Martedì, 08 Ottobre 2024
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CATS’ secondo Piparo: Una storia di gatti, non di sentimenti

Recensione di ‘Cats’ di Lloyd in scena al Rossetti di Trieste l’11 febbraio 2024

 

‘Cats’ è una pietra miliare del musical internazionale ed il Teatro Sistina  ha potuto  riprendere il titolo ambientandolo a Roma.

Un riconoscimento all’impegno ed alla affidabilità di una realtà fra più importanti a livello nazionale, che può vantare allestimenti prestigiosi come ‘Mamma Mia’, ‘Jesus Christ Superstar’, ‘Rugantino’.

Spettacoli sontuosi, da sold out, curatissimi in ogni aspetto, con interpreti brillanti e di grande spessore.

Diciamo subito che tutti i cantanti-attori-ballerini di ‘Cats’ superano alla grande la prova: bravissimi tecnicamente, sicuri  nel canto, preparati ed affiatati nella recitazione, credibili nei costumi di Cecilia Betona e sicuri nelle coreografie dalle movenze autenticamente feline, firmate da Billy Mitchell.

Funzionale l’apporto allo spettacolo dell’orchestra dal vivo, diretta da Emanuele Friello.

Certo l’amplificazione risultava strabordante e non  esaltava finezze esecutive  e passaggi eleganti della partitura.

Ma va detto che la cifra di tutto l’allestimento è apparsa più celebrativa del titolo che introspettiva.

Anche lo spostamento della vicenda a Roma, non ha portato chissà quali salti di qualità: una  piacevole scena, firmata da Teresa Caruso e bene illuminata da Umile Vainieri, ci mostra insieme il  Colosseo, una panchina storta, la Bocca della Verità, qualche rovina, via Ripetta. Insomma un concentrato di luoghi comuni, che fanno pensare più all’idea che possono avere i  turisti giapponesi della Città Eterna che a quella romanità autentica, che certo non arriva citando Totò e Proietti e che avrebbe motivato il cambio di ambientazione.

Il nodo forse è proprio quello della scelta registica. Massimo Romeo Piparo fa un grandissimo lavoro coordinando con bravura gli interpreti. Riesce ad organizzare uno spettacolo che scorre ricco di situazioni, con trovate efficaci, movimenti attenti, una magnifica interazione fra palco e sala.

Tutto funziona ed in effetti alla fine è un tripudio di applausi per tutti.

Solo che in questa smania di essere all’altezza della situazione, abbiamo avuto la sensazione che si sia persa la poesia. Che non è mancanza da poco, visto che il testo parte dai versi di T.S. Eliot.

Tanti colori, tanto rumore, tanto movimento, tutte le note richieste dalla partitura, acuti ad effetto, salti mirabolanti.

Ma Grizabella, interpretata dalla brava Chiara Canzian, che sostituiva Malika Ayane (che nonostante fosse stata annunciata dal teatro come protagonista aveva dato la disponibilità solo per le recite di Milano e Roma), risulta personaggio di poco spessore. Arriva spaesata, vestita come una gattara, più che come una felina caduta in disgrazia, ritorna in scena solo quando deve cantare qualcosa, di fatto risulta quasi un’ospite nella vicenda. Non si approfondiscono i motivi della diffidenza del gruppo verso di lei,  né le si da’ lo spazio necessario perché il pubblico possa capire il suo dispiacere. Si potrebbe dire che il testo c’era già, ma come si sono aggiunti tanti aneddoti ininfluenti e citazioni di nomi del mondo dello spettacolo, si poteva trovare lo spazio per una mezza frase che desse consistenza alla parte, oppure uno spazio in scena per far sentire il senso di rimpianto  per il gruppo dei gatti.

Almeno alla fine, una volta che  Old Deuteronomy, il sornione e tonante Fabrizio Corucci,  la sceglie per una nuova vita, sarebbe stato il caso che fosse rimasta a festeggiare e che fosse lei stessa festeggiata. 

Invece la scena finale è del grande gruppo dei mici, ben capitanato dal sicuro  ed atletico Fabrizio Angelini, che si conferma una colonna del teatro musicale italiano.

Lo spettacolo offre ai tantissimi interpreti le occasioni per mettere in risalto preziosi talenti.  Giorgio Adamo  è un aitante Gatto Rock Tugger, fasciatissimo in un costume che ne fa il sex symbol  dichiarato della colonia felina; Sergio Giacomelli , dalla carriera internazionale prestigiosa, è un interessante  Munkustrap; Jacopo Pelliccia  si divide con bravura in ben tre parti, offrendo una serie di divertenti caratterizzazioni;  Gabriele Aulisio, che nonostante la giovane età vanta già un curriculum internazionale di grande rilievo,  è piacevole sia come  Bill Bailey che nella parte di Carbuckety; l’autorevole gatto Alonzo è portato in scena dal bravo Simone Giovannini ; l’edizione italiana recupera giustamente il ruolo di  Quaxo, grazie alla bella prova di Gianluca Pilla.           

Pierpaolo Scida   è un divertente Mistoffelees, gatto prestigiatore affiancato dall’assistente Cassandra, la comunicativa Gaia Soprano ;   i fratelli Coricopat e Tantomille sono interpretati  con misura e simpatia da Michele Balzano  ed  Elga Martino; Rossella Lubrino  è una carismatica  Rumpleteazer, affiancata dal Mungojerrie del brillante Simone Ragozzino.    

Il malvagio Macavity è interpretato con ironia e grande padronanza del palcoscenico da Simone Nocerino.   

Il gruppo delle gatte, tutte molto ammiccanti, è capitanato da Bombalurina  e Demeter, le sensuali ed atletiche Giorgia Cino e Viviana Salvo;  Francesca Iannì  è una carismatica   Syllabub: divertente  l’Etcetera  di Cristina La Gioia   .

Il ruolo di Jemina mette in risalto le doti, coreutiche e vocali, di Alessandra Somma.

Divertenti e decisamente in parte Mario De Marzo, George sicuro; Monika Lepistö che interpreta con bravura Victoria ma è anche assistente coreografa di questo spettacolo; Martina Peruzzi, deliziosa  sia come Gatta Cucciola che come Jennyanydots; appropriata Rossana Vassallo  come Electra e piacevolissima Natalia Scarpolini nella parte di  Jellylorum.

Quindi tutti bravi, tutto bello.

Solo che alla fine, come già anticipato,  si usciva con la consapevolezza di aver assistito ad una esibizione più spettacolare che poetica, nella quale gli spunti di riflessione erano imbavagliati dall’autoreferenzialità.

Uno spettacolo opulento, qualche volta rumoroso, sempre ricco, che mostrava quanto capaci erano gli interpreti .

Una storia di gatti, non di sentimenti, divertente ma quasi mai coinvolgente.

Piacevole intrattenimento, nel quale la storia appare, di fatto, subordinata allo spettacolo, che comunque è piaciuto molto al numerosissimo pubblico, con una forte componente di giovanissimi.

 

Gianluca Macovez

15 febbraio 2024

 

informazioni

Teatro Rossetti, Trieste 11 febbraio 2014

CATS

musiche di Andrew Lloyd Webber
tratto dal libro di T.S. EliotOld Possum’s book of practical cats

regia e adattamento italiano  Massimo Romeo Piparo

Coreografie Billy Mitchell
Direzione musicale Emanuele Friello
Scene Teresa Caruso
Costumi Cecilia Betona
Disegno luci Umile Vainieri

Direttore d’ orchestra        Emanuele Friello
Tastiera 1 Stefano Lenci
Tastiera 3/Ass. Direttore Federico Zylka
Basso Guerino Rondolone
Reed 1 Marco Severa
Tastiera 2/Ass. Programmazione Enrico Scopa

Chitarra Andrea Inglese
Batteria Vincenzo Tacci

Reed 2 Giuseppe Russo

 

Chiara Canzian         Grizabella

Fabrizio Angelini       Gas/Gus

Fabrizio Corucci     Gatto Filosofo/Old Deuteronomy

Giorgio Adamo              Gatto Rock Tugger/Rum Tum Tugger

Sergio Giacomelli              Munkustrap

Jacopo Pelliccia     Gatto Giò/BustopherJones  Frecciarossa/Skimbleshanks

Gabriele Aulisio                Bill Bailey/Carbuckety

Simone Giovannini                Alonzo

Rossella Lubrino                Rumpleteazer

Gianluca Pilla            Quaxo

Pierpaolo Scida                  Mistoffelees

 Michele Balzano         Coricopat

Francesca Iannì      Syllabub

Elga Martino           Tantomile

Simone Ragozzino    Mungojerrie

Alessandra Somma     Jemina

 Giorgia Cino        Bombalurina

Cristina La Gioia   Etcetera

Simone Nocerino       Macavity/Admetus

Viviana Salvo    Demeter
Gaia Soprano       Cassandra

Mario De Marzo      George

Monika Lepistö      Victoria

Martina Peruzzi   Gatta Cucciola/Jennyanydots

Natalia Scarpolini         Jellylorum

Rossana Vassallo    Electra

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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