Arriva a Roma, all’Angelo Mai la compagnia Post Scriptum che presenta L’uomo rivoltato, un solo scritto e interpretato da Pietro Quadrino e diretto da Giulio Boato e Jungle Dream il secondo lavoro comune. L’uomo rivoltato ha posto le basi della collaborazione tra i due artisti, permettendo la nascita di una poetica condivisa, frutto delle esperienze professionali al fianco di figure quali Jan Fabre, Ariane Mnouchkine, Jan Lauwers, Romeo Castellucci, Alex Rigola, Pascal Rambert, Carlo Boso, Shiro Takatani.
Entrambi gli spettacoli sono stati affiancati produttivamente da Troubleyn/Jan Fabre e Jungle Dream è stato realizzato con la collaborazione di Angelo Mai e il supporto di 104 Paris.
Redazione
11 ottobre 2017
Informazioni
Post Scriptum Company
12 ottobre 2017 h 21 L’UOMO RIVOLTATO
13 e 14 ottobre 2017 h 21 JUNGLE DREAM
giovedì 12 ottobre
L'UOMO RIVOLTATO
Un uomo si ritrova gettato in un mondo assurdo, dove ciò che lui vorrebbe accadesse, non accade.
Testo e ideazione di Pietro Quadrino
Cast Pietro Quadrino
Musiche originali di Lorenzo Danesin
Scene: Pietro Quadrino, Giulio Boato
Assistenza costumi: Maarten Van Mulken
Assistenza luci: Wout Janssens
Regia di Giulio Boato
Una produzione Post Scriptum Company in coproduzione con Troubleyn/Jan Fabre (Anversa)
Creazione: 2016
La distanza tra i suoi sogni, i suoi desideri, il suo amore e la realtà inesorabile della vita spingono l’uomo a rivoltarsi. La scelta della rivolta è eroica, ma non scontata: rabbia, sofferenza, disperazione e ironia sono le armi in mano ad un uomo che vuole diventare eroe.
L’uomo rivoltato è una celebrazione dell’umano, del suo coraggio e della sua debolezza. È un omaggio alla vita, un inno all’amore, nei suoi colori più tragici.
venerdì 13 e sabato 14 ottobre
JUNGLE DREAM
Testo e ideazione di Pietro Quadrino
Cast Pietro Quadrino, Marc Moon Van Overmeir, Paola Cabello, Sarah Cabello, Nicola Donati
Musiche originali di Lorenzo Danesin
Regia di Giulio Boato e Pietro Quadrino
Una produzione Post Scriptum Company in coproduzione con Troubleyn/Jan Fabre (Anversa) e in collaborazione con Angelo Mai (Roma), con il supporto di 104 Paris
Jungle Dream è la rappresentazione onirica di un uomo che si figura in tre diversi stadi della sua vita: infanzia, età adulta, maturità. L’uomo riflette sulla propria condizione e in particolare su quella dell’attore, continuamente sottoposto allo sguardo altrui. Il rapporto con l’Altro diventa elemento costitutivo dell'esistenza, specchio di sé, anima gemella.
Nel '600, Re Luigi XIV si proclamò “Roi Soleil”. Cercò di negare il buio che avvolge la solitudine umana e fece della sua intera vita uno spettacolo, una messa in scena sempre illuminata e visibile a tutti. Nel XXI secolo, i social media sono l'espressione dello stesso desiderio perverso e bruciante: non essere dimenticati, fermare il tempo.
Fino a che punto è perseguibile, questa utopia? E nella ricerca di se stessi attraverso lo sguardo altrui, che ruolo assume un sentimento tanto abusato quanto imprescindibile come l’amore?
info:
foto di Guido Mencari