Venerdì, 13 Dicembre 2024
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A Verdi di Trieste si rilegge la storia di Romeo e Giulietta

Recensione di Romeo & Juliet,  balletto di Renato Zanella su Musiche di Sergej Sergeevič Prokof’ev, in scena al Teatro Verdi di Trieste dal 21 al 26 marzo 2023

Trieste, Teatro Giuseppe Verdi, stagione d’opera e balletto 2022-23

La stagione  del teatro Verdi di Trieste apre al balletto. Naturalmente non si tratta di una produzione interna: dal 2010 il capoluogo giuliano non ha più un Corpo di Ballo stabile, nonostante la gloriosa tradizione coreutica di quel teatro, a causa  delle leggi che hanno decimato le compagnie stabili, che ormai sopravvivono solo alla Scala, al San Carlo di Napoli, all’Opera di Roma ed al Massimo di Palermo. Trieste mantiene, comunque,  almeno un appuntamento all’anno con la danza, ma ricorre a compagnie esterne, il più delle volte  provenienti da teatri internazionali.

Questa volta la collaborazione è con la compagnia del teatro di Ljubljana, diretta dall’italiano Renato Zanella, nome importante della danza internazionale, forte di una esperienza prestigiosa prima come danzatore, poi come coreografo in importanti teatri, fino alla nomina, dal 1995 al 2005 di Direttore del Corpo di Ballo dell’Opera di Vienna. Dopo quell’esperienza,  non si contano le collaborazioni prestigiose, gli incarichi importanti, fino ad assumere, appunto, dal 2021, il ruolo di Direttore Artistico del Balletto Nazionale Sloveno a Lubiana. Una mossa saggia quella del Verdi di aprire una collaborazione con una personalità così interessante, che riesce a far uscire la danza dai cliché stantii senza operare fratture troppo  dolorose.

Quello allestito al Verdi è uno spettacolo moderno, che può contare sul  supporto drammaturgico di Tatjana Azman che trasporta l’azione in una Verona moderna, con alcuni riferimenti  persino contemporanei, una festa in discoteca e qualche stravolgimento, in certi passaggi un po’ complesso da seguire. Ma dal punto di vista tecnico, nulla era fuori luogo, niente era trascurato, ogni passaggio motivato. Alle volte persino ossequioso delle tradizione della grande scuola russa ottocentesca, nei ruoli principali, ma soprattutto in quelli secondari. Oltretutto gli irriducibili del tutù ad  oltranza, grazie al cielo pochi,  forse hanno confuso il lavoro di Prokof’ev, datato 1938, con lo spettacolo  della Compagnia di Milano visto al Verdi nel 2010,  che era un assemblaggio di musiche di Caikovskij e sicuramente hanno dimenticato, come ha fatto anche il programma di sala, della coraggiosa versione offerta dalla Compagnia Culberg  nel 1973, che era molto più dirompente del garbato e raffinato lavoro di coreografia di Zanella. 

Non che tutto sia andato perfettamente. Funzionali e suggestive scene e luci, firmate rispettivamente da Alessandro Camera e Jasmin Sehic, mentre qualche minima perplessità viene suscitata dai costumi di Alexandra Burgstaller, che sicuramente vestono benissimo la componente femminile, ma non sempre rendono giustizia alle figure maschili della famiglia Montecchi, costrette a pantaloni in raso, con delle vistose cuciture/pieghe e soprattutto neri su un pavimento scuro, che non esaltano ne’ la fisicità  né i movimenti dei bravi interpreti. Colpa, francamente, veniale, che si rileva soprattutto perché la qualità dell’allestimento  è alta.

Meno bene vanno le cose con l’orchestra. L’organico del Verdi da’ prova della consueta dedizione ed alcuni momenti, soprattutto solistici, sono di grande suggestione, ma la direzione di Ayrton  Desimpelaere  non sempre riesce a tenere le redini della complessa partitura, offrendo una lettura, in alcuni passaggi, talmente concitata da risultare rumorosa e soprattutto ci sono dei momenti dove la narrazione musicale pare discostarsi da quella coreutica. Fortunatamente questa sensazione è più marcata nel primo dei due tempi e la parte finale del balletto scorre coinvolgente e suggestiva.

La compagnia è formata da giovani artisti provenienti da tutto il mondo e sicuramente la bravura di Zanella è stata fondamentale per cementare il gruppo, che appare coeso  e motivato, oltre che solido tecnicamente. Gli interpreti sono tantissimi e tutti all’altezza della situazione. Divertenti e calati nella parte i due giullari Erica Pinzano e Yujin Muraishi ; ieratico ed intenso il Frate Lorenzo di Goran Tatar ; Lukas Zuschlag  è un Paride sicuro e carismatico; Tebaldo è  l’elegante Kenta Yamamoto;  Filippo Jorio è un piacevole Benvolio; un atletico Hugo Mbeng offre la sua tecnica sicura ed una mimica facciale di grande impatto a Mercuzio. Iulian Ermalai , sempre appropriato e sicuro nel coordinamento,  è uno dei Capuleti, famiglia capitanata dal solido Gregor Gustin, che echeggia  godibilmente nei movimenti la tracotanza di certi industriali da commedia;  Antonija Novotny è una piacevole balia, divertente ed ironica senza scivolare mai nel macchiettistico; Lara Flegar è una elegante duchessa; Marin Ino è una riuscita Rosalina, figura fondamentale nell’economia della narrazione, che richiede doti tecniche e grande resistenza; Georgeta Capraroiu è una espressiva Madonna Montecchi, chiamata a confrontarsi con la Madonna Capuleti di Ana Klasnja, dalla figura flessuosa e dalle movenze sensuali.

Arriviamo ai due protagonisti: Giulietta è una intensa Nina Kramberger, estremamente aggraziata nei movimenti, tecnicamente ineccepibile, delicata e commovente. Filip Juric è un Romeo atletico, che sostiene la parte, onerosissima sia dal punto di vista atletico che drammaturgico, con grande bravura.  Dalla sua prova forse  non emerge la componente sensuale del personaggio, ma questa scelta va inserita nella visione complessiva dello spettacolo, ma certamente la resa spettacolare è apprezzabilissima. A conferma del successo dello spettacolo, per tutti applausi abbondantissimi dal  pubblico, con una importante componente di  giovani e  vere ovazioni per i due protagonisti ed il Maesto Zanella.

 

 

Gianluca Macovez

29 marzo 2023

 

informazioni

ROMEO AND JULIET
Balletto di Renato Zanella su Musiche di Sergej Sergeevič Prokof’ev

 

Coreografia   RENATO ZANELLA
Direttore d’orchestra  AYRTON DESIMPELAERE
Scenografo   ALESSANDRO CAMERA
Costumista   ALEXANDRA BURGSTALLER

Scene e costumi: laboratori del SNG Opera in balet Ljubljana e SNG Drama Ljubljana

Luci JASMIN ŠEHIĆ
Drammaturgia TATJANA AŽMAN


PERSONAGGI E INTERPRETI
Giulietta  NINA KRAMBERGER  
Romeo FILIP JURIČ

Madonna Capuleti ANA KLAŠNJA

Madonna Montecchi/Contessa GEORGETA CAPRAROIU
Rosalina MARIN INO

Duchessa LARA FLEGAR
La Balia ANTONIJA NOVOTNY
Montecchi GREGOR GUŠTIN
Capuleti IULIAN ERMALAI
Mercuzio HUGO MBENG

 Benvolio FILIPPO JORIO
Tebaldo KENTA YAMAMOTO

Paride LUKAS ZUSCHLAG

Frate Lorenzo GORAN TATAR
Coppia di Giullari ERICA PINZANO E YUJIN MURAISHI

 

SOLISTI E CORPO DI BALLO DELLA SNG OPERA IN BALET LJUBLJANA
ORCHESTRA E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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