Presentata l’articolata stagione 2024-25 del ‘Giovanni da Udine’
A luglio il teatro ‘Giovanni da Udine’ ha presentato le sue stagioni. Ben tre, con tre direttori artistici: Roberto Valerio firma quella della prosa; Paolo Cascio, new entry al teatro udinese, si occuperà di Musica ed il soprano Fiorenza Cedolins è la responsabile di Opera, operetta e danza.
Una prima considerazione è che sfugge quale sia l’idea guida, la mission del teatro. Certo non aiuta a capirlo il logo scelto per presentare la stagione: un dipinto di Lorenzo Mattotti, pittoricamente interessante, ma di complessa interpretazione. Una donna in perizoma, guanti , stivali e con un nude look decisamente ostentato, gioca con un uomo che sembra un prelato, alato ma con un blocco al piede. Un gioco di ombre nere e rosse tratteggia forme dai richiami piuttosto espliciti ed inquietanti e sulla parete campeggia una specie di fondale senza colori, una scenografia cui sembrano rubate le sfumature.
Sfuggono le affinità con la stagione e con il teatro. Come complesso è identificare la ragione di questa scelta, peraltro abbondantemente celebrata, ma non giustificata, dal presidente del teatro, Paolo Vidali.
Naturalmente nulla da ridire contro il Maestro Mattoti. Ma qualche perplessità sull’individuazione di questa immagine come simbolo della stagione è più che comprensibile.
Anche il ‘Naufragio della speranza’ è un capolavoro assoluto, ma dubitiamo che qualcuno lo utilizzerebbe come immagine per una campagna turistica, così come nessuna casa per anziani sceglierebbe come logo una dello opere più intense e coinvolgenti degli ultimi duecento anni: ’ La ronda dei prigionieri’ di Van Gogh.
Forse, comunque, nel corso dell’anno capiremo il senso profondo di questa immagine.
Torniamo alla stagione futura e specificatamente a quella proposta dalla Signora Cedolins, che nonostante il buon lavoro svolto in passato, si è trovata decurtata della sezione Musica.
Un peccato, visto la qualità e la varietà delle proposte formulate lo scorso anno, ma l’assenza dei rappresentanti delle istituzioni dalla grandissima parte degli spettacoli proposti dal soprano aveva fatto presagire che ci fosse una sorta di ostracismo nei suoi confronti, che immaginiamo abbia preso forma in questa ridefinizione dell’incarico.
Al di là delle professionalità coinvolte, sulla cui validità non abbiamo nessun dubbio, non possiamo tacere la sensazione che nelle scelte operate a livello generale, il teatro non abbia puntato né alla continuità, né abbia tenuto conto dell’apprezzamento dimostrato dal pubblico.
In dettaglio, la stagione prevede per la sezione dedicata all’operetta due titoli del grande repertorio: ‘Il Pipistrello’ di Johann Strauss e ‘Cin Ci Là’ di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato.
In entrambi i casi si tratta di produzioni della Compagnia Musica Novecento, che è stata presentata come una garanzia di qualità e che porterà in scena un ampio numero di interpreti, ricche scene e suggestivi costumi per assicurare alla ‘piccola lirica’ un allestimento che metta in rilievo le grandi potenzialità di questo genere musicale troppo spesso calpestato da messe in scena mediocri ed adattamenti di sapore, nel migliore dei casi, televisivo, che umiliano le partiture.
Un viaggio nelle colonne sonore pensato per le famiglie, invece, lo spettacolo ‘Disney Galà, che unirà grande musica e divertimento.
Per l’opera lirica tre appuntamenti: ‘La Traviata’ e ‘Rigoletto’, proposti come di consueto dalla Fondazione del teatro Giuseppe Verdi di Trieste ed uno spettacolo costruito per il teatro di Udine: ‘La Notte della Lirica’ , con la partecipazione di alcune voci di grande rilevanza, come il tenore Leonardo Caimi , una delle voci più promettenti della sua generazione; il soprano Mihaela Marcu, che ritorna il regione dopo tanti applauditissimi spettacoli triestini; Ana Isabela Lazo, fresca ‘Suor Angelica’; Antoni Lliteres che da poco è stato il Duca di Mantova al Petruzzelli di Bari.
I cantanti saranno accompagnati dagli organici di FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia,diretti dal Maestro Roberto Gianola, che ritorna in regione dopo la ‘Lucrezia Borgia’ triestina del 2020.
Ancora una volta una occasione ghiottissima per ascoltare interpreti di grande valore, alcuni mai esibitisi in regione, altri da anni lontani dai nostri palcoscenici. Un modo concreto per dare lustro alla città di Udine e che immaginiamo che , come lo scorso anno accadde per il concerto di Demuro, attirerà appassionati da tutta l’Italia del Nord.
Di grandissimo spessore gli appuntamenti della danza: ritorna, fuori abbonamento e per due serate, il ‘Roberto Bolle & friends’, con il danzatore più famoso al mondo , affiancato da una serie di artisti che, come tradizione, verranno annunciati in prossimità dello spettacolo; gli appassionati della tradizione avranno il piacere di vedere ‘Lo schiaccianoci’ del Balletto dell’Opera di Stato dell’Albania, con protagonisti Hortense Millet-Maurin e Lorenzo Lelli, solisti del balletto de L’Opéra di Parigi ; infine una delle più prestigiose compagnie al mondo: il ‘Béjart Ballet Lausanne’, con un programma ricchissimo che rende questa occasione quanto mai preziosa.
Una proposta coraggiosa, che proverà a dare visibilità alla città di Udine attraverso proposte di qualità e che merita il sostegno di pubblico ed istituzioni. Siamo sicuri che il pubblico risponderà con entusiasmo.
Gianluca Macovez
5 agosto 2024