  Heinrihsone

Regia: Juana Ines Crespo Restepo

Liepaja, 28 ottobre 2022

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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